Coronavirus: cosa vuole dire guarire e come lo si può sapere se non si è effettuato un tampone?

Ma soprattutto, è possibile contrarlo una seconda volta? Proviamo a rispondere a tutte queste domande ora che, per fortuna, il numero delle persone guarite in Italia sta aumentando di giorno in giorno. Ricorda però che non avere più sintomi non significa non essere più in grado di infettare altre persone.
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Giulia Dallagiovanna 20 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Da un po' di tempo, Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile e commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus, apre la consueta conferenza stampa dell 18:00 con il numero dei guariti. Solo dopo comunica anche il totale dei positivi e il triste bollettino dei decessi. Ieri, mercoledì 18 marzo, ad esempio, avevamo raggiunto quota 4.025, a fronte di oltre 28mila contagi e di 2.978 morti. Ma cosa significa "guariti" esattamente? In altre parole, come si fa a capire quando una persona non ha davvero più il Covid-19 e non rischia di infettare più nessun altro?

No, non è sufficiente non presentare più i sintomi o che il termometro sia sceso sotto i 37 gradi. Purtroppo, in questo momento non è possibile effettuare tamponi a tappeto, sebbene sia stata avanzata la proposta. Per ora dunque, dovrai imparare anche ad autoregolarti e a capire quanto puoi uscire di casa e quando invece devi aspettare ancora.

Cosa vuol dire essere clinicamente guariti?

Come ormai saprai, tra chi è affetto da Covid-19 si possono trovare asintomatici, persone con febbre e anche malati gravi che hanno bisogno di un ricovero. I sintomi sono quelli che contraddistinguono la malattia vera e propria, che può sopraggiungere oppure no entro i 14 giorni successivi a quando si è entrati in contatto con il virus. Si parla di tosse, mal di testa, febbre anche alta, raffreddore, spossatezza, fino ad arrivare alla polmonite interstiziale.

Se però il tuo sistema immunitario riesce a reagire, piano piano tutte queste manifestazioni si attenueranno. La temperatura corporea si abbasserà, la tosse si farà meno insistente e tornerai anche a respirare liberamente (anche se purtroppo, non accade per tutti). Quando anche il più piccolo segnale della patologia sarà scomparso, si potrà dire che sei "clinicamente guarito".

Lo conferma un documento redatto dal Consiglio superiore di sanità: "Si definisce clinicamente guarito da Covid-19 un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata. Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2".

Cosa vuol dire essere guariti?

Lo stesso documento prosegue in questo modo: "Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2".

Si è ufficialmente guariti solo quando si risulta negativi a due tamponi, effettuati in due giorni consecutivi

Dunque, per dimostrare che sei ufficialmente libero dal Coronavirus è necessario un tampone, anzi due. Il primo viene effettuato 14 giorni dopo l'esame che ti aveva dichiarato positivo. L'indomani dovrai sottoporti a un altro prelievo di muco e saliva. Se entrambi daranno esito negativo, significa che ti sei "negativizzato" e cioè che non c'è più alcuna traccia rilevabile del virus nel tuo organismo.

Questo accade di norma un po' di tempo dopo che sono scomparsi i sintomi e che si è quindi clinicamente guariti. A Milano infatti era stato allestito l'ospedale militare di Baggio per accogliere i pazienti senza più manifestazioni evidenti, ma in attesa di espellere completamente il SARS-Cov-2. Purtroppo ha dovuto chiudere, una volta che alcuni infermieri e medici sono rimasti contagiati.

Cosa vuol dire essere virologicamente guariti?

Le persone virologicamente guarite sono proprio quelle che risultano negative al tampone. Si parla di eliminazione, o di clearance, del virus. Dal punto di vista scientifico, vuol dire che l'Rna (acido ribonucleico) del SARS-Cov-2 non è più rilevabile nei tuoi fluidi corporei, in particolare muco e saliva. A comparire sono invece gli anticorpi specifici, che il tuo organismo ha prodotto per sconfiggere il Covi-19.

E questa definizione vale per tutti, sia per chi ha avuto febbre che per chi non ha notato nessun sintomo. Di norma si attendono 14 giorni prima di ripetere il test anche se la persona è rimasta astintomatica.

E se il tampone non è negativo?

Può capitare, e non è per nulla raro, che il test effettuato 14 giorni dopo risulti ancora positivo. O magari, solamente uno dei due campioni dà questo risultato. Niente panico, se non hai più sintomi non dovresti più rischiare un peggioramento delle tue condizioni di salute. Semplicemente, il tuo corpo sta impiegando un po' più di tempo per sbarazzarsi dell'agente patogeno.

A questo punto, dovrai rimanere in quarantena ancora 7 giorni e poi ripeterai i tamponi. E così via, fino a quando entrambi non confermeranno che sei negativo al SARS-Cov-2.

Se non ci si è sottoposti a tampone?

Come ti anticipavo, non è detto che ti abbiano sottoposto a un tampone. Magari hai chiamato il tuo medico curante o l'azienda sanitaria della tua città e ti hanno risposto che non ti avrebbero fatto nessun test, a meno che non avessi presentato sintomi gravi. Capita. In alcune regioni stanno procedendo con controlli a tappeto, in altre non riescono a farlo. Se però non sei certo al 100% di aver contratto il Covid-19, come puoi sapere di essere guarito?

Innanzitutto, tieni presente che la stagione influenzale è praticamente finita. I ceppi virali dell'influenza comune circolano soprattutto quando fa molto freddo, tanto che quest'anno il rapporto Influnet, a cura dell'Istituto superiore di sanità, ha contato più sindromi para-influenzali che influenza vera e propria. Se quindi hai tosse, febbre e soprattutto non percepisci più sapori e odori, tieni presente che quasi sicuramente si tratta di Coronavirus. Dunque, niente panico: tieni monitorata la tua temperatura e rimani in isolamento.

Una volta scomparsi tutti i sintomi, non precipitarti in strada a festeggiare: potresti essere ancora infetto. Dovrai a questo punto avvertire il tuo medico di famiglia, che deciderà se rilasciarti o meno un certificato di guarigione. In ogni caso, l'Organizzazione mondiale della sanità consiglia di rimanere in quarantena ancora per due settimane, per annullare ogni rischio di infettare qualcun altro.

Cosa fare quando si è guariti?

Una volta terminato il tuo periodo di isolamento e constatato da solo di non aver più sintomi, potrai chiamare il tuo medico di famiglia. È lui infatti che deve rilasciare il certificato di guarigione, come ti spiegavo prima. Dopodiché devi informare anche l'azienda sanitaria del tuo territorio e chiedere loro come fare. In alcune regioni, infatti, è previsto un tampone anche per chi non aveva ricevuto il primo che ne attestava la positività. In questo caso, però, ne riceverai uno e non due.

Solo una volta risultato negativo, potrai tornare alla tua vita normale

Quando sarai ufficialmente negativo, potrai tornare alla tua vita normale, senza timore di contagiare nessun altro. Dovrai comunque rispettare le norme di sicurezza e contenimento previste dal Ministero della Salute e dai diversi decreti emanati dal governo.

Dopo quanto tempo si guarisce?

Una risposta definitiva a questa domanda non c'è, anche perché molto dipende da te e dalle tue difese immunitarie. Se i sintomi che hai avuto sono stati lievi, probabilmente scompariranno nel giro di una settimana. Quando invece subentra il ricovero possono trascorrere in media anche 20 giorni, come ha rilevato uno studio dell'Università di Pechino. In alcuni casi, il tempo è anche maggiore, soprattutto per i pazienti più anziani e più deboli.

Anche se non hai più alcuna manifestazione, però, non è detto che non rappresenti più un pericolo per gli altri. Perciò ricorda di rimanere in quarantena fino a quando la tua negatività non viene confermata. Come ti dicevo prima, potrebbero trascorrere due settimane o anche una ventina di giorni dal primo tampone positivo.

Si può contrarre una seconda volta?

Un dubbio che sta venendo a ciascuno di noi. Si tratta di un virus nuovo, dunque come possiamo essere sicuri che, una volta guariti, non si possa contrarre una seconda volta? Ancora una volta, lasciamo rispondere al Consiglio superiore di sanità: "Nella maggior parte dei casi d’infezioni virali, la scomparsa del virus si accompagna alla produzione da parte dell’organismo di anticorpi di tipo IgG virus-specifici. Nella maggioranza delle infezioni virali, salvo rare eccezioni, tali anticorpi hanno carattere protettivo, ovvero sono in grado di proteggere l’organismo da eventuali reinfezioni con lo stesso virus. Sulla base dei dati disponibili, è ragionevole ritenere che questa protezione anticorpale possa essere presente anche per SARS-CoV-2".

Insomma, il virus è entrato nella memoria immunologica del tuo organismo e ora le tue difese immunitarie sanno come riconoscerlo e attivarsi contro di lui. Perciò, fino a prova contraria, non dovresti riprenderlo una seconda volta. A farci preoccupare tutti era stato il caso di una donna giapponese che sembrava essere tornata positiva, dopo aver ricevuto una prima diagnosi di negatività. In quel caso, però, potrebbe essere semplicemente accaduto che i test non hanno funzionato alla perfezione e che dunque la paziente non fosse mai guarita del tutto, dopo aver contratto il SAR-Cov-2 la prima volta.

Fonte| Consiglio superiore di sanità

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