Mentre le prime 47mila dosi del vaccino anti-Covid prodotto da Moderna arrivano in Italia, un'altra buona notizia sul fronte dei numeri è invece l'annuncio di Ema, che certifica: ogni flacone della soluzione di Pfizer-BioNTech contiene 6 dosi e non 5 come si era pensato in un primo momento. Una dose in più, che farà aumentare di non poco il numero delle persone che potranno essere raggiunte. Una novità importante visto che la campagna è appena iniziata e la sfida è davvero imponente: immunizzare 60 milioni di individui nell'arco di meno di un anno, mentre le aziende farmaceutiche stanno facendo i salti mortali per garantire gli approvvigionamenti necessari.
Se i conti non sono errati, questo significa che ogni carico da 470mila dosi che Pfizer si è impegnata a garantire al nostro Paese con cadenza settimanale, potrebbe nasconderne invece 564mila. Purtroppo, però, la fredda matematica potrebbe risultare un po' fuorviante, perché le indicazioni dell'Agenzia europea per i medicinali sono ben specifiche e spiegano nel dettaglio le regole che permettono di ottenere l'iniezione in più:
"Per estrarre sei dosi da una singola fiala, è necessario utilizzare siringhe e aghi a basso volume morto. La combinazione di ago e siringa a basso volume deve avere un volume morto non superiore a 35 microlitri. Se si utilizzano siringhe e aghi standard, potrebbe non esserci abbastanza vaccino per estrarre una sesta dose da una fiala". Dunque bisogna prestare attenzione a ogni decisione, se non si vuole sprecare nemmeno una goccia di vaccino. Anche perché, prosegue l'Ema: "Se la quantità di vaccino rimanente nel falcone dopo la quinta dose non è in grado di fornire un'altra dose completa (da 0,3 ml), l'operatore sanitario deve eliminarla". Non è invece possibile raccogliere tutti i residui per riuscire a ottenere la quantità giusta.
In ogni caso, nel momento storico che stiamo vivendo ogni dose in più è preziosa, perché significa un altro piccolo passo verso la fine della pandemia. Ma quelle di Moderna e Pfizer potrebbero non essere le uniche due armi che abbiamo a disposizione. AstraZeneca, che ha prodotto un proprio vaccino in collaborazione con l'Università di Oxford, ha presentato una richiesta formale all'Ema per l'approvazione, dopo averla già ottenuta dall'autorità britannica Mhra, e il verdetto potrebbe arrivare già il 29 di gennaio. Se dovesse essere positivo, l'Italia otterrebbe ben 40milioni di dosi e potrebbe quindi iniziare una vera e propria campagna di vaccinazione di massa.
Fonte| Ema