Coronavirus in Lombardia: 6 casi accertati, tra loro una donna incinta e un uomo in gravi condizioni

Il coronavirus è arrivato in Lombardia. Sono 6 finora i casi accertati nella zona di Codogno, in provincia di Lodi.
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Simona Cardillo 21 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Sono sei i casi accertati finora di Coronavirus in Lombardia. Tutto è partito dall'Ospedale di Codogno (Lodi), dove un uomo di 38 anni si è presentato con febbre e insufficienza respiratoria. In seguito alla positività al test del Coronavirus, sono stati esaminati i movimenti e le persone con cui l'uomo era entrato in contatto. Sono positivi anche la moglie (incinta) e un amico, entrambi ricoverati all'ospedale Sacco di Milano. Altre tre persone giunte in pronto soccorso a Codogno con polmonite sono risultate positive al virus. Alle 12:30 di oggi si è tenuta una conferenza stampa a Milano al Palazzo della regione Lombardia. erano presenti:

  • Pietro Foroni, assessore al territorio e alla protezione civile della regione Lombardia
  • Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia
  • Giulio Gallera, assessore al Welfare della regione Lombardia
  • Luigi Cajazzo, direttore generale Welfare della regione Lombardia
  • Maria Gramegna, Unità organizzativa Prevenzione della regione Lombardia
  • Alex Gallizzi, consigliere della regione Lombardia

Il primo caso

L'assessore Gallera ha spiegato la situazione allo stato attuale: "Ieri alle 21 c'è stata la conferma di un primo caso di coronavirus dall'ospedale di Codogno. L'uomo è un italiano di 38 anni. Si è istituita una cabina di regia da ieri sera a lavorare. Abbiamo da subito cercato di individuare contatti e persone di questa persona. Il 38enne ha mostrato i primi sintomi il 15 febbraio, il 18 era andato al pronto soccorso per febbre, dopo alcune ore è stato rimandato a casa. Il giorno dopo è tornato per peggioramento. La situazione è degenerata velocemente e adesso è in terapia intensiva, solo a quel punto la moglie ha ricordato che nei primi di febbraio ha avuto più incontri con un amico che tornata da un viaggio in Cina".

6 casi accertati

Sono attualmente 6 le persone di Codogno e paesi limitrofi risultate positive al Coronavirus nelle zone di Codogno e si sta lavorando per cercare di ricostruire i contatti e i movimenti. Tra questi 6, oltre al 38enne, alla moglie e all'amico, ci sono altri 3 casi di polmonite conclamata che sono stati portati nella notte al pronto soccorso di Codogno.

La moglie del 38enne, che si trova attualmente in isolamento all'Ospedale Sacco di Milano, è in gravidanza e per questo le sue condizioni sono monitorate con ancor maggior attenzione.

Il paziente zero

Il primo caso, detto anche paziente "indice" o paziente zero, è tornato dalla Cina il 21 gennaio, ora è all'Ospedale Sacco di Milano, abbiamo fatto i controlli, sta bene, stiamo aspettando gli esiti. Ha avuto febbre solo in una giornata. Abbiamo nel frattempo fatto tamponi a 150 persone che sono entrate in contatto con il malato: la moglie è risultata positiva, ma è in condizioni positive. Ieri sera è emerso anche un terzo caso di una persona portata in ambulanza a Codogno con polmonite ed è risultata positiva al coronavirus. Questa mattina si è avuta la conferma che si tratta di una persona che condivideva attività sportive con il paziente 1″, ha continuato Gallera. Stiamo lavorando per individuare i contatti diretti di queste persone, siamo al momento a 6 casi di positività sul territorio".

Il "Caso 0", l'uomo rientrato dalla Cina il 21 gennaio ed andato a cena varie volte nei primi giorni di febbraio con il 38enne positivo, non ha mai mostrato particolari sintomi e i suoi test sono in corso. "Non siamo nemmeno sicuri che sia lui il caso 0", ha spiegato Gallera. I suoi tamponi sono stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità per le verifiche del caso, anche se il primo test effettuato ha dato risultati negativi.

Gli anticorpi in chi è guarito

Giulia Dallagiovanna, giornalista di Ohga, ha chiesto a Maria Gramegna dell'Unità organizzativa Prevenzione della regione Lombardia se altre persone vicine al presunto paziente 0 hanno mostrato finora sintomi. "In questo momento no", ha risposto la Gramegna. "Non siamo nemmeno sicuri che sia lui il paziente 0. Stiamo facendo test e risalendo alle persone che sono entrate in contatto con lui in queste settimane. In ogni caso potrebbe anche essere lui il paziente 0 anche se risultasse negativo, perché guarito. A quel punto si cercano gli anticorpi. trattandosi però di un coronavirus nuovo, stiamo ancora facendo test e verifiche insieme allo Spallanzani di Roma".

Codogno, Castiglione d'Adda e Casal Pusterlengo in isolamento

Tre comuni sono stati isolati in via precauzionale. Infatti agli abitanti Codogno, Castiglione d'Adda e Casal Pusterlengo è stato chiesto di rimanere in casa in via precauzionale. "In casi simili all'estero, circoscrivere al proprio domicilio le persone ha permesso di limitare la diffusione del virus. La quarantena può essere fatta a domicilio per chi ha un stanza e un bagno riservato e in questi casi vanno usati mascherina e guanti quando si esce da camera e bagno. Per le persone che non vogliono o non possono seguire queste indicazioni cercheremo di individuare un luogo con queste caratteristiche", ha precisato Gallera.

Le misure di sicurezza

L'assessore Foroni ha spiegato che la protezione civile sta giocando un ruolo fondamentale e di supporto: "Si stanno verificando misure idonee per eventuali quarantene, in strutture civili, militari o ex-militari che abbiano le caratteriste necessarie. Siamo pronti per ogni evenienza. Stiamo valutando le misure da assumere per i luoghi pubblici. L'obiettivo è quello di isolare i luoghi dove è stata registrata la presenza del virus.".

Qualche polemica è stata fatta anche sulle misure di sicurezza e prevenzione, che però nel caso specifico sono infondate. Il 38 enne non era considerato persona a rischio perché non era stato in Cina di recente e non c'era quindi motivo di monitorarlo preventivamente.

I cittadini non devono eccessivamente preoccuparsi di fronte alle misure di sicurezza e lo ha spiegato il Presidente Fontana: "Le misure di sicurezza sono il modo migliore per bloccare la diffusione del virus. Le misure prese quindi sono fondamentali per il bene della comunità e per evitare spiacevoli conseguenze per i cittadini".

Le persone entrate in contatto

Al momento sono state individuate 149 persone che sono entrate in contatto stretto con il primo paziente a cui verrà fatto il tampone, successivamente verrà fatta una ricerca sui i colleghi di lavoro che hanno avuto con lui contatti diretti e anche con le persone che sono state in contatto con lui per attività sportive o uscite di vario tipo.

Maria Gramegna ha spiegato che nella notte altre tre persone si sono presentate con polmonite al pronto soccorso di Codogno e per questi casi sono in corso accertamenti su possibili contatti con i contagi già verificati.

Cos'è il contatto diretto

Maria Gramegna ha sottolineato che quando si parla di contatto diretto si fa sempre riferimento alla definizione ufficiale delle istituzioni mediche e sanitarie. Se non la conoscessi ancora, te la cito:

Si considera come contatto diretto qualcuno che è stato faccia a faccia per almeno 15 minuti, o che è stato nello stesso spazio chiuso per almeno 2 ore.

Il ruolo del Ministero della Salute

Sulle misure di sicurezza e prevenzione l'assessore Gallera è chiaro: "Le mascherine servono solo per evitare il contagio da parte di persona positiva, non come prevenzione". Al momento la richiesta di isolamento volontario è stata richiesta solo per prudenza, non esistono infatti ancora necessità di isolamento forzato. Sarà eventualmente compito del Ministero della Salute prevedere misure differenti ove necessario.

Oggi pomeriggio sono attesi a Milano il Ministro della Salute Roberto Speranza e Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile. e verranno prese decisioni anche per quanto riguarda la possibile chiusura delle scuole.

Fonte| Regione Lombardia

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