Coronavirus, cosa puoi fare e cosa no se abiti nelle zone d’emergenza: il decreto per domande e risposte

L’invito rimane sempre uno solo: rimanere in casa il più possibile. Cerchiamo però di capire insieme come funzioni questo nuovo decreto, probabilmente tra i più drastici mai assunti da un governo italiano a partire dal dopoguerra. Cosa puoi fare, cosa è consigliato e cosa invece è vietato.
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Giulia Dallagiovanna 9 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

L'Italia è divisa in due e questo lo avrai capito. O comunque dovresti ormai aver realizzato che no, non è proprio il momento di andare a trovare la tua famiglia al sud, a meno che qualcuno di loro non abbia gravi problemi di salute. Il decreto del presidente del Consiglio, emanato nella notte tra sabato e domenica, ma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale solamente l'8 marzo in tarda mattinata, ha disposto la creazione di una grande area d'emergenza che comprende la Lombardia e altre 14 province. Non è propriamente una zona rossa dal momento che alcuni spostamenti sono consentiti e alcuni giornali l'hanno già ribattezzata "zona arancione". Per ora resterà in vigore fino al 3 aprile. Ma cosa puoi fare tu, se abiti in uno dei comuni interessati? Proviamo a capirlo meglio insieme, anche se alcuni dettagli dovranno essere ancora chiariti.

Qual è la zona d'emergenza?

Per la verità sono più zone, anche divise tra loro. La più grande è quella che comprende l'intera Lombardia assieme alle quattro province dell'Emilia più colpite: Piacenza, Parma, Reggio-Emilia e Modena. A loro si aggiunge anche parte del Piemonte, con le province del Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Asti, Novara e Alessandria. Questa è la macchia rossa più grande che puoi vedere sulla cartina dell'Italia.

Ma ci sono poi altre aree coinvolte. In particolare in Veneto sono off limits Treviso, Padova e Venezia. Mentre Romagna e Marche si trovano unite con la province di Rimini e di Pesaro e Urbino isolate.

Sciolte invece le precedenti zone rosse del basso lodigiano e di Vo' Euganeo. Il governo ha infatti ritenuto che non fosse più necessaria questa ulteriore misura di contenimento, a fronte del numero di contagi crescente anche al di fuori dei due primi focolai italiani.

Si può entrare e uscire?

La risposta è ovvia: no, altrimenti non l'avrebbero fatta. Ci sono però alcune eccezioni a questo divieto. Se al momento dell'entrata in vigore di queste misure ti trovavi al di fuori delle zone interessate, ma casa tua si trova all'interno, potrai far ritorno al tuo domicilio. Potrai inoltre spostarti per "esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare mediante autodichiarazione", come recita la direttiva inviata ai prefetti delle regioni dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.

Ci saranno controlli da parte delle Forze dell'ordine?

Sì, verranno effettuati dei controlli soprattutto lungo i canali di entrata e uscita. Li troverai in particolare lungo le vie di comunicazione più importanti come le ferrovie, le autostrade, gli aeroporti e i porti, in riferimento alle navi da crociera. Anche i turisti infatti dovranno rimandare i propri viaggi in Italia e nello specifico nei territori a contenimento rafforzato, ovvero le zone d'emergenza. Verrà infine monitorata dai carabinieri anche la viabilità stradale ordinaria.

L'invito rimane quello di non spostarsi, a meno di esigenze inderogabili

Per ora i treni sembrano procedere più o meno regolarmente, ma è attivo il monitoraggio dei passeggeri attraverso degli strumenti di termoscan, per capire se abbiano la febbre oppure no. Stesso procedimento previsto anche negli aeroporti. L'invito però è quello di non partire, a meno che non si abbiano esigenze inderogabili.

E per i voli da e verso l'estero?

Per l'area Schengen e per quella extra Schengen valgono le stesse disposizioni. Dovranno presentare l'autocertificazione solamente quei passeggeri che provengono dalle zone d'emegenza, mentre tutti quelli che arrivano in Italia dovranno motivare le ragioni del proprio viaggio.

Ci si può muovere all'interno della zona d'emergenza?

Nemmeno in questo caso ci sono divieti assoluti, ma viene fortemente consigliato lo smart working e promossi le ferie e i congedi ordinari. Di nuovo, ti potrai spostare per esigenze lavorative e di salute, ma al di fuori di queste eccezioni, la tua area di manovra viene un po' ristretta. Puoi uscire a fare spesa o ad acquistare beni di prima necessità, ma devi rimanere all'interno del tuo comune di residenza. Se quindi tu e un tuo amico vivete entrambi nella zona d'emergenza, ma in due città o paesi diversi, è meglio se per un po' vi vedete solo tramite videochiamata.

E chi è in quarantena?

Se sei devi rimanere in isolamento per 14 giorni, perché sei stato in contatto con persone affette da Covid-19, o sei risultato positivo proprio tu, non ti devi muovere da casa. E questo è l'unico caso divieto assoluto che si trova nelle disposizioni emanate fino a questo momento. Ti consiglio di farti recapitare la spesa a domicilio e portare un po' di pazienza.

Sei poi fortemente invitato a rimanere in casa anche se hai la febbre a partire dai 37,5 gradi o sintomi da infezione respiratoria, come starnuti abbinati a malessere generale. A quel punto, dovresti telefonare al tuo medico di famiglia e chiedere consiglio a lui, evitando nel frattempo qualsiasi contatto con altre persone.

Negozi e locali restano aperti?

In parte sì. Prima di tutto i bar e i ristoranti potranno rimanere aperti dalle 6:00 alle 18:00, mentre la sera dovranno chiudere. Dovranno inoltre fare in modo che in quella fascia oraria non si crei nessun assembramento di persone e che sia rispettata la distanza di un metro tra i clienti e anche tra il personale. Per quanto riguarda l'asporto, potrà essere effettuato, ma con ingressi contingentati e nessuno potrà fermarsi a mangiare all'interno del locale dopo le 18:00. Una possibilità che vale sicuramente per le pizzerie e probabilmente anche per gli altri locali, ma anche questo punto necessita di ulteriori chiarimenti. Ingresso contingentato anche nei supermercati, quando si presenta l'esigenza.

E poi rimangono gli altri negozi, come quelli di abbigliamento o di dispositivi tecnologici, tanto per fare qualche esempio. Non sembra esserci l'obbligo di rispettare determinate fasce orarie per loro, ma devono stabilire un numero massimo di clienti da poter accogliere, sulla base della superficie del proprio locale. Inoltre quelli che si trovano all'interno di centri commerciali dovranno osservare il divieto di apertura durante i weekend.

I negozi dovranno stabilire un numero massimo di clienti da accogliere in base alla superficie del locale

Infine, parrucchiere, estetiste e altre attività commerciali di questo tipo sembra che possano rimanere aperte, osservando tutte le misure di prevenzione necessarie. Ma si attendono però ulteriori precisazioni dal momento che in queste occasioni è impossibile poter rispettare la distanza di un metro.

Gli unici negozi per i quali non cambierà nulla sono le farmacie.

Le scuole?

Viene prolungata anche la chiusura di scuole, università e di servizi educativi per l'infanzia. I tuoi figli dunque rimarranno a casa con te ancora per un po'. Allo stesso modo sono sospese le lezioni in aula di master, corsi di aggiornamento professionale, scuole di musica e università per la terza età. In tanti istituti si stanno però arrivando per la formazione online.

Si può uscire a fare una passeggiata?

Non c'è nessun divieto da questo punto di vista, ma la regola è sempre la stessa: evitare assembramenti di gente. Dunque lo puoi fare con la tua famiglia, dal momento che comunque ci vivi insieme, o con qualche amico, possibilmente del tuo stesso paese e rispettando sempre la distanza di un metro tra voi. L'invito è comunque quello di ridurre al massimo ogni occasione di socialità, quindi nemmeno questa potrà diventare un'abitudine quotidiana.

E gli eventi in programma?

Come già si era capito nelle scorse settimane, ogni evento in programma fino al 3 aprile viene sospeso o rimandato. Si parla di occasioni pubbliche, sportive, ludiche e anche religiose. Quindi sospese messe, matrimoni, funerali e cosi via, ma anche qualsiasi festa o celebrazione locale. Si sta invece ancora cercando di capire cosa avverrà delle partite di Serie A e degli altri appuntamenti sportivi nazionali.

Lo scopo è quello di evitare l'assembramento di gente che, anche se all'aria aperta, può risultare comunque una via di trasmissione del nuovo Coronavirus.

Quali attività sono chiuse?

Come già era accaduto nelle scorse settimane, rimangono chiuse alcune attività dove evitare l'assembramento di persone è quasi impossibile. Ci si riferisce a teatri, cinema, musei e aree parchi archeologici. Ma anche palestre, centri sportivi e impianti sciistici. E naturalmente no a sale bingo, sale scommesse, sale giochi. Non potrai neanche andare a ballare in discoteca o seguire le tue lezioni di ballo di persona.

Cos'è l'autocertificazione?

Probabilmente, se devi spostarti all'interno della zona d'emergenza per lavoro, avrai già un badge o un certificato della tua azienda che ti permette di superare senza problemi i controlli. Ma per i viaggi sporadici o per le esigenze di salute di cui ti parlavo prima, dovrai presentare un'autocertificazione, ovvero un modulo da compilare dove attesti le ragioni dei tuoi movimenti. Lo puoi scaricare sul sito del dipartimento di Pubblica Sicurezza, che fa parte del Ministero dell'Interno. Per venire incontro ai cittadini, inoltre, anche la polizia stradale e ferroviaria avrà alcuni moduli già stampati a disposizione di chi li vorrà compilare sul momento.

Quali sanzioni sono previste?

Le sanzioni previste per chi viola queste misure sono piuttosto pesanti e fanno riferimento all'articolo 650 del codice penale, che riguarda l'inosservanza di un provvedimento di un'autorità. Si può quindi incorrere anche nell'arresto fino a tre mesi e in 206 euro di ammenda. Ma si potrebbe anche configurare un'ipotesi più grave, questa volta prevista dall'articolo 452: delitto colposo contro la salute pubblica. In questo casi si parla di una reclusione di almeno sei mesi, ma si può arrivare anche ad anni.

E non è sufficiente essere passati indenni ai controlli, perché le autorità potranno controllare anche in seguito la veridicità della tua autocertificazione.

Fonti| Decreto del presidente del ConsiglioMinistero dell'Interno

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