Da oggi il vaccino anti-Covid potrai farlo anche in farmacia, Federfarma Lombardia: “È il luogo giusto e ideale”

La Legge di Bilancio approvata nel dicembre 2020 ha rivisto il ruolo dei farmacisti all’interno della campagna vaccinale: a partire dalla seconda fase, potranno somministrare il farmaco direttamente in farmacia. La dottoressa Annarosa Racca ci ha raccontato l’importanza, presente e futura, di questa nuova “rivoluzione”.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Gennaio 2021
* ultima modifica il 22/01/2021
In collaborazione con la Dott.ssa Annarosa Racca Presidente Federfarma Lombardia

Sotto casa, agevole e in un ambiente sicuro e familiare. Puoi immaginare così la seconda fase della campagna di vaccinazione anti-Covid, quella in cui entreranno in gioco anche le farmacie e i farmacisti.

Il loro ruolo nella pandemia è stato determinante fin dal primo lockdown: tra marzo e aprile, se ti ricordi, sono rimasti tra gli unici baluardi sempre aperti in mezzo a città deserte e in diverse Regioni avevano contribuito ad evitare gli assembramenti negli studi dei medici stampando la copia cartacea della ricetta elettronica per i pazienti. Con i mesi, poi, si sono attrezzate ulteriormente, fornendo ai cittadini i test sierologici e i famosi test antigenici rapidi.

Da oggi, le farmacie diventano protagoniste anche nella campagna vaccinale. Con la Legge di Bilancio approvata in via definitiva dal Senato lo scorso dicembre, il vaccino potrà essere effettuato direttamente in farmacia e il farmacista stesso potrà somministrartelo, sotto la supervisione di un medico.

Pollice su

Il coinvolgimento delle farmacie equivale all’ingresso in campo di un nuovo alleato durante una partita tutt’altro che facile, prima di tutto dal punto di vista dei numeri. Sì, perché per seguire il piano vaccini del Governo e immunizzare più persone possibili, stimabili nell’ordine di decine di milioni, nel minor tempo possibile significa eseguire, più o meno, 150mila iniezioni al giorno. E tieni conto che per essere completi, alcuni vaccini necessitano due somministrazioni.

Puoi capire dunque che un “esercito” potenziale di 19mila farmacie e 60mila farmacisti (l'adesione è volontaria) potrebbe davvero consentire di moltiplicare le opportunità di vaccinazione spingendo forte sul pedale dell’immunità di gregge.

Ne è convinta la dottoressa Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: “E una notizia positiva, la farmacia dei servizi sta prendendo sempre più forma. È un passo importante che ci equipara a tanti paesi del mondo dove le vaccinazioni si effettuano nelle farmacie già da anni. Senza andare troppo lontano, penso alla Francia o al Regno Unito.

I numeri, “in tutta Italia oltre 4 milioni di persone si affidano ai nostri servizi”, e la capillarità sul territorio secondo la dottoressa Racca rendono la farmacia il luogo ideale, giusto e quasi naturale per il vaccino anti-Covid”.

Un doppio ruolo strategico

Grazie alla vicinanza tra il cittadino e il farmacista, che diventa pari a “un consulente e un amico”, la farmacia potrebbe assumere anche un importante ruolo strategico contribuendo alla campagna indirettamente, dal punto di vista della comunicazione.

Secondo la dottoressa Annarosa Racca, il vaccino anti–Covid in farmacia è il passo per equipararci al resto del mondo. Photo credit: Federfarma Lombardia.

Per la presidente di Federfarma Lombardia, ciò che già avviene, per esempio, con l’informazione sullo screening per il colon-retto verrà traslato anche sul vaccino anti-Covid: “Avremo un compito educativo, per spiegare alla gente quanto e perché sia così importante la vaccinazione”.

In Italia oltre 4 milioni di persone accedono alle farmacie, siamo presidi strategici per la popolazione

Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia

Ma la “rivoluzione”, da temporanea e Covid-centrica potrebbe avere un’eco ancora più a lunga: “Credo che possa essere il primo passo per portare la somministrazione in farmacia tutte le altre vaccinazioni, specialmente il vaccino antinfluenzale.

Gli step

La legge di Bilancio c’è, che cosa manca per iniziare? Prima di tutto serve che vengano vaccinati i farmacisti stessi. “In diverse regioni il nostro personale sanitario è stato vaccinato e proprio in questi giorni – ha spiegato la dottoressa Racca – il presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo Emanuele Monti ha annunciato che siamo stati inseriti nella prima fase della campagna”. A partire dal 20 febbraio, quindi, vedrai anche i farmacisti in coda per essere immunizzati.

Mentre loro verrano punti, servirà trovare un accordo con le diverse Regioni sulla logistica. Significa, in sostanza, “organizzare le banche dati, il sistema di turni, prenotazione e somministrazione della dose di richiamo e allestire gli spazi che ogni farmacia dedicherà alla vaccinazione”. Il Piemonte, in questo senso, è stata l’apripista avendo già trovato un accordo con i suoi presidi.

Dal 20 febbraio anche i farmacisti lombardi verranno vaccinati

Ultima, ma non meno importante, anzi, resta la questione logistica, quindi di quanti vaccini ci saranno e quali. La dottoressa Racca ha spiegato che la luce verde effettiva si avrà “solo quando arriveranno abbondanti quantità di composti che non necessitano di una conservazione a bassissime temperature. Le farmacie, nei propri frigoriferi, saranno quindi in grado di conservare tipologie di vaccino come quelli di AstraZeneca o Johnson & Johnson.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.