Coronavirus in gravidanza: cosa cambia quando il Covid-19 colpisce una donna incinta? 

Per le donne in gravidanza, il Covid-19 sembra essere meno rischioso di una comune influenza. Inoltre, al momento sembra non sia trasmissibile dalla madre al bambino. A raccontarci le implicazioni di contrarre il Coronavirus quando si è in stato interessante, è il dottor Enrico Ferrazzi.
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Sara Del Dot 26 Febbraio 2020
* ultima modifica il 04/08/2020
Intervista al Dott. Enrico Ferrazzi Specialista in Ginecologia e Ostetricia, Direttore della Clinica Ostetrica Mangiagalli e coordinatore dell’area Donna del Dipartimento Donna-Bambino Neonato dell’Istituto di Ricerca e Cura a carattere scientifico IRCCS Fondazione Ca’ Grande Policlinico di Milano, nonché professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano.

Sebbene tenda ad avere conseguenze rischiose soltanto quando colpisce individui con uno stato di salute già compromesso o in età avanzata, il nuovo Coronavirus è molto contagioso e può infettare chiunque. Come sappiamo, al momento in Italia tra le persone contagiate c’è una donna in stato di gravidanza, la moglie del cosiddetto “paziente uno”, il 38enne di Castiglione d’Adda attualmente ricoverato all’ospedale di Pavia in terapia intensiva.

Impossibile dunque non chiedersi quali effetti possa avere questo virus ancora poco conosciuto su una donna in gravidanza, se possa essere trasmesso al feto, se possa mettere in pericolo la salute della madre e/o del bambino. Pochi giorni fa avevamo già approfondito il tema più generale della trasmissione dei virus in gravidanza. Oggi abbiamo deciso di stringere il campo concentrandoci nello specifico sul Covid-19. E lo abbiamo fatto chiedendo aiuto al dottor Enrico Ferrazzi, specialista in Ginecologia e Ostetricia, Direttore della Clinica Ostetrica Mangiagalli e coordinatore dell’area Donna del Dipartimento Donna-Bambino Neonato dell’Istituto di Ricerca e Cura a carattere scientifico IRCCS Fondazione Ca’ Grande Policlinico di Milano, nonché professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano.

Il parere dell’esperto

“Per quanto ci è noto dai casi riportati dalla letteratura scientifica nelle ultime settimane su quanto avviene in Cina, in Corea e anche da noi in Italia”, spiega il dottor Ferrazzi, “dal punto di vista biologico la trasmissione del virus non avviene dalla mamma al bambino. Quindi da una mamma infetta dovrebbe nascere un bambino non affetto dal virus. Questo ha sicuramente a che fare anche con il fatto che i ragazzi giovani, sicuramente sotto i 10 anni ma anche sotto i venti, rappresentano la categoria meno colpita dagli effetti clinici di questa malattia. Per quanto riguarda la mamma, quella del Covid-19 è una sindrome influenzale che per qualche ragione, nelle donne gravide, sembrerebbe presentare un’evoluzione meno grave verso situazioni complesse rispetto all’influenza A/H1N1.”

In pratica, se una donna incinta prende il Coronavirus incorre in un rischio per la salute minore rispetto all’influenza tradizionale. E a questo proposito, il medico ha sottolineato uno strano paradosso.

“La cosa assurda è che mentre per l’influenza A/H1N1 abbiamo a disposizione i vaccini, efficaci nel 70% dei casi, in Italia facciamo ancora molta fatica a vaccinare le donne in gravidanza. Al momento infatti il tasso si vaccinazione delle donne in gravidanza si attesta a circa l’11% per l’influenza, e qui al policlinico ogni anno noi abbiamo due, tre, quattro, cinque donne gravide ricoverate in rianimazione per aver contratto l’influenza A/H1N1. C’è quindi un modo un po’ dissociato di guardare il rischio dell’influenza e il rischio che comporta questo nuovo virus. Per fortuna, per certi versi, questa infezione virale in gravidanza sembra essere meno grave che non quella dell’influenza.”

E per quanto riguarda la prevenzione?

“La prevenzione è la stessa raccomandata dal Ministero e da tutti i siti. Quindi, dal momento che il virus sopravvive sulle superfici lisce per 10-12 ore e sulle stoffe per circa 6-7 ore, quando si torna a casa dopo essere stati all’esterno, sia un bar o una farmacia, è necessario lavarsi bene le mani, dove “bene” non significa solo bagnarsele sotto l’acqua ma metterci del sapone e strofinarle bene per un minuto. Inoltre, si può utilizzare una mascherina, di quelle classiche chirurgiche, per proteggersi da quelle micro-gocce invisibili attraverso le quali viene trasmesso il virus, che possono arrivare a noi anche da un metro e mezzo

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