Coronavirus, dopo la fuga verso il Sud in migliaia auto-denunciano il rientro

Il decreto del presidente del Consiglio ha indotto fiumi di gente a tornare verso le proprie case nel Mezzogiorno, soprattutto in Calabria, Sicilia e Puglia. In queste regioni sono attive le piattaforme online per l’auto-censimento ed è ufficiale l’obbligo di restare in casa, per un periodo di 14 giorni, per tutti coloro che rientrano da zone rosse o gialle.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Con l'emanazione del decreto del presidente del Consiglio e la conseguente chiusura della Lombardia e di altre 14 province, migliaia di persone si sono messe in moto. Per lasciare Milano e la Regione in generale e per raggiungere o tornare al Sud. Per questo in molte regioni del Mezzogiorno è scattato il panico per l’ondata di gente in arrivo e il rischio contagi che che si moltiplicava di chilometro in chilometro.

Così i governatori, in concerto con l’Istituto Superiore di Sanità, hanno messo in campo piattaforme digitali su cui invitavano chiunque si stesse spostando dal Nord a Sud ad auto-segnalarsi. Lo scopo è chiaro: monitorare la situazione e cercare di contenere il più possibile l’eventuale contagio. E i numeri, dalla Puglia alla Calabria fino alla Sicilia, dimostrano l’ampiezza del fiume di persone in movimento.

In Puglia

Il sistema di auto-denuncia per chi è diretto in Puglia dal Nord Italia (che trovi qui) nella serata domenica 8 marzo, aveva fatto registrare circa 2000 iscrizioni che nella mattinata di lunedì 9 marzo, erano già diventate più 2500. La Regione ha fatto anche sapere che dal 29 febbraio, sono 9362 i moduli online di autosegnalazione compilati da chi dichiarava di essere rientrato in Puglia.

Nel video postato sul proprio profilo Facebook, Emiliano annunciava anche l’obbligo, per chi proviene dalla Lombardia o un’altra delle regioni coinvolte dal decreto, di non spostarsi e restare in casa per 14 giorni.

In Sicilia

Lo stesso obbligo di auto-isolamento per chi torna in Sicilia dal Nord rientra anche nell’ordinanza firmata ieri dal governatore siciliano Nello Musumeci. In collegamento con La7 nella mattinata di lunedì, l’assessore regionale alla Salute in Sicilia Ruggero Razza ha dichiarato che hanno chiesto "a tutti i ragazzi di registrarsi sul sito delle Regione siciliana (lo trovi qui). Siamo già a oltre 7.000, è importante tracciare la presenza di chi raggiunge la Sicilia dall'area rossa o da quelle che sono state le aree gialle. Da ieri a oggi l'aumento dei casi sospetti è di pochissime unità, questo non ci deve fare abbassare la guardia”.

L’esodo indotto verso il Sud può rappresentare un grande e serio fattore di aumento del rischio di contagi.

In Calabria

Lo stesso documento di auto-censimento per persone che arrivano dal Nord (lo puoi trovare qui) è stato attivato anche per la Regione Calabria. Soprattutto dopo che nel weekend erano attesi più di 80 pullman dalle regioni del settentrionali.

L’appello all’auto-denuncia e ad evitare il rientro “a casa” se non strettamente necessario era arrivato anche dalla presidente della Giunta Regione Jole Santelli: “Molti hanno preso treni a autobus per tornare a casa assumendosi un grande pericolo stando in luoghi stipati e aumentando anche il pericolo sul territorio”. La paura, dice Santelli, è che la Regione non riesca di gestire l’emergenza.Non siamo in grado, arriviamo da anni di tagli e commissariamenti. C’è grande allarme e molta paura, chiedo a tutti una grande collaborazione”.

Fonti | Regione Calabria; Regione Puglia; Regione Sicilia; Facebook – Michele Emiliano; Facebook – Regione Siciliana 

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