Un grido d'allarme arriva dai medici. Ed è un grido chiaro, netto, deciso. Oggi Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici, ha scritto una lettera al Governo in cui racconta la difficile situazione che si trova a vivere la categoria.
Da una parte i medici lamentano la carenza di dispositivi di protezione (come le mascherine), dall'altro lato evidenziano come proprio la loro figura sia particolarmente esposta al rischio di contagio, sia passivo sia attivo.
E un medico contagiato è un vero problema, per molti aspetti. Due innanzitutto: per prima cosa un medico malato non può lavorare e quindi assistere altri pazienti (affetti da coronavirus o da altri problemi di salute), e poi c'è un altro problema, forse più grave del primo. Un medico positivo si comporta esattamente come un super-diffusore, dato che è a contatto con moltissime persone, che coincidono anche con le categorie più a rischio da un punto di vista sanitario: i pazienti.
Sono già molti i dottori e gli operatori sanitari positivi al coronavirus (pare che nel bergamasco siano circa 50) e proprio ieri ti avevamo dato la triste notizia del medico di Varese morto a causa di Covid-19. Per questo, sottolinea l'Ordine dei medici, bisogna fare qualcosa. Per proteggere loro e quindi anche i cittadini.
Le richieste del presidente Anelli, a nome di tutta la categoria, sono molto chiare:
Solo così si potrà "consentire ai professionisti di cautelare innanzitutto se stessi per continuare a costituire una risorsa per il Paese oggi più che mai indispensabile", conclude il Presidente dell'ordine dei Medici nella sua lettera al Governo.
Fonte| Ordine dei Medici