Cos’è e come agisce il fibrinogeno, il motore della coagulazione del tuo sangue

Il fibrinogeno, chiamato anche fattore I della coagulazione, è una glicoproteina che viene prodotta dal fegato e rilasciata in caso di necessità. Ovvero quando ti procuri una ferita e si verifica un sanguinamento. Il fibrinogeno, infatti, è il responsabile dell’emostasi e della conseguente formazione dei coaguli necessari ad arrestare l’emorragia. Si misura con un normale prelievo e non necessita di nessuna particolare preparazione.
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Maria Teresa Gasbarrone 13 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Il fibrinogeno, o "fattore I di coagulazione", è una glicoproteina plasmatica che viene sintetizzata dal tuo fegato e ha un ruolo fondamentale all’interno del tuo organismo poiché è responsabile del processo di coagulazione del sangue (emostasi).

Il fibrinogeno è infatti uno dei 13 fattori che, combinandosi fra loro, avviano il processo di coagulazione del sangue e di emostasi: nello specifico, durante quella che si chiama cascata della coagulazione, succede che la trombina trasforma il fibrinogeno in fibrina e questa, legandosi e intrecciandosi a sua volta al fattore XIII, forma una sorta di rete, un coagulo che aderisce al punto danneggiato fermando la fuoriuscita di sangue.

In sostanza, dunque, quando ti tagli o ti procuri una ferita sanguinante, l’organismo avvia un meccanismo in grado di formare un coagulo e quindi arrestare l’emorragia e gran parte del lavoro dipende proprio dal fibrinogeno.

I valori che indicano la presenza di fibrinogeno nel sangue aumentano, in parallelo alla sua velocità di sintesi, nella fase acuta di vari stimoli flogistici (infiammatori), ma possono anche subire un'influenza genetica.

Valori normali di fibrinogeno

Il valore di fibrinogeno che viene considerato normale, in linea generale, deve essere compreso tra 150 e 400 milligrammi per decilitro di sangue.

Può succedere che nel tuo sangue vengano rilevati valori anomali, più alti o più bassi rispetto al normale: a parte la gravidanza, si tratta di segnali che possono presagire la presenza di infezioni o altre patologie da tenere sotto controllo

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A cosa serve il test del fibrinogeno

Come avrai intuito, l'esame del fibrinogeno serve a valutare le capacità di coagulazione dell'organismo. Esistono due tipi di test per la valutazione del fibrinogeno:

  • Il test di attività del fibrinogeno, in base al quale è possibile valutare l’attività del fibrinogeno e, quindi, il tempo necessario perché venga convertito in fibrina e formi il coagulo;
  • Il test quantitativo, se l'obiettivo è misurare semplicemente la concentrazione di questa proteina nel sangue.

In entrambi i casi, il fibrinogeno viene misurato attraverso un semplice esame del sangue. Basta quindi un prelievo da una vena del braccio e il campione di siero viene poi successivamente sottoposto a delle analisi di laboratorio specifiche. Anche per la valutazione del fibrinogeno, così come per gli esami del sangue, non è necessaria alcun tipo di preparazione particolare e non serve restare a digiuno.

Perché si misura il fibrinogeno

Il medico può prescriverti la misurazione di questo valore se ha bisogno di sapere di più della capacità di coagulazione del tuo sangue. Spesso si prescrive insieme ad altri valori.

Questo test può essere utile quindi a valutare anomalie nella coagulazione come l’iper-coagulabilità, che può comportare nel soggetto episodi trombotici.

Ma questo valore può essere impiegato anche per calcolare il rischio di una patologia cardiovascolare.

Tra le ragioni principali per cui si effettua il test del fibrinogeno ci sono:

  • Episodi di sanguinamento prolungati e inspiegabili (epistassi, sanguinamenti delle gengive, ecchimosi frequenti);
  • Risultati alterati nei test relativi al tempo di protrombina (Pt) e tempo di tromboplastina parziale (Ptt);
  • Coagulazione intravascolare disseminata (Cid), una sindrome caratterizzata da iperattività delle proteine coinvolte nei processi coagulativi;
  • Disfunzioni o carenze di carattere ereditario dei fattori della coagulazione.

Cause del fibrinogeno alto

Il fibrinogeno è una proteina che viene prodotta e rilasciata in caso di necessità, perciò se i suoi valori dovessero essere più alti rispetto al normale significa che, probabilmente, sono in corso infiammazioni oppure che qualche tessuto ha riportato danni importanti. Come ti spiegherò più avanti, valori di fibrinogeno alto possono dipendere anche da una condizione di gravidanza.

Altre cause che possono aumentare la concentrazione di fibrinogeno sono:

  • Infezioni acute
  • Tumori
  • Ictus
  • Malattie cardiovascolari
  • Infarto del miocardio
  • Epatite
  • Fumo
  • Obesità

Se le analisi del sangue mostrassero che i tuoi valori di fibrinogeno sono elevati, vorrebbe dire che saresti dunque maggiormente esposto al rischio di sviluppare coaguli e, nel tempo, di incorrere in malattie cardiovascolari come la trombosi, l’angina pectoris o l’infarto.

In gravidanza 

Il fibrinogeno alto è una condizione normale durante la gravidanza e non è quindi motivo di preoccupazione. Come ti ho accennato sopra, il fibrinogeno è necessario alla coagulazione e con i cambiamenti a cui viene sottoposto l’organismo durante e dopo la gestazione, i suoi livelli aumentano oltre la soglia considerata normale: in sostanza, durante la gravidanza si verifica uno stato di iper-coagulabilità fisiologica e perciò maggiori quantità di fibrinogeno sono necessarie per ridurre le emorragie prima, durante e dopo il parto.

Il valore di riferimento del fibrinogeno per le donne incinte è compreso tra 400 e 700 mg/dl di sangue. I suoi valori devono comunque essere monitorati costantemente perché, se troppo elevati, possono anche aumentare il rischio di un distacco della placenta e di un aborto. 

Il fibrinogeno, dunque, è un parametro importante che fotografa lo stato di salute della gravidanza.

Cause del fibrinogeno basso

Valori più bassi di fibrinogeno nel sangue possono essere correlati a:

  • Malnutrizione grave
  • Anemia
  • Embolia
  • Infezioni gravi
  • Malattie del fegato
  • Gravi epatopatie
  • Patologie ereditari che ne limitano la produzione
  • Embolia 
  • Leucemia
  • Cancro alla prostata 

Come leggere i risultati

Come per qualsiasi altro aspetto che riguarda la nostra salute, non è mai il caso di affidarsi all'autodiagnosi. Quindi è fondamentale far interpretare i risultati da un medico. Tuttavia, tieni conto che i valori del fibrinogeno possono variare a causa di fattori non strettamente legati a eventuali condizioni patologiche.

Ad esempio, i risultati del fibrinogeno possono subire modifiche nelle seguenti condizioni:

  • Se sono state effettuate trasfusioni nel mese precedente al test;
  • Se si assumono certi farmaci, come gli steroidi anabolizzanti, capaci di abbassare i livelli di questa proteina nel sangue;
  • Durante la gravidanza o se si assumono estrogeni.

Fonte | Humanitas; Ospedale Niguarda; Sant'Agostino

(Scritto da Kevin Ben Alì Zinati il 15 dicembre 2020,
Modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 13 giugno 2023)

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