Non smette di crescere il numero delle persone contagiate dal Covi-19 a bordo della nave da crociera Diamond Princess, bloccata al posto giapponese di Yokohama dallo scorso 5 febbraio. Con l'aggiunta di altri 117 risultati positivi ai test durante il weekend, ora sono 335 i casi confermati. Sembra però che dei 35 italiani a bordo, nessuno abbia ancora mostrato i sintomi dell'infezione. Questa notte, quando in Giappone erano già le 9:00 di domenica 16 febbraio, sono sbarcati i passeggeri americani che potranno tornare nel proprio Paese. Nel frattempo dovrebbero aver preso ufficialmente il via i controlli a tappeto, promessi dal ministero della Salute.
Ma andiamo con ordine. Mentre le cifre del più grande focolaio di nuovo Coronavirus all'infuori di Wuhan aumentano di giorno in giorno, è bene precisare che non si tratta per forza di persone che lo hanno contratto durante il periodo di quarantena al quale è attualmente sottoposta la nave. Semplicemente, non tutti i 3.700 individui a bordo, tra passeggeri ed equipaggio, erano stati sottoposti ai test e dunque è normale che, fino a quando gli accertamenti non saranno stati eseguiti sull'intero gruppo, possano emergere nuovi casi. Casi che oggi hanno superato i 300.
Nel frattempo, sono diventate più restrittive anche le misure di sicurezza imposte ai circa 3.360 che sono ancora a bordo. La durata della passeggiata sul ponte per prendere una boccata d'aria è stata ridotta da 90 a 60 minuti, e non può nemmeno essere fatta tutti i giorni, mentre la distanza da mantenere tra uno e l'altro è stata portata a 2 metri.
Ci sono però anche buone notizie: iniziano gli sbarchi. Prima di tutto, i circa 400 ospiti americani potranno far rientro nel proprio Paese grazie a due voli charter. Il primo è partito alle 9:00 di questa mattina, mentre in Italia era ancora notte. Dovranno però trascorrere un secondo periodo di quarantena nella base aerea di Travis in California o in quella di Lackland in Texas, come è previsto dalla legge degli Stati Uniti.
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio ha poi annunciato che verrà organizzato un volo anche per i 35 italiani rimasti sulla nave, i quali, per ora, non hanno mostrato alcun sintomi legato al Covi-19. Non si sa ancora se per loro verrà prevista una seconda quarantena oppure no.
E proprio a proposito dell'isolamento, l'aumento esponenziale nel numero dei casi confermati ha fatto sì che cambiassero un po' i termini di partenza. Nello specifico, sempre secondo il ministro della Salute giapponese, gli ospiti over 70 risultati negativi ai test e che non mostreranno alcun sintomo entro il 19 febbraio, potranno sbarcare e tornare a casa. E lo stesso discorso vale anche per gli altri passeggeri che saranno negativi dopo i controlli a tappeto che dovrebbero partire a breve.
Per chi invece era in camera con una persona che ha contratto il nuovo Coronavirus, la faccenda si farà un po' più complicata: per lui o lei i 14 giorni di isolamento verranno conteggiati a partire dal momento in cui la diagnosi del compagno di stanza è stata confermata. Sarà dunque necessaria ancora un po' di pazienza.
Fonti| Ministero della Salute giapponese; Ministero degli Esteri