Coronavirus: a Wuhan zero nuovi casi, la prova di come l’epidemia si sconfigga stando a casa

Il Covid-19 si sconfigge rimanendo a casa, altrimenti vince lui. Questa è la lezione che arriva dalla popolazione della provincia di Hubei, che era stata messa letteralmente in ginocchio dall’esplosione dell’epidemia. Gli ospedali provvisori sono stati chiusi e il numero di nuovi casi si è azzerato. Dopo due mesi, un grande sospiro di sollievo.
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Giulia Dallagiovanna 19 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Era partito tutto da lì, dalla città di Wuhan nella provincia cinese dell'Hubei. Prima qualche sporadico caso di una strana polmonite virale verso fine dicembre e poi la scoperta: si trattava di un nuovo virus, parente della SARS, che poteva anche condurre alla morte. Il 23 gennaio l'intera area è stata posta in isolamento e sono cominciate le restrizioni: si poteva uscire solo per fare la spesa e nelle ultime settimane veniva recapitata a casa direttamente dai funzionari del governo, mezzi pubblici e privati completamente fermi, ogni esercizio commerciale chiuso, stesso discorso per le aziende. Due mesi dopo si raccolgono i frutti di quel periodo durissimo: la linea dei casi positivi sulla mappa interattiva della John Hopkins University è stabile. Il Coronavirus è stato sconfitto.

Una vittoria che si può finalmente proclamare, dopo che nei giorni scorsi erano stati smantellati gli ospedali provvisori eretti per far fronte all'emergenza, e in seguito a dati che parlavano di un calo progressivo dei nuovi infetti: prima 8, poi solo 4, infine nessuno.

Wuhan e la provincia di Hubei erano state letteralmente messe in ginocchio da questo virus nuovo e misterioso: 56 milioni di persone in quarantena e uno dei nodi economici più importanti della Cina completamente fuori gioco. Un sacrificio davvero grande, ma che ha funzionato. Certo, sono serviti quasi due mesi e la vita per le strade ancora non può tornare fino a quando non si segnaleranno una serie di giorni a contagi zero. Però il sospiro di sollievo della popolazione si fa sentire.

56 milioni di persone in quarantena e uno dei nodi economici più importanti del Paese fuori gioco

E questo primo focolaio di Covid-19 è anche riuscito a contenere la diffusione tra i suoi abitanti. Sono "solo" 67.800 le persone che hanno contratto l'infezione e 3.130 i morti. In una megalopoli sovrappopolata potevano essere tantissimi di più.

Pensaci, quando ti chiederai se potrai fare una passeggiata oppure no. Quando poterai a spasso il tuo cane a diversi chilometri di distanza da casa tua. Quando girerai con le buste della spesa, solo per ottenere il permesso di andare dove ti pare. Il Coronavirus si batte rimanendo in casa, lavandosi le mani e rispettando tutte le distanze di sicurezza. Altrimenti, vince lui.

Ora la Cina teme il contagio di ritorno, cioè quello portato da chi rientra da un'altra nazione, dove magari è presente un focolaio. Proprio per questa ragione, le persone che arrivano nel Paese dall'estero dovranno sottoporsi a un periodo di quarantena in strutture previste dal governo della Repubblica popolare, come hotel che sono stati requisiti. Non hanno insomma nessuna volta di precipitare di nuovo nell'incubo.

Fonte| John Hopkins University

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