Continua la lotta alla period poverty: il Regno Unito ha abolito l’Iva sugli assorbenti intimi femminili. E noi?

Il Regno Unito ha abolito l’Iva sugli assorbenti intimi. Già a novembre la Scozia ne aveva previsto la distribuzione completamente gratuita. Sono questi due esempi importantissimi da seguire anche in Italia e nel resto d’Europa, affinché ogni donna possa vivere il suo ciclo mestruale con serenità e senza sovrapprezzi a volte troppo pesanti per chi si trova già in condizione di povertà.
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Simona Cardillo 2 Gennaio 2021
* ultima modifica il 18/02/2021

E alla fine la Gran Bretagna del dopo Brexit c'è arrivata prima di noi. Da ieri è stata abolita l'Iva sugli assorbenti intimi. Dopo anni di lotte per i diritti di tutte le donne, è entrata in vigore il primo giorno del 2021 la nuova norma che era stata già inserita nella manovra finanziaria del marzo 2020.

Ed è proprio grazie all'uscita dall'Unione europea che il Regno Unito che ha potuto prendere quest'importante decisione: secondo le regole dell'Europa infatti, gli Stati membri devono prevedere un'imposta del 5% sui prodotti igienici intimi.

L'attivista Laura Coryton da anni  si batteva affinché la VAT (il corrispettivo della nostra Iva) sugli assorbenti ha commentato con entusiasmo: "Non riesco a credere che a partire dalla mezzanotte di stasera, le tasse sugli assorbenti interni saranno finalmente eliminate".

Prima del Regno Unito, una misura ancora più drastica era arrivata dalla Scozia che poco più di un mese fa aveva reso gli assorbenti femminili completamente gratuiti. Per la prima volta al mondo uno Stato aveva previsto una legge di questa portata.

In Italia finora sono stati pochi e sporadici gli esempi di questo tipo: a Milano l'Università Statale ha installato distributori di assorbenti in vendita a prezzo calmierato, a Firenze il Consiglio Comunale ha votato a settembre una mozione che ne chiede l'abolizione della tassazione al 22%.

Si tratta comunque di un percorso ancora lungo, che speriamo possa avere un'importante accelerazione grazie a norme come quella della Scozia e del regno Unito. Affinché ogni donna possa affrontare i suoi cicli mestruali con dignità, abolendo la period poverty.

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