Cosa fare dopo una puntura di vespa e quando preoccuparsi

In caso di puntura di vespa, la prima cosa da fare è mantenere la calma per non innervosire l’insetto e rischiare che ti attacchi di nuovo. Di solito i sintomi principali sono dolore e gonfiore nell’area colpita, ma si risolvono da soli nell’arco di 24 o 48 ore al massimo. Se così non fosse, oppure se dovessero iniziare a gonfiarsi anche labbra e lingua, corri subito al pronto soccorso.
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Giulia Dallagiovanna 1 Maggio 2024
* ultima modifica il 01/05/2024

Il caldo, le giornate che si allungano, il sole che ti fa abbronzare e gli alberi che si riempiono di fiori e di frutti. E anche di insetti. La primavera e l'estate, hanno sicuramente tantissime ragioni per essere il periodo dell'anno più amato, ma c'è anche qualche piccolo incidente che può capitare soprattutto in queste stagioni, come la puntura di una vespa o di un'ape.

Simili, ma non uguali, questi due imenotteri possono entrambi scagliare il loro pungiglione contro di te, se dai loro fastidio. Ma vi sono alcune differenze che devi considerare. Prima di tutto, le vespe sono quegli insetti a strisce gialle e nere e con il corpo suddiviso in due sezioni, legate fra loro da un sottile peduncolo (il cosiddetto "vitino da vespa"). Mentre le api sono di dimensioni più ridotte, hanno il corpicino leggermente peloso e che assume tonalità di colore più dorate.

Ma la vera differenza per te riguarda proprio il pungiglione: le vespe ne hanno uno sottile e dritto, che non rimane conficcato nella parte colpita e permette loro di pungere diverse volte anche in poco tempo. Simili invece i sintomi che la puntura di una vespa o di un'ape produce: dolore, leggero gonfiore e arrossamento. Se invece sei allergico invece le manifestazioni saranno più gravi e comprenderanno stanchezza, tachicardia, nausea e vomito. Nei casi più gravi, il gonfiore si estende a diverse parti del corpo e subentrano difficoltà respiratorie che possono poi tradursi in uno shock anafilattico.

I sintomi della puntura di vespa

Nonostante la composizione del veleno sia leggermente diversa, una puntura di vespa o di ape provoca quasi gli stessi sintomi. Innanzitutto, la reazione che avrai dipende molto da quante punture hai ricevuto e da quanto risulti sensibile alle sostanze tossiche che ti sono state inoculate. Sicuramente avvertirai dolore e noterai un leggero gonfiore e un arrossamento nella parte colpita. Di solito però tutte queste manifestazioni, con l'aggiunta di un po' di prurito, sono limitate a quella zona e se ne vanno nel giro di 24 o al massimo 48 ore.

Per capire se si tratta davvero della puntura di una vespa, o se invece si è trattato di un altro insetto come un calabrone o un tafano, dovresti guardare prima di tutto la dimensione: attorno ai 2 centimetri è di vespa, o ape, quando si avvicina ai 4 centrimetri è invece un imenottero più grosso come appunto il calabrone. Il dolore può inoltre essere più intenso, mentre in nessuno dei due casi dovresti trovare il pungilione, perché questi insetti non lo perdono quando attaccano.

Se invece sei particolarmente sensibile al veleno della vespa, l'estensione della reazione cutanea potrebbe aumentare e in quel caso noteresti una macchia rossa anche di qualche centimetro di diametro. I sintomi poi potrebbero proseguire anche per qualche giorno.

Ma dovrai davvero preoccuparti se risulti allergico agli elementi contenuti nel veleno. Potresti infatti avvertire un forte e improvviso senso di spossatezza, l'aumento dei battiti cardiaci, nausea e vomito. Oltre al fatto che potresti avere qualche linea di febbre. Il problema però è il gonfiore, che potrebbe estendersi a diverse parti del corpo, come labbra e palpebre e persino la lingua e la parte bassa della gola. In quest'ultimo caso, la situazione potrebbe farsi davvero complicata. Le vie respiratorie risulterebbero infatti ostruite e la respirazione verrebbe compromessa.

Sono i presupposti per uno shock anafilattico, che subentra quando la pressione arteriosa rallenta in modo consistente e tu provi una sensazione di vertigini. Potresti anche arrivare a svenire e a perdere conoscenza. In questi casi, è necessario recarsi subito al pronto soccorso o chiamare un'ambulanza.

Cosa fare dopo una puntura di vespa

È importante che tu sappia riconoscere quale insetto ti ha punto, perché dovrai assumere accorgimenti diversi a seconda che si tratti di una puntura di vespa o di ape.

  • Risciacqua la zona colpita con acqua fredda, in modo che sia pulita e che tu possa provare un immediato sollievo dal bruciore e dal prurito
  • Se si è trattato di un'ape, controlla che il pungiglione non sia rimasto nella ferita. Se sì, rimuovilo con l'aiuto di una pinzetta per sopracciglia. Fai però attenzione a non spremere la zona, in modo che non venga rilasciato ulteriore veleno e che l'aghetto non penetri più in profondità.
  • Utilizza dei cubetti di ghiaccio per ridurre il dolore e limitare il gonfiore
  • Puoi anche ricorrere a pomate antistaminiche, stick dopo puntura o antidolorifici per ridurre i sintomi
  • Anche i rimedi naturali possono aiutarti. Aloe vera e calendula ad esempio possono favorire una più rapida guarigione

Se invece sei allergico, la prima cosa da fare è un'iniezione di epinefrina. La prescrive il tuo medico e dovresti averne sempre una dose con te, se sai di correre il rischio di incappare in shock anafilattico o altre complicanze serie. Dovresti inoltre assumere una posizione supina e con le gambe sollevate. È poi una buona idea indossare un segno identificativo, che indichi il problema alla persona che ti soccorre, in modo che sappia subito come comportarsi.

L'epinefrina, meglio conosciuta con il nome di adrenalina, è in grado di contrastare la reazione allergica, favorendo l'equilibrio della circolazione sanguigna e sostenendo il normale ritmo cardiaco. Può inoltre agire da broncodilatatore, evitando l'insorgere di problemi respiratori.

Se però non hai a disposizione il prodotto o i sintomi non si allentano, dovrai chiamare subito un'ambulanza e recarti al pronto soccorso.

Cosa non fare in caso di puntura di vespa

Quando ti accorgi che una vespa ti sta pungendo, dovresti evitare di perdere la calma. Fare movimenti bruschi infatti potrebbe innervosire ulteriormente l'insetto che potrebbe tornare a colpire. È importante inoltre non grattarsi, anche se l'area colpita prude, perché potrebbe favorire la penetrazione di batteri e dunque favorire un'infezione.

Quando preoccuparsi?

Di solito i sintomi di una puntura di vespa, o di ape, si risolvono nel giro di 24 o 48 ore al massimo. Se invece proseguono oltre questo periodo di tempo, potrebbe essere il caso di chiedere un parere al tuo medico per capire se stia insorgendo qualche complicazione.

Dovrai però preoccuparti se ti punge una vespa quando sai di essere allergico e, in generale, se avvertirai un gonfiore diffuso a palpebre, labbra e lingua. Sono infatti i primi sintomi di uno shock anafilattico che nel giro di pochi minuti potrebbe portare a un'ostruzione delle vie respiratorie. Per questo motivo, è fondamentale intervenire subito con una puntura di adrenalina oppure correre al pronto soccorso.

Come prevenire una puntura di vespa

Gli insetti pungono quando si sentono minacciati. Le api in particolare ci pensano due volte prima di rischiare la propria vita per venire a pungere te. Sarà quindi sufficiente che tu stia loro lontano e non faccia movimenti bruschi nel momento in cui una di loro ti si avvicina. Se invece si tratta di una vespa, sappi che sarà lei a venire da te, magari attratta dai resti di cibo o dai colori accesi di una tua maglietta. Indossare abiti dai colori chiari è sicuramente un buon modo per ridurre il pericolo, ma la cosa più importante rimane sempre non andare nel panico. Allontanati con calma e l'insetto non ti seguirà. Se invece proverai a colpirlo, dovrai per forza di cose aspettarti uno o più attacchi.

Fonte| MSD Manuals

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