Dall’addio al Green pass rafforzato sul lavoro all’obbligo di vaccino: come cambia la vita degli over50 a partire da oggi

L’ultimo decreto del Governo ha dato inizio al graduale abbandono della certificazione verde, che saluteremo definitivamente dal 1 maggio. Le novità per gli over50? Da oggi niente più obbligo di Green pass rafforzato per accedere al posto di lavoro, così come per tutti gli altri lavoratori, l’obbligatorietà del vaccino durerà fino al 15 giugno.
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Kevin Ben Alì Zinati 1 Aprile 2022
* ultima modifica il 01/04/2022

Sono cambiate le regole della pandemia. Con la fine dello Stato di emergenza abbiamo fatto un passo verso il ritorno alla normalità e da oggi, 1 aprile 2022, ci riavviciniamo a un mondo come lo conoscevamo prima.

Da oggi parte il graduale abbandono del Green pass, cui diremo definitivamente addio dal 1 maggio. Ma non solo: grazie all’ultimo decreto non vedremo più il sistema dei colori delle Regioni né l’isolamento per i contatti stretti.

Sono stati ridefiniti anche i contorni dell’obbligo vaccinale. Secondo quanto previsto dall’ultimo decreto del Governo, solo i medici, gli infermieri e il personale di ospedali e Rsa dovranno necessariamente farsi immunizzare, almeno fino alla fine anno: per gli over50, l’altra categoria cui era stato esteso, l’obbligo finisce il 15 giugno 2022.

Dalla vaccinazione alla caduta dell’obbligo di Green pass rafforzato sul lavoro, vediamo insieme che cosa cambierà da oggi per gli over50.

Green pass 

L’ultimo decreto riaperture ha sancito, di fatto, il graduale abbandono della certificazione verde in tutti gli ambiti della vita quotidiana e lavorativa.

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Una delle grosse novità riguarda proprio gli over50. Come sai, fino a ieri anche questa fascia di popolazione per accedere al proprio posto di lavoro aveva l’obbligo di esibire il Green pass rafforzato, ottenibile esclusivamente con la guarigione dal Covid-19 o il completamento del ciclo vaccinale.

Da oggi, invece, cambia tutto. Gli ultracinquantenni non avranno più l’obbligo di possedere il super certificato verde. Per andare a lavorare, insomma, non dovranno per forza essere guariti dall’infezione o esser stati vaccinati ma basterà loro il Green pass base, così come per tutti gli altri lavoratori: la certificazione, cioè, che ammette anche l’esito negativo di un tampone.

Vaccinazione

“Rivoluzione” anche in fatto di vaccinazione. In Italia il vaccino anti-Covid non è mai stato reso obbligatorio per tutta la popolazione come avvenuto, per esempio, in Austria.

Il nostro Governo nei mesi di pandemia aveva deciso di riservare l’obbligatorietà ad alcune “categorie” di cittadini. La prima era una categoria professionale, ovvero quella dei medici e di tutto il personale sanitario che, come puoi facilmente intuire, sono stati e restano ancora oggi i più esposti al rischio contagio.

A stretto giro però l’obbligo era stato esteso anche agli over50, a tutte quelle persone che secondo i rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità sarebbero state più vulnerabili in caso di infezione per via dell’età.

Tornare alla normalità vuol dire abbandonare tutte le misure straordinarie messe in campo per arginare Sars-CoV-2 e tra queste rientra ovviamente anche l’obbligo vaccinale.

Così il Governo ha deciso di cambiare. A partire dal 16 giugno 2022 chi ha più di 50 anni di età non dovrà più necessariamente sottoporsi alla vaccinazione contro il Coronavirus.

Certo, entro il 15 giugno tutti gli ultracinquantenni dovranno comunque rispettare le disposizioni e vaccinarsi, pena una sanzione automatica da 100 euro inviata dall'Agenzia delle entrate, ma dopo quella data l’obbligo decadrà definitivamente.

Resterà valido invece fino al 31 dicembre 2022 (con la conseguente sospensione dal lavoro) solo per gli operatori sanitari e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA.

Fonte | Governo

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