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Da Pisa nuove speranze contro i tumori: la radioterapia diventa più potente e più veloce con il primo acceleratore lineare italiano

Il potente macchinario sfrutta il cosiddetto Effetto Flash, erogando dosi terapeutiche superiori e in tempi più brevi rispetto alla radioterapia convenzionale. Lo strumento arrivato al Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy del Santa Chiara è il primo in Italia e ha caratteristiche uniche al mondo: prima di utilizzarlo in contesti clinici, gli studiosi ne esamineranno le potenzialità in esperimenti mai condotti prima.
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Alessandro Bai 30 Giugno 2022
* ultima modifica il 30/06/2022

Se ti parlo di Electron Flash, potresti pensare inizialmente ad un supereroe. In realtà non si tratta di un personaggio, ma le sue potenzialità sono ugualmente straordinarie nell'ambito della cura dei tumori: ti sto parlando di un nuovo acceleratore lineare, uno strumento inaugurato per la prima volta in Italia al Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy del Santa Chiara che promette di rivoluzionare la radioterapia convenzionale, erogando dosi terapeutiche di gran lunga superiori a quelle attuali, in un tempo che viene ridotto da minuti ad alcune frazioni di secondo.

In altre parole, questo innovativo acceleratore lineare sfrutta quello che viene chiamato "Effetto Flash", un effetto radiobiologico che permette di erogare fasci di elettroni ad altissimo rateo di dose e che è stato già testato su durante alcune sperimentazioni su modelli animali. Così facendo, accorciando le tempistiche del trattamento, è possibile evitare che i tessuti sani vengano danneggiati, conservando però allo stesso tempo l'efficacia della terapia.

Ma non è tutto, perché secondo la professoressa Fabiola Paiar, direttrice scientifica del Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy, l'Effetto Flash apre importanti prospettive di cura: "Se traslato nella pratica clinica, permetterebbe di aumentare le dosi terapeutiche, anche in presenza di volumi estesi, e quindi di trattare con efficacia tumori ad oggi con prognosi nefasta, come i tumori radioresistenti o molto diffusi”.

L'arrivo del nuovo acceleratore lineare, così come il laboratorio dedicato di Radiobiologia, è stato possibile grazie ad una stretta collaborazione cittadina che ha coinvolto l'Università di Pisa e l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (CNR-IN), che hanno potuto contare sul sostegno finanziario garantito dalla Fondazione Pisa. Oltre ad essere il primo in Italia e solamente il terzo in Europa, lo strumento è l'unico al mondo ad essere dotato di cannone a triodo, una caratteristica che consentirà di svolgere "esperimenti mai realizzati prima necessari alla piena comprensione del fenomeno e alla sua ottimizzazione per l’implementazione clinica", come si legge in un comunicato dell'Università di Pisa.

Prima infatti dell'utilizzo in contesti clinici, sono previsti "fondamentali e innovativi studi multidisciplinari di base e preclinici condotti da fisici, oncologi radioterapisti e biologi", come spiegato dal dottor Fabio Di Martino, direttore tecnico del Centro per l’integrazione della strumentazione scientifica (CISUP).

Con l'arrivo dell'acceleratore lineare può quindi ufficialmente partire una nuova fase del progetto di ricerca Electron Flash Therapy che prevede tre anni di sperimentazione volti a studiare nei dettagli tutte le potenzialità di questa tecnica, con l'auspicio di "arrivare in futuro a portare l’effetto FLASH nella routine clinica”, come specificato dal presidente di Fondazione Pisa Stefano Del Corso.

Fonte| Università di Pisa

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