Contro le fake news e le cure falsamente miracolose o i titoli ingiustamente allarmistici, l’antidoto a cui ti puoi affidare è composto fondamentalmente da due elementi: trasparenza e accuratezza scientifica. Questo vale in generale e ancora di più in questa emergenza Coronavirus, in cui non conosciamo ancora bene l’avversario che abbiamo davanti e non sappiamo ancora prevedere con largo anticipo le sue mosse.
Quando vuoi informarti sui sintomi e le complicazioni di un’infezione o quando ti serve sapere come si trasmette, devi sempre affidarti solo a fonti istituzionali: voci autorevoli che sulla base dell’evidenza scientifica possono guidati verso comportamenti responsabili e corretti per te e per gli altri durante un momenti di crisi. Man mano che venivano diffuse e prontamente smentite, abbiamo provato a tenerti aggiornato sulle più comuni notizie false sul Coronavirus.
Lo stesso intento ha guidato gli immunologi dell’Accademia dei Lincei nella realizzazione del loro vademecum ufficiale sul nuovo Sars-Cov-2. “Abbiamo cercato di produrre un vaccino” contro notizie”: in un’intervista a Repubblica l’ha definito così il dottor Alberto Mantovani, immunologo, direttore scientifico dell'Irccs Humanitas e tra gli autori del documento.
Il documento, realizzato dalla Commission Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei, verrà aggiornato mensilmente con tutti gli aspetti del SARS-CoV-2 e della COVID-19 e basandosi soltanto su criteri “esclusivamente medico-scientifici” mira ad assicurare la validità e l’accuratezza scientifica delle informazioni.
Nel documento si fa un vero e proprio identikit dei Coronavirus. Viene spiegata, per esempio, anche la famosa proteina “spike”. Ovvero quella con “una specie di corona sulla superficie delle particelle virali” e che “agisce come una vera e propria «ancora» che consente l’attracco, la fusione e l’ingresso della particella virale all’interno delle cellule dell’organismo umano”. Si tratta della stessa proteina che, come ti avevo raccontato, è alla base di un nuovo potenziale vaccino sviluppato in un cerotto epidermico.
Gli immunologi chiariscono anche la diffusione del nuovo Coronavirus nell’uomo ha visto un alto di specie: da un animale, probabilmente il pipistrello, all'essere umano. E specificano che seppur non ci siano prove certe, è probabile che nel passaggio dal pipistrello all’uomo, in mezzo ci siano stato il pangolino, ovvero “una specie in via d’estinzione”.
Si parla delle tre possibili strategie di contenimento: “il lockdown, la mitigazione della probabilità dei contatti con interventi più lievi di contenimento oppure la combinazione dei due scenari associata a risvolti altamente tecnologici” come quelli messi in atto per esempio in Corea del Sud.
Capitolo caldo è quello sulle cure e sui vaccini. Come sai, attualmente non esistono terapie né profilassi specifiche per il Coronavirus e la malattie ad esso collegata, la Covid-19. Qui gli immunologi fanno il punto sulle terapie in sperimentazione con gli antivirali (Lopinavir/ritonavir, il remdesivir e lo clorochina) e sull’anticorpo monoclonale tocilizumanb.
Per quanto riguarda i vaccini, il documento mette in mostra anche tutti i punti fondamentali per la corsa alla su creazione: il “rigoroso studio della sua sicurezza” e il tempo "necessario per valutarne gli effetti collaterali” e i “complessi problemi tecnologici, organizzativi, regolatori ed economici connessi alla sua produzione e distribuzione”. Per questo, scrivono, “l’idea che i vaccini anti COVID-19, se efficaci, difficilmente saranno comunemente disponibili prima di un anno o più”.
Accuratezza scientifica contro le fake news: è l'antidoto dell'Accademia dei Lincei.
Fonti | Accademia dei Lincei