Coronavirus in Italia, firmato decreto con nuove misure di sicurezza: Lombardia e altre province semi-isolate

Un’intera Regione, la Lombardia, e altre province dovranno applicare misure restrittive molto importanti. Anche nel resto d’Italia sono previste limitazioni per evitare assembramenti di persone in modo da bloccare la diffusione del virus. Il Presidente del Consiglio ha duramente condannato la fuga di notizie e la pubblicazione della bozza del decreto che ha provocato una vera e propria fuga dal Nord Italia.
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Simona Cardillo 8 Marzo 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

E' ufficiale: il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte è stato firmato. Nella serata di sabato era circolata una bozza del decreto che aveva scatenato il panico tra i cittadini, che erano letteralmente fuggiti da mezza Italia del Nord.

A tarda notte il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una conferenza stampa ha confermato di aver appena firmato il decreto e ha condannato la fuga di notizie che ha portato a veri e propri esodi dalle città del Nord Italia, affollamenti di treni e stazioni e conseguenti assembramenti di persone.

In attesa di poter leggere per intero la versione definitiva del decreto (che è stato modificato rispetto alla bozza diffusa, dopo un confronto con le Regioni), sappiamo che le zone principalmente coinvolte dalle misure restrittive sono la regione Lombardia e altre province italiane: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

"E' successa una cosa inaccettabile: la bozza di un decreto del Presidente del Consiglio, quello che stavamo formando per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, è stato pubblicato su tutti i giornali. A quel punto tutti i cittadini hanno letto la versione non definitiva di questo testo e si è generata confusione e incertezza. Ne va della correttezza del Governo, ma soprattutto della sicurezza di tutti gli italiani. Questo non lo possiamo accettare", ha spiegato Giuseppe Conte.

Il decreto che è stato invece firmato dal Presidente Conte istituisce due aree: la prima formata dalla Lombardia e dalle altre 14 province coinvolte, la seconda formata dal resto d'Italia.

Misure per la Lombardia e altre 14 province

In questa zona sono previste le misure più restrittive, tra cui:

  • vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e uscita, anche all'interno dei territori, se non per gravi motivi
  • soggetti con febbre sopra i 37,5° C e sintomi respiratori dovrebbero rimanere a casa e contattare il medico curante, limitando i rapporti sociali
  • divieto assoluto di mobilità per i soggetti in quarantena positivi al virus
  • sospensione di eventi sportivi, se non quelli agonistici purché all'aperto senza pubblico o a porte chiuse
  • sospensione delle manifestazioni organizzate, in luoghi pubblici e privati
  • sospensione degli eventi nei cinema, sale giochi, discoteche, sale bingo, pub
  • sospensione delle attività didattiche in scuole e università
  • sospensione delle attività civili e religiose, anche funebri
  • chiusura dei musei e luoghi di cultura
  • limitazione delle attività dei bar e ristoranti con almeno 1 metro di distanza tra i clienti

Casi in cui è consentito lo spostamento:

  • comprovate esigenze lavorative
  • situazioni di particolare e grave necessità
  • spostamenti per motivi di salute

Misure per le altre Regioni e province italiane

  • sospensione di congressi riunioni e meeting in cui è coinvolto personale sanitario
  • sospensione di manifestazioni e spettacoli di qualsiasi natura, compresi teatri e cinema
  • sospensioni di attività di pub, scuole di ballo, discoteche, sale giochi, ecc
  • chiusura dei musei e luoghi di cultura
  • limitazione delle attività dei bar e ristoranti con almeno 1 metro di distanza tra i clienti
  • sospensione di eventi sportivi, se non quelli agonistici purché all'aperto senza pubblico o a porte chiuse
  • sospensione delle attività didattiche
  • sospensione delle gite scolastiche e visite didattiche

Gli obiettivi del decreto

"Stiamo affrontando un'emergenza nazionale con misure di massima cautela, con consapevolezza e senza sottovalutarla. Abbiamo scelto il criterio della verità e della trasparenza e adesso ci stiamo muovendo con fermezza e determinazione. Abbiamo 2 obiettivi: dobbiamo contenere la diffusione del contagio e dobbiamo agire per evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere", ha spiegato il Presidente del Consiglio.

Le zone a ridotta mobilità

"Oggi non esistono più le zone rosse di 2 settimane fa. Non abbiamo più motivo di tenere confinate nei loro territori le persone degli 11 comuni delle prime zone rosse. Oggi abbiamo una zona d'emergenza molto più allargata con misure molto restrittive. Non possiamo più parlare di zona rossa, perché non c'è più un divieto assoluto di spostamenti, ma andranno tutti motivati sulla base delle specifiche indicazioni del decreto. C'è quindi una ridotta mobilità in queste zone", ha continuato il Presidente Conte.

La salute dei più fragili

"Vogliamo garantire la salute dei cittadini. Ci rendiamo conto che queste misure creeranno disagi e imporranno sacrifici, ma questo è il momento dell'autoresponsabilità. Dobbiamo capire che tutti dobbiamo aderire, non dobbiamo pensare di essere furbi, dobbiamo tutelare la salute dei nostri cari, dei nostri genitori, ma soprattutto dei nostri noni che sono i più fragili per questo virus", ha concluso Conte.

Fonte| Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio

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