Anche se la parola non aiuta, i noduli alla tiroide non devono spaventarti per forza. È vero, si tratta di tumori, ma nella stragrande maggioranza sono di natura benigna e solo in una piccola percentuale, che oscilla tra il 5 e il 10%, hanno un’evoluzione maligna. Spesso si sviluppano in silenzio, senza dare alcun sintomi e ti accorgi della loro presenza casualmente, magari tastandoti il collo mentre ti fai la doccia oppure in seguito ad altre analisi di routine. Tuttavia, non posso escluderti che i noduli alla tiroide possono avere conseguenze importanti sulla tua salute: seguimi in questo apprendimento e ti spiegherò di cosa si tratta, perché si sviluppano e quali soluzioni hai a disposizione se dovessi rientrare nella percentuale dei casi più difficili.
I noduli alla tiroide sono piccole masse più o meno solide che si formano nell’organo posto alla base del collo che, come ti abbiamo già spiegato, si occupa di regolare l’attività del tuo metabolismo.
Te l’ho accennato all’inizio: i noduli tiroidei sono protuberanze anomale che nella maggior parte dei casi hanno una natura benigna. Possiedono forme diverse, perché possono essere ripiene di liquido o di materiale solido e possono presentarsi singoli oppure multipli, sono caratterizzati da dimensioni estremamente variabili e potresti ritrovarli sia sulla superficie della tiroide che nei suoi strati più profondi.
Una delle peculiarità dei noduli alla tiroide è la loro attività silenziosa: insorgono molto spesso in modo asintomatico, tanto che potresti davvero individuarli quasi per caso, accidentalmente, durante un controllo di routine.
I noduli alla tiroide possono presentarsi in maniera asintomatica, altre volte invece si portano dietro una sintomatologia da cui potresti riconoscerli.
Devi considerare, prima di tutto, che la sede della loro insorgenza potrebbe essere una zona scomoda che, unita alle dimensioni delle masse, potrebbero dunque crearti fastidio e a tratti anche dolore o difficoltà nella deglutizione.
Puoi scoprire dei noduli alla tiroide anche in base a un’alterata attività della tua tiroide. Alcuni noduli, infatti, possono produrre eccessive quantità di ormone tiroideo (tiroxina, T4) che causa sintomi come:
Altri indizi che possono anticipare la presenza di noduli alla tiroide sono i segni tipici dell’ipertiroidismo, tra cui:
Anche la sintomatologia dell’ipotiroidismo potrebbe nascondere la presenza di noduli. Soprattutto se dovessi provare:
Oggi non c’è un pensiero unico e univoco su quali siano le cause dietro all’insorgenza dei noduli alla tiroide. Gli esperti sono tuttavia concordi nell’associare lo sviluppo di queste masse ad alcune condizioni particolari.
Una di queste è la moderata-lieve carenza di iodio, tra l’altro molto frequente in Italia. Forse non lo sapevi, ma lo iodio è un minerale necessario per il corretto funzionamento della tiroide: una carenza ne compromette la capacità di sintetizzare i suoi ormoni.
Altre condizioni associate all’insorgenza di noduli alla tiroide sono l’adenoma tiroideo, ovvero un tumore benigno che nasce da una cellula del tessuto secretorio della tiroide e l’infiammazione della tiroidite, di cui la tiroidite di Hashimoto ne è il massimo esempio.
L’insorgenza silenziosa e asintomatica fa sì che molto spesso la prima forma di diagnosi per i noduli alla tiroide sia davvero l’autopalpazione: può capitare di sentire rigonfiamenti o piccole masse morbide o solide tastando la zona del collo, magari mentre sei sotto la doccia o quando ti vesti.
In altri casi la scoperta dei noduli è la conseguenza di uno dei sintomi che ti ho descritto prima: dolore, fastidio o fatica a deglutire. Nel caso avvertissi uno o più indizi, la prima cosa da fare, come sempre, è rivolgerti al tuo medico che saprà se è il caso di indirizzarti da un endocrinologo: è lui, infatti, la figura che si occupa dei noduli alla tiroide.
In questi casi lo studio delle caratteristiche dei noduli prevede prima di tutto una valutazione delle funzionalità della tiroide attraverso un prelievo ematico: l’obiettivo è misurare gli ormoni tiroidei, dell’ormone che stimola la tiroide (il TSH) e altri anticorpi.
La visita endocrinologia potrebbe poi proseguire con la prescrizione di specifici esami diagnostici:
Ti ho descritto i noduli alla tiroide come dei tumori benigni nella stragrande maggioranza della volte. Eppure, nel 5-10% dei casi possono avere natura più maligna. I noduli tiroidei sono pericolosi quando hanno dimensioni così importanti da esercitare una certa pressione sulla trachea o sull’esofago, causando grosse difficoltà respiratoria (la dispnea) nella deglutizione (disfagia). In questi casi può diventare necessario rimuovere i noduli, nonostante il loro carattere benigno.
Nel caso in cui dalla visita endocrinologia uscisse la diagnosi di un tumore maligno l’agoaspirato è l’esame più indicato per stabilire se si tratta o meno di una forma tumorale: in caso di esito positivo, occorre asportare il nodulo: se il diametro supera i 40 millimetri e il tumore è esteso in più parti, i medici tendono a scegliere l’asportazione totale con la successiva rimozione dei linfonodi del collo.
La terapia per i noduli tiroidei varia a seconda della diagnosi e quindi della loro natura.
Puoi capire che se la loro presenza non crea nessun fastidio, non ci sono sintomi, la tiroide mantiene una funzionalità normale e le loro dimensioni non variano nel tempo, il trattamento più indicato è l’approccio conservativo con il monitoraggio periodico.
Se i noduli causano l’eccessiva produzione di ormoni tiroidei, la terapia indicata si basa su farmaci per limitare questa attività oltre alla terapia radiometabolica o alla chirurgia per l’asportazione parziale o totale della tiroide. Il medico potrebbe anche raccomandarti una terapia con l’ormone tiroideo allo scopo di tenere l’ormone che stimola la tiroide a livelli più bassi del normale per ridurre la crescita del noduli.
Se la diagnosi invece è di noduli maligni, il trattamento è chirurgico e si chiama tiroidectomia: come ti ho accennato già prima, prevede la rimozione della tiroide, parziale o totale.
Fonti | Humanitas; Gruppo San Donato