Dal congedo mestruale al cambio di genere: approvata in Spagna la riforma della salute sessuale e riproduttiva

La Spagna è il primo Paese in Europa ad approvare una legge sul congedo mestruale e il terzo, dopo la Norvegia e i Paesi Bassi, a riconoscere il cambio di genere a partire dai 16 anni.
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Gaia Cortese 17 Febbraio 2023
* ultima modifica il 17/02/2023

Lo scorso 16 dicembre la Spagna era diventata il primo Paese in Europa ad approvare una legge sul congedo mestruale. Ti avevamo raccontato in questo articolo, di come in un ampio disegno di legge sulla salute sessuale e riproduttiva, la norma dava la possibilità alle donne che soffrono di mestruazioni dolorose e invalidanti di assentarsi dal lavoro tre giorni al mese, dietro presentazione di un certificato medico.

Nella giornata di ieri la riforma della salute sessuale e riproduttiva è stata approvata in via definitiva, e non si è fermata al congedo mestruale. La norma introduce anche altre novità come l’interruzione volontaria della gravidanza nelle strutture pubbliche a partire dai 16 anni e la distribuzione gratuita di assorbenti e prodotti di igiene intima per il ciclo mestruale in scuole, carceri ed enti pubblici.

Le donne che interromperanno la gravidanza avranno diritto a un periodo di malattia e la pillola del giorno dopo sarà distribuita a titolo gratuito nei centri di servizio di salute sessuale e riproduttiva. Non solo. I medici potranno ancora esercitare l’obiezione di coscienza, ma in questo caso i loro nomi saranno annotati su un registro, in modo da poter garantire comunque personale medico disposto a praticare l’interruzione di gravidanza, quando richiesta.

La norma approvata prevede anche che a partire dall’età di 16 anni le ragazze abbiano la possibilità di abortire senza dover chiedere il permesso ai genitori, ed elimina anche l’obbligo del periodo di riflessione di tre giorni che di norma segue alla richiesta di interruzione di gravidanza.

Nel disegno di legge  è passata anche la normativa che consente il cambio di genere a partire dai 16 anni. La legge, promossa dalla ministra delle Pari Opportunità Irene Montero  del partito Unidas Podemos e richiesta a gran voce da diversi collettivi LGTB+, considera la possibilità di chiedere la modifica del proprio sesso all'anagrafe (attraverso una doppia dichiarazione a distanza di tre mesi) senza autorizzazioni giudiziarie o mediche a partire dai 16 anni. Dai 14  ai 16 anni sarà necessario l'assenso dei genitori, mentre tra i 12 e i 14 anni l’approvazione giudiziaria.

La Spagna è il terzo Paese in Europa, dopo la Norvegia e i Paesi Bassi, che riconosce il cambio di genere a partire dai 16 anni. L'Irlanda potrebbe essere il prossimo Paese, ma al momento al momento la riforma legale si è fermata. Ci sono poi altri otto Paesi europei che regolano il cambio di genere, ma solo dopo i 18 anni (Portogallo, Belgio, Francia, Irlanda, Grecia, Danimarca, Lussemburgo e Malta), e alcuni di questi lo prevedono a 16 anni, ma con l'approvazione dei genitori.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.