Coronavirus cinese in Italia: il Consiglio dei ministri dichiara lo stato d’emergenza

A seguito dei due casi accertati a Roma, il Consiglio dei ministri ha preso la decisione di dichiarare lo stato d’emergenza in Italia: cosa succede ora.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 31 Gennaio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Si è svolta questa mattina la riunione d'urgenza dei Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. E a seduta non ancora conclusa è già chiara una decisione, importante: viene dichiarato lo stato d'emergenza sanitaria in Italia in linea con la decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità di dichiarare lo stato d'emergenza globale. Questo provvedimento verrà al momento mantenuto per sei mesi e saranno stanziati 5 milioni di euro per coprire i costi di tutte le misure di prevenzione e intervento.

È stato inoltre nominato un commissario straordinario per ogni evenienza, proprio come era accaduto ai tempi della Sars, tra il 2002 e il 2003. Si tratta del capo della Protezione civile Angelo Borrelli, al quale sono stati attribuiti poteri speciali: potrà infatti requisire hotel e strutture abitative, in caso si presentasse la necessità.

Queste misure sono state prese soprattutto in seguito ai due casi accertati a Roma, due turisti cinesi in viaggio in nel nostro Paese, e a un terzo caso sospetto a Tivoli, una persona di origine rumena e  membro del personale dell'Hotel Palatino dove i due si sono sentiti male. Nella serata di ieri è arrivata una comunicazione da parte dell'Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio che ha però smentito questa prima ipotesi: l‘uomo ha contratto l'influenza classica.

Vale ancora l'invito del premier Giuseppe Conte fatto ieri in Conferenza stampa: "Non c'è motivo di panico e allarme sociale. Sono già state adottate misure rigorose di precauzione e continueremo a farlo con il massimo dispendio di energie per assicurare la protezione a tutti i cittadini".

Ogni paziente sospetto viene portato d'urgenza presso i pronto soccorsi e i centri di riferimento regionali, che nel caso di Roma è l'Istituto Spallanzani. Rimangono isolati e vengono sottoposti a tutti i test. La rete di controllo è attiva.

E una conferma di questo arriva proprio dall'aeroporto internazionale di Malpensa, dove due voli Air China in arrivo da Pechino e Shangai e un altro della Cathay Pacific sono ora bloccati. Erano partiti prima che il governo disponesse il blocco del traffico aereo: i passeggeri verranno ora sottoposti ai controlli di sicurezza, ma verranno poi rimandati in Cina oggi stesso.

Fonte| Palazzo Chigi

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.