Tra i tanti fedeli che stanno rendendo omaggio a Papa Francesco, scomparso il 21 aprile 2025, molti hanno notato un dettaglio evidente e inusuale: una macchia scura e pronunciata sul lato sinistro del suo volto. Le immagini, trasmesse in diretta e diffuse dai media, mostrano chiaramente questa alterazione cutanea, visibile mentre la salma è esposta nella Basilica di San Pietro.
La macchia ha destato curiosità e interrogativi, tanto da spingere numerosi esperti e medici legali a offrire possibili spiegazioni sul fenomeno.
Secondo le valutazioni preliminari riportate da Fanpage.it, la macchia scura potrebbe essere il risultato di processi naturali post mortem, comuni nei decessi di persone anziane e fragili.
Le ipotesi più accreditate:
Ipossia tissutale o ipostasi cadaverica
Dopo il decesso, il sangue smette di circolare e si accumula per gravità nei punti più bassi del corpo, formando aree scure sottocutanee chiamate ipostasi. Se la testa del pontefice è rimasta per un tempo prolungato inclinata verso un lato, è possibile che il sangue si sia accumulato proprio in quella zona.
Ecchimosi o ematomi pregressi
Data la condizione di salute precaria di Papa Francesco negli ultimi mesi (inclusi ricoveri e indebolimento dei tessuti), è plausibile che si trattasse di un livido già presente, reso più visibile dopo la morte.
Reazioni dovute al processo di imbalsamazione (se effettuato)
In alcuni casi, prodotti chimici utilizzati per la conservazione del corpo possono reagire in modo differente in base allo stato dei tessuti, accentuando discromie e macchie cutanee.
Nonostante l’aspetto insolito, gli esperti sottolineano che non c’è nulla di inspiegabile o preoccupante: si tratta di un effetto naturale legato alla fisiologia della morte, soprattutto in soggetti anziani e con un quadro clinico complesso, come quello del Papa.
Il volto, inoltre, è una zona molto vascolarizzata e sensibile alla gravità post mortem, quindi le alterazioni visive possono risultare accentuate.
La macchia scura comparsa sul volto di Papa Francesco ha attirato l’attenzione per la sua evidenza, ma secondo gli esperti si tratta di una conseguenza fisiologica comune, legata alla posizione del corpo, a eventuali ematomi preesistenti o alla normale evoluzione dei tessuti dopo il decesso.
Un dettaglio che, sebbene colpisca visivamente, non rappresenta alcun mistero, ma un segno umano e naturale di un corpo che ha vissuto a lungo, e fino all’ultimo, al servizio della sua fede.