Coronavirus, tra i pericoli domestici anche l’intossicazione da disinfettanti

Anche dentro le mura di casa ci sono dei pericoli che non sono da sottovalutare. Uno di questi è l’uso dei disinfettanti, ovvero sostanze chimiche che se usate in maniera sbagliata o irresponsabile possono causare gravi danni alla salute tua e di chi vive insieme a te. L’allarme è stato lanciato anche dall’Ospedale Niguarda secondo cui, dall’inizio dell’emergenza, sono aumentati i casi di intossicazione da disinfettanti, specialmente nei bambini.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

In questi giorni di isolamento, in cui potresti essere da solo oppure insieme alla tua famiglia e ai tuoi figli, la tua casa si sta trasformando nel tuo ufficio, nella palestra, nella sala giochi. È il luogo, insomma, dove passi la maggior parte del tuo tempo e quello più sicuro dove poter stare per cercare di risparmiare, a te e agli altri, il contagio da Coronavirus.

Dentro le mura domestiche, tuttavia, si possono nascondere pericoli seri che non sono da sottovalutare. Soprattutto adesso che l’emergenza sta mettendo sempre più alle strette i nostri medici e gli ospedali. Uno di questi è legato ai disinfettanti, che da quando è iniziato l'emergenza hanno letteralmente inondato le nostre case.

Uso responsabile

I disinfettanti, che sono realizzati per rimuovere batteri, funghi e virus, sono diversi dai detergenti, formulati invece per rimuovere lo sporco e messi in commercio senza dover superare procedure di autorizzazione nazionali ed europee che ne certificano la sicurezza per la salute umana, animale e dell’ambiente.

Si tratta di prodotti a base di sostanze chimiche come l’etanolo (alcol etilico) oppure il sodio ipoclorito (candeggina) che possono avere conseguenze pericolose sia per la tua salute.

Siccome il contagio da Coronavirus avviene per contatto con le goccioline infette o con superfici su cui si è depositato il virus, disinfettare mani e oggetti è diventata la prima misura di prevenzione da adottare in casa. Ma fin dai primi giorni dell’epidemia, le farmacie sono state prese d’assalto e i prodotti sono andati a ruba, così molti hanno fatto ricorso a tutorial e ricette fai-da-te per realizzare in casa i propri disinfettanti.

Anche l’Oms ha pubblicato delle ricette per creare gel disinfettanti, con due avvertenze: prima di tutto erano rivolte alle farmacie e ai laboratori ma se avessi voluto provare a casa, avresti dovuta presta molta attenzione e usare solo le sostanze e le quantità indicate da fonti affidabili.

Uno dei rischi che puoi correre, infatti, è quello di seguire formulazioni non autorizzate o certificate che ti portano a miscelare insieme sostanze chimiche altamente pericolose, perché tossiche o infiammabili, e che soprattutto non sono compatibili tra loro.

Anche chi vive questi giorni di isolamento insieme a te è esposto ai pericoli di questi atteggiamenti irresponsabili. Se decidi di preparare dei disinfettanti da solo seguendo fonti autorevoli devi stare comunque molto attento a non lasciarle alla portata dei bambini. Probabilmente sulla boccetta che userai non ci sarà un’etichetta specifica e i piccoli potrebbero scambiarla per qualcos’altro, giocandoci o anche ingerendola per sbaglio.

L’allarme del Niguarda

Con l’inizio dell’emergenza insieme all’aumento dell'uso dei disinfettati sono cresciuti anche i comportamenti pericolosi. L’allarme l’ha lanciato il Centro Antiveleni dell'Ospedale Niguarda, che è tra i più importanti riferimenti italiani per la diagnosi e il trattamento di intossicazioni acute.

Secondo il Niguarda, infatti, negli ultimi giorni la domanda di consulenze per intossicazione da disinfettati è aumentata circa del 65%. Ma il dato che preoccupa di più è la crescita fino al 135% di richieste nella fascia di età inferiore ai 5 anni.

L’ha sottolineato la dottoressa Franca Davanzo, Direttore del Centro Antiveleni di Niguarda: “C’è chi imbeve le mascherine con quantità eccessive e poi le indossa, inalando un elevato dosaggio di sostanze chimiche. C’è anche chi, e sono purtroppo i casi più frequenti, riempie la casa di bottiglie di disinfettati commerciali o preparati artigianalmente, e li lascia, magari in bottigliette non etichettate, alla portata dei bambini. E proprio loro risultano i più esposti”.

Fonti | Ospedale Niguarda

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