Cosa fare in caso di contagio, sintomi o contatti stretti con persone positive? Facciamo chiarezza con il dott. Kasongo

La seconda ondata di Covid-19 che ha colpito il nostro Paese ha portato con sé una serie di nuovi dubbi e nuove procedure per riuscire a rallentare la diffusione del virus. È normale quindi trovarsi in confusione e non sapere cosa fare se ci si imbatte direttamente o indirettamente nel Coronavirus. In questo video ti aiutiamo a fare chiarezza.
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Sara Del Dot 11 Novembre 2020
* ultima modifica il 11/11/2020
Intervista a Dott. Albert Kasongo Medico vaccinatore presso il Centro Medico Santagostino di Milano

La nuova ondata di contagi da Covid-19 ci ha obbligati a riaccendere l’attenzione e mettere da parte qualsiasi comportamento superficiale o avventato. In questo momento più che mai, infatti, è fondamentale muoversi con cautela e soprattutto conoscere bene i protocolli, ovvero sapere come comportarsi nel caso in cui ci si trovi ad avere a che fare, direttamente o indirettamente, con il virus. In particolare se abiti in una regione ad alto rischio, infatti, potrebbe capitarti (o esserti già capitato) di entrare in contatto con una persona poi risultata positiva, di avere sintomi come febbre o una brutta tosse, o ancora di chiederti come debba comportarsi un individuo asintomatico. Bene, per fare chiarezza su quale comportamento adottare in qualunque circostanza tu possa trovarti, abbiamo affrontato tutte le potenziali situazioni con il dottor Albert Kasongo, medico del Centro Santagostino di Milano.

Cosa fare se sono risultato positivo

Sei hai effettuato un tampone risultato positivo, c’è soltanto una cosa che puoi fare, a meno di ulteriori complicazioni: metterti in isolamento e aspettare. Ma quanto? Se sei un positivo definito asintomatico, ovvero che non presenta alcun sintomo, dovrai attendere dieci giorni e poi sottoporti nuovamente a tampone. Se il tampone è negativo, sei libero, altrimenti dovrai aspettare ancora. Vale lo stesso nel caso in cui tu risulti un positivo sintomatico, ovvero con sintomi come tosse, febbre, perdita di gusto od olfatto. Anche in questo caso, infatti, la procedura prevede 10 giorni di isolamento e poi un nuovo tampone, sempre che i sintomi ti siano passati almeno 3 giorni prima. Nel caso invece di positività a lungo termine, quindi uno stato di positività che si protrae nel tempo (e a dirtelo sono i tamponi che continuano a risultare positivi) dovrai aspettare 21 giorni, con la sparizione dei sintomi una settimana prima della scadenza. Trascorso questo periodo, potrai concludere l'isolamento.

Cosa fare se ho tosse o febbre

Siamo nel bel mezzo dell’autunno, quindi è assolutamente normale avere febbre e raffreddore. Quest’anno, però, si tratta di sintomi che non vanno sottovalutati come se fossero riconducibili a una comune influenza. Se hai febbre alta per un po’ di giorni o una tosse accompagnata da forte affaticamento, infatti, non fare finta di niente. Chiama subito il tuo medico e segnalagli il problema. È molto probabile che ti verrà fatto un tampone a breve.

Cosa fare se sono entrato in contatto con un positivo

Di contatti stretti è molto facile averne. Per questo è importante sapere come comportarsi nel caso capiti. Se sei entrato a contatto con una persone successivamente risultate positiva al Covid, hai due possibilità, di cui entrambe prevedono la quarantena. Puoi infatti metterti in quarantena per dieci giorni e, in assenza di sintomi, sottoporti a un tampone che se risulta negativo ti libera, o in alternativa attenderne 14 senza necessità di fare un tampone. Tutto questo, naturalmente, se non sopraggiungono sintomi. In ogni caso è raccomandata l’esecuzione di un tampone per accertare che il contagio non è avvenuto.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.