La crisi ipoglicemica è una fase che può doversi trovare ad affrontare una persone che soffre di ipoglicemia, ovvero di una condizione per cui i livelli di glucosio nel sangue sono inferiori alla norma. Tra il momento in cui la glicemia scende e quello in cui comincia a risalire per tornare alla normalità può verificarsi una crisi. Ma come si fa a riconoscerla e come puoi aiutare una persona a cui sta capitando? Proviamo ad approfondire meglio insieme.
Inziamo specificandoti che la glicemia viene sempre misurata a digiuno. Quando parliamo di ipoglicemia vogliamo dire che la quantità di zuccheri (a digiuno) nel sangue è eccessivamente bassa e quindi, come potrai immaginare, dovresti reintegrarne una parte per stare meglio. Ma cosa significa soffrire di crisi ipoglicemiche?
Come ti accennavamo prima, la crisi ipoglicemica è la fase che intercorre tra il momento in cui la glicemia scende sensibilmente al di sotto dei valori considerati normali, l'ipoglicemia appunto, e quello in cui inizia a risalire per poi stabilizzarsi. Ci sono poi dei comportamenti che se ripeti nel tempo possono favorire l'insorgere di questo problema:
Le possibili cause di una crisi ipoglicemica sono:
Ecco da quali sintomi puoi accorgerti se si sta verificando una crisi ipoglicemica:
Non esiste una cura per questo problema, si tratta infatti principalmente di un sintomo, come anche di una conseguenza per chi è affetto da patologie specifiche, tra cui il diabete, oppure di chi non segue una dieta equilibrata.
Possiamo però darti qualche consiglio. Se è in corso una crisi dovrai essere tempestivo, sia che si tratti di te (se riesci) sia che coinvolga un conoscente.
Ecco qui cosa fare.
Puoi offrire una caramella o un po' di zucchero o, ancora, una bevanda zuccherata e poi aiutare la persona a misurarsi la glicemia. Se, invece, la persona non è cosciente, devi subito chiamare i soccorsi e nel frattempo, per aiutarla, posizionala in quella che viene chiamata “posizione laterale di sicurezza”, sul fianco sinistro, in modo che non rischi il soffocamento con la lingua.
Fonte| Humanitas