Coronavirus: ad Asolo il sindaco infermiere torna nelle terapie intensive: “C’è bisogno di me”

Mauro Migliorini, primo cittadino di Asolo, in provincia di Treviso, ha risposto alla chiamata dell’unità sanitaria locale e tornerà in servizio nei reparti di terapia intensiva per assistere i pazienti affetti da Coronavirus. Come racconta Repubblica, a spingerlo sono stati il senso del dovere, il passato da infermiere d’emergenza e soprattutto le frasi del figlio 25enne: “Siamo in una situazione drammatica, tu hai competenze tecniche di emergenza, se io fossi in te accetterei”.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

In tempi di emergenza e crisi come quella del Coronavirus, non bisogna andare tanto per il sottile: se c’è bisogno, si va. Si va dove serve, dove mani fresche possono dare il cambio a mani stanche e massacrate da turni estenuanti e dove in gioco c’è la vita, minacciata da un nemico invisibile e spietato. Si va nei reparti covid, nelle terapie intensive trasformatesi in trincee. Si va, anche se sei il sindaco di un borgo collinare di oltre 9mila abitanti in provincia di Treviso. Così ha fatto Mauro Migliorini: ha lasciato la fascia tricolore e i consigli comunali ed è tornato tra le corsie degli ospedali. “C'è bisogno di me, lo devo fare, sento che è la cosa giusta”.

Il primo cittadino di Asolo, come racconta Repubblica, ha risposto alla chiamata dell’unità sanitaria locale che chiedeva la sua disponibilità a rientrare in servizio. Migliorini prima di fare il sindaco e guidare il paese per due mandati, è stato un infermiere. Anzi, lo è ancora. Nonostante l’attività amministrativa non ha mai smesso di frequentare i reparti e per “non perdere la mano” faceva un turno a settimana.

Il “sì” non è stato difficile, ha solo richiesto un giro un più. Prima di tornare in prima linea, Migliorini ha voluto parlarne con la famiglia e con i suoi tre figli, le persone che più gli stanno vicino. Abbiamo imparato tutti che, oggi più che mai, ciò che facciamo o non facciamo non è qualcosa che riguarda soltanto noi. “Vado, che ne pensate?”.

A dare la spinta definitiva non sono state lo sguardo o le parole della moglie, bensì quelle del figlio 25enne, del giovane che come moltissimi di noi le emergenze le ha solo lette sui libri di storie o viste nei film: "Papà, siamo in una situazione drammatica, tu hai competenze tecniche di emergenza, se io fossi in te accetterei. Così ha detto”.

E allora ecco il piano. Lavaggi e contro-lavaggi in entrata e in uscita da casa per ridurre al minimo i potenziali rischio di contagio. Da domani, martedì, il sindaco sarà in una terapia intensiva Covid. Senza paura: negli anni sul campo ha già prestato servizio in rianimazione e con Medici senza frontiere in diverse zone delicate come in Sudan, Etiopia o India.

Migliorini torna in trincea ma non lascia la fascia, l’ha solo messa in stand-by. Nel periodo in cui presterà servizio in ospedale resterà comunque alla guida di Asolo ma tutte le sue consegne e le pratiche sono passate al vicesindaco Franco Dalla Rosa. Oltre all’ok da parte della famiglia, c’è ovviamente anche quello della sua squadra di lavoro. La sua giunta ha condiviso la scelta e l'hanno sostenuto. Poi Migliorini ha  registrato un video e ha parlato alla sua gente per ribadire un concetto importante: il sindaco c'è.

Fonti | Comune Asolo

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.