Contro la depressione potrebbero rivelarsi efficaci composti presenti nei funghi allucinogeni

Si chiama psilocibina e secondo uno studio della John Hopkins University sarebbe fino a quattro volte più efficace dei comuni farmaci, anche contro una forma grave di depressione. Proviamo a capire meglio come sostanze di norma considerate dannose potrebbero invece diventare utili al nostro organismo.
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Giulia Dallagiovanna 23 Novembre 2020
* ultima modifica il 23/11/2020

Ci sono sostanze che abbiamo liquidato troppo velocemente come dannose. Certo, se assunte in quantità eccessiva possono provocare danni al tuo organismo. E magari dare addirittura il via a una dipendenza. Però, quando vengono lavorate e processate in laboratorio e somministrate direttamente da un medico, sotto il suo stresso controllo, potrebbe al contrario rivelarsi un alleato importante contro alcune patologie che interessano la mente il cervello. Una di queste è la depressione. Uno studio della John Hopkins University pubblicato su JAMA Psychiatry ha evidenziato come, accanto a un percorso di psicoterapia, la psilocibina possa aiutare a contrastare anche una forma grave di questo disturbo.

Ma cos'è la psilocibina? Si tratta di un principio attivo presente in alcuni funghi allucinogeni, in particolare quelli che appartengono al genere delle Psilocybe e  della Stropharia. Le 24 persone che hanno partecipato alla ricerca hanno ricevuto solo due dosi del composto a distanza di due anni. E le successive visite hanno mostrato effetti molto più importanti rispetto ai comuni antidepressivi. In alcuni casi, ottenevano circa il quadruplo dei risultati. A fine sperimentazione, più della metà dei pazienti era in remissione, cioè non mostrava più sintomi legati alla depressione.

Gli effetti si vedevano subito e si mantenevano stabili nel tempo

E questi effetti positivi sono emersi subito, già poche ore dopo l'assunzione della prima dose, per poi mantenersi stabili nel tempo.

Dunque, dovremmo rivalutare alcune sostanze che fino a questo momento sono state vittima di un pregiudizio forse un po' troppo affrettato. Naturalmente, è fondamentale che i ricercatori compiano tutte le verifiche del caso e che sia un medico a prescrivere e monitorare l'assunzione di preparati di questo tipo.

Fonte| "Effects of Psilocybin-Assisted Therapy on Major Depressive Disorder", pubblicato su JAMA Psychiatry il 4 novembre 2020 

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