Cosa devi fare quando hai la candida? I consigli della ginecologa su igiene intima e abiti da indossare

Igiene intima scorretta non significa non lavarsi. Anzi, spesso il problema è proprio l’eccesso e l’uso di un detergente troppo aggressivo. La dottoressa Boero, del Policlinico di Milano, ha fornito qualche consiglio su abitudini, vestiti, salvaslip e dieta.
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Giulia Dallagiovanna 7 Aprile 2021
* ultima modifica il 09/04/2021

Un'infezione davvero molto comune, soprattutto in estate, e che tende a colpire principalmente le donne. Sto parlando della candidosi vaginale, che tu chiamerai più semplicemente candida. È probabile che tu ne abbia già sofferto, almeno una volta durante la tua vita. In tal caso, saprai bene quanto possa essere fastidiosa e come a volte impieghi diverso tempo prima di andarsene. Oltre ai farmaci che potrebbe prescriverti il tuo ginecologo, al quale dovrai subito rivolgersi non appena noterai l'insorgenza dei primi sintomi, ci sono alcuni comportamenti davvero importanti che possono aiutare a prevenire o a guarire più in fretta da questa infezione. Riguardano principalmente i vestiti che potresti indossare e le abitudini riguardo l'igiene intima. I consigli arrivano dalla dottoressa Veronica Boero, ginecologa del Policlinico di Milano.

L'igiene intima corretta

Prima di tutto, chiariamo un aspetto importante: igiene scorretta non significa non lavarsi, ma farlo in modo sbagliato. "L’eccessiva igiene intima – spiega infatti la dottoressa, – può alterare la qualità e la quantità dei lattobacilli ‘buoni' rendendo più vulnerabili alle infezioni. Per una corretta igiene intima è sufficiente fare un bidet 1 volta al giorno". Inoltre, è molto importante la scelta del detergente intimo, che "deve rispettare il pH genitale (pH acido tra 4-4.5) ed essere possibilmente privo di profumazioni o fragranze come menta e aloe. La detersione con sola acqua corrente è possibile anche più volte al giorno, mentre l’utilizzo di disinftettanti è fortemente controindicato. Detergenti ad azione germicida possono uccidere i microrganismi del microbiota che costituscono una barriera difensiva e risultare così dannosi".

Tieni anche presente che, quando ti asciughi, esiste il rischio di una contaminazione con le feci e non è quindi scontato nemmeno il modo di utilizzare l'asciugamano. Dovresti passarlo dall'alto verso il basso, ovvero dalla vagina verso l'ano.

I vestiti che indossi

Oltre al modo un cui ti lavi, dovresti fare attenzione anche a quello che indossi. Un ambiente caldo-umido può favorire la proliferazione dei germi e quindi l'insorgenza dell'infezione e si crea spesso con l'utilizzo quotidiano di salvaslip, indumenti sintetici o troppo aderenti, il contatto prolungato con costumi da bagno umidi o addirittura bagnati.

Cosa fare quando si ha la candida

Ci sono alcuni sintomi che ti possono far sospettare la presenza dell'infezione e ai quali dovresti quindi prestare attenzione. Si tratta principalmente di: prurito, bruciore, irritazione e arrossamento di genitali interni ed esterni. Noterai inoltre la presenza di perdite biancastre e grumose, con una consistenza caseosa (cheese-like), e dolore quando urini, ma anche durante un rapporto sessuale. "Questi sintomi posso peggiorare nel periodo premestruale a causa delle fluttuazione ormonali. Se l’infezione si estende anche ai genitali esterni possono essere presenti piccole ragadi causate dallo sfregamento", precisa la dottoressa.

I sintomi tipici della candida possono peggiorare durante il periodo premestruale

A questo punto, dovresti sottoporti a una visita dal tuo ginecologo. No assoluto invece alle diagnosi fai da te: non solo non esiste un solo tipo di candida, ma questa manifestazioni sono sovrapponibili a quelle di altre patologie, come la vulvovaginite di origine batterica. "Esistono diverse specie di Candida – conferma la dottoressa: – Albicans e Glabrata, sono responsabili rispettivamente del 70-90% e 4-20% dei casi, mentre in percentuali minime Candida Tropicalis, Krusei e Parapsilosis che potenzialmente necessitano trattamenti differenti. Troppo spesso, poi, la candidosi viene erroneamente scambiata con una vulvovaginite di origine batterica. Il tampone vaginale è utile per individuare il sottotipo di candida responsabile dell’infezione e se accompagnato dall’antimicogramma permette allo specialista di impostare la terapia antimicotica più adeguata".

Dalla candida non si guarisce mai…

Non è un dato di fatto, ma potrebbe essere venuta anche a te questa paura. Come mai? All'origine potrebbe esserci proprio un'autodiagnosi e quindi la mancanza di una terapia adeguata. Ma devi anche sapere che esistono due tipologie in cui questa patologia può presentarsi: non complicata e complicata. Nel primo caso, si presenta con sintomi lievi, non ha di norma complicanze e guarisce attraverso la terapia e le giuste abitudini.

Nel secondo, invece, la questione è più delicata. Complicata, appunto. Le manifestazioni appaiono con maggiore intensità e soprattutto possono sopraggiungere anche tre o quattro volte ogni anno. È più a rischio chi soffre già di diabete o è in una condizione di immunosoppressione.

"In caso di candidosi complicata (5-10% delle diagnosi) – spiega la ginecologa, – dopo aver effettuato la terapia antimicotica è molto importante ripristinare l’equilibrio del microbiota vaginale e correggere alcuni aspetti del proprio stile di vita. La candidosi ricorrente è una patologia da non sottovalutare poiché oltre ad avere ripercussioni sulla vita sessuale della donna e sulla sua qualità di vita, può rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza di patologie più complesse come la vulvodinia".

Esiste una dieta?

A proposito del tuo regime alimentare, potresti aver sentito che è un fattore importante per lo sviluppo della candida. Per la verità, la dottoressa Boero specifica che: "le basi scientifiche sono tuttora scarse e incomplete", però, "la presenza di elevati livelli di zuccheri nel sangue, conseguenti ad un eccesso di assunzione nella dieta o ad una ridotta tolleranza al glucosio è correlata ad un aumentato rischio di sviluppare infezioni da Candida. Gli zuccheri, infatti, creano un ambiente ideale per la crescita e riproduzione dei miceti".

Per questo motivo, prosegue la specialista: "È consigliato prediligere alimenti a basso indice glicemico, favorendo carboidrati complessi come i prodotti integrali, e limitando l’assunzione di zuccheri semplici e dolcificanti".

Nello specifico, consiglia lo yogurt in quanto contiene probiotici che aiutano il microbiota intestinale e vaginale, e poi frutta e verdura come banane, carciofi, asparagi e cicoria, perché ricchi di prebiotici, che favoriscono il ripristino e il rinforzo della flora. "Infine, anche l'assunzione di Vitamina C che ha la capacità di stimolare il sistema immunitario è raccomandata. Le fragole ad esempio sono tra gli alimenti con più alta concentrazione di questa vitamina e hanno un basso indice glicemico", conclude la dottoressa.

Fonte| Ospedale Maggiore Policlinico di Milano

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