![](https://static.ohga.it/wp-content/uploads/sites/24/2024/06/parkinson-anziani.jpg)
La presenza di sangue nelle urine (in medicina viene definita ematuria) è un reperto che genera spesso preoccupazione, vediamo insieme cosa fare nel caso in cui avvenga. Innanzitutto è di fondamentale importanza rivolgersi sempre a un medico che sarà l’unica figura in grado di fare una diagnosi precisa.
Possiamo distinguere 2 tipi di ematuria:
Questa condizione può derivare da problemi a qualsiasi livello del tratto urinario che è composto da:
A queste cause si aggiungono problemi riguardanti la prostata (ghiandola maschile che concorre nella produzione dello sperma) fra cui prostatiti, ingrossamenti e tumori. Vi sono inoltre altre cause quali esercizio fisico intenso e prolungato, assunzione di farmaci (FANS, antiaggreganti, antitrombotici), problemi di coagulazione, ustioni, traumi e altre condizioni patologiche.
C’è da ricordare l’esistenza di una condizione definita pseudoematuria in cui la colorazione rossastra dell’urina non deriva dalla presenza di sangue nelle urine ma da condizioni che mimano l’ematuria, come l’assunzione di cibi che possono colorarle di rosso (mirtilli, barbabietole, coloranti alimentari) o di farmaci come la rifampicina o ancora nelle donne le perdite mestruali possono essere confuse con ematuria.
Come detto in precedenza la prima cosa da fare è rivolgersi a un medico che dopo un’accurata anamnesi e con l’ausilio dell’esame delle urine e di altri esami diagnostici, se dovesse ritenerlo necessario, sarà in grado di determinare la condizione che ha causato l’ematuria.
In linea di massima, la maggior parte delle cause non è di grave entità ma ci sono alcuni sintomi a cui bisogna fare particolare attenzione e riguardano l’età superiore ai 50 anni, la presenza di grandi quantità di sangue e il gonfiore di mani e piedi associato a ipertensione arteriosa. Questi segnali d’allarme dovranno portare il soggetto a rivolgersi al pronto soccorso.