Nella potenziale nuova vita di due farmaci già noti e utilizzati per contestare il colesterolo e l’epilessia potrebbe esserci spazio per un ruolo anche nella lotta ai tumori della prostata. Sto parlando della simvastatina e dell’acido valproico che, combinati insieme a un antitumorale, sarebbero in grado di controllare e rallentare la crescita del carcinoma. La nuova direzione è suggerita da un nuovo studio dell’Istituto dei Tumori di Napoli pubblicato sul Journal of Experimental & Clinical Cancer Research.
L’acido valproico è un farmaco antiepilettico e la simvastatina è utilizzata per contrastare l’eccesso di colesterolo. Un gruppo di ricerca dell’Istituto Pascale di Napoli ha provato con successo che insieme i due farmaci sembrano dare risposte importanti nei pazienti affetti da carcinoma alla prostata: la loro unione permetterebbe di controllare la crescita del tumore e, allo stesso tempo, di potenziare l’effetto del docetaxel, un farmaco già largamente impiegato nel trattamento del carcinoma prostatico.
La combinazione farmacologica sarebbe in grado di colpire le cosiddette cellule tumorali staminali, ovvero quelle che alimentano la crescita della massa tumorale e soprattutto la sua resistenza ai trattamenti. Il meccanismo molecolare alla base di questo effetto, secondo il gruppo di ricerca napoletano, risiederebbe nella capacità dell’acido valproico e della simvastatina di bloccare l’azione dell’oncogene YAP, una proteina che quando si attiva favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali staminali dei tumori prostatici e anche di altri tumori.
Fonte | "Synergistic antitumor interaction of valproic acid and simvastatin sensitizes prostate cancer to docetaxel by targeting CSCs compartment via YAP inhibition" pubblicato l'8 ottobre 2020 sulla rivista Journal of Experimental & Clinical Cancer Research