Coronavirus, Ricciardi (OMS): “Emergenza da ridimensionare. E le mascherine solo per i malati”

Con l’aumento dei contagi è scattata anche la psicosi: supermercati presi d’assolto e scaffali svuotati. Ma il medico italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invitato alla calma e a rimanere più legati alla realtà: “La mortalità è molto bassa e tutte le persone decedute avevano già delle condizioni gravi di salute”.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Insieme agli attuali 288 casi di contagio da Coronavirus in Italia, si è diffusa anche una percezione del virus “da ridimensionare”. Troppa paura e troppo poco senso di realtà, insomma. Lo sostiene Walter Ricciardi, membro italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che durante la conferenza stampa della Protezione civile a Roma, ha cercato di delimitare i contorni della diffusione del Coronavirus nel nostro paese: “Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in un ambiente sanitario, il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore” ha spiegato Ricciardi, sottolineando anche che “tutte le persone decedute avevano già delle condizioni gravi di salute”.

Secondo Ricciardi c’è stato un ingigantimento del fenomeno che ha portato ad una preoccupazione esagerata. Avrai sentito delle scene da film: i supermercati presi d’assalto, le code chilometriche fuori dalle saracinesche e gli scaffali svuotati dei beni di prima necessità o dei disinfettanti, anche fuori dalle “zone rosse” identificate come i focolai dell’infezione. E anche titoloni allarmistici sugli organi di informazione che non hanno di certo aiutato a contenere la psicosi. Troppo per Ricciardi, secondo cui la causa è da ricercare in una gestione regionale frammentata dell’emergenza: “Dopo i primi casi di Roma, gestiti in maniera antologica, c'è stata una frammentazione nell’azione contro il Coronavirus con alcune regioni che facevano tamponi ad asintomatici e altre ai contagiati. In questo modo si è persa l'evidenza scientifica. Come successo per la Sars. Secondo l’OMS infatti i tamponi sono da fare soltanto a quelle persone che presentino la sintomatologia legata all’infezione e a chi è stato in determinate zone ad alto rischio.

"Su 100 persone malate, 80 guariscono, 15 hanno problemi seri ma gestibili, il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore"

“La Francia – ha continuato il medico italiano dell’OMS – ha fatto 300 tamponi, noi 4.000, e il Regno Unito 6.000, ma con una metodologia e seguendo un protocollo rigoroso”. Ricciardi poi è tornato sul tema delle mascherine che, come avrai visto, oggi proliferano sulla bocca e sul naso di moltissimi in giro per molte delle nostre città: “La prima protezione deve essere comportamentale e poi l’uso appropriato degli strumenti di prevenzione. Nella fase in cui ci troviamo oggi le mascherine di protezione non servono alle persone sane, ma solo ai malati”.

Fonte | Ansa 

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