Dacriocistite: da quali sintomi si riconosce l’infiammazione del sacco lacrimale

L’occlusione di un condotto occhio-naso potrebbe causare infiammazioni anche serie. Vediamo come puoi riconoscere sin dai primi sintomi la Dacriocistite.
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Valentina Danesi 14 Aprile 2023
* ultima modifica il 06/06/2023

La dacriocistite è un'infiammazione del sacco lacrimale che spesso è causata da un'infezione batterica soprattutto da Staphylococcus aureus o Streptococcus pneumoniae. Non c'entra nulla dunque con la cistite, nonostante il nome sia somigliante. I sintomi più comuni sono dolore, arrossamento e aumento della lacrimazione ed è importante intervenire subito in modo da evitare complicanze come l'ulcerazione della cornea. Vediamo allora quali sono le possibili cure.

Cos’è

La dacriocistite è quindi un'infiammazione che colpisce il tuo sacco lacrimale, una sorta di piccolo serbatoio e insorge in seguito a infezioni batteriche. Queste infezioni, a loro volta, sono spesso causate dall'ostruzione del condotto naso-lacrimale che ha proprio i compito di trasportare le lacrime dal sacco lacrimale fino al naso. Può manifestarsi in modo acuto e improvviso, oppure assumere le caratteristiche della cronicità.

È molto importante prestare attenzione ai problemi che colpiscono l'occhio, trattandosi di un organo del corpo abbastanza delicato. In questo caso infatti il rischio, ovvero la complicanza più comune della dacriocistite, è l'ulcera corneale.

Le cause

La causa principale della dacriocistite è, appunto, un'infezione provocata da batteri come lo Staphylococcus aureus o lo Streptococcus pneumoniaeL'infezione parte da un'occlusione del dotto naso-lacrimale che provoca una proliferazione di batteri nonché possibili irritazioni. Può trattarsi di un problema congenito, ossia presente fin dalla nascita, oppure idiopatico e quindi derivato da una patologia. Le patologie che la causano possono essere:

  • traumi al viso o nella zona degli occhi
  • infiammazioni generalizzate
  • dacrioliti, ossia piccoli calcoli dei canali oculari.

I sintomi

I sintomi che segnalano la presenza della dacriocistite nella forma cronica possono anche limitarsi alla lacrimazione eccessiva. Il problema acuto invece lo puoi riconoscere dalle seguenti manifestazioni:

  • gonfiore e dolore del sacco lacrimale
  • sacco arrossato
  • sensazione di calore
  • muco o pus che fuoriesce alla spremitura del sacco
  • febbre.

La diagnosi

La diagnosi di dacriocistite viene fatta dal medico soprattutto sulla base di sintomi come il gonfiore e l'arrossamento, ma anche l'eventuale presenza di febbre. A volte, si ricorre al prelievo di un campione di pus per capire meglio quale batterio nello specifico è all'origine dell'infezione e della conseguente infiammazione.

Altri eventuali test possono essere il lavaggio delle vie lacrimali per verificare meglio quanto sia effettivamente ostruito il dotto naso-lacrimale.

In alcuni rari, più rari, in cui si sospetta che all'origine della dacriocistite possa esserci una formazione anomala della struttura, si passa a TAC dell'orbita e dei seni paranasali e si esegue una dacriocistografia, cioè un'indagine radiologica del sacco lacrimale che utilizza il mezzo di contrasto.

La cura 

Come spesso accade, non c’è un singolo trattamento alla stessa patologia. In questo caso, possiamo dividere le cure possibili in base all’età del paziente:

  • nel bambino o neonato, l’ostruzione del dotto lacrimale è congenita (in alcuni casi non si apre la valvola di Hasner, la membrana che copre l’estremità terminale del dotto naso lacrimale) e di solito si interviene con massaggi idrostatici di Crigler, terapia antibiotica topica, come il collirio, oppure dai 6 mesi si sceglie il sondaggio delle vie lacrimali (con rottura meccanica della valvola);
  • nell’adulto la terapia più utilizzata è quella antibiotica sistemica a cui può seguire una dacriocistorinostomia, ossia un intervento di bypass, tra sacco lacrimale e naso, per riportare il normale drenaggio delle lacrime.

Fonti| Sant’Agostino, San Raffaele 

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