Defibrillatori contro gli arresti cardiaci portati dai droni, il presidente Sis118 Balzanelli: “Sul posto in 3-4 minuti, salveremo vite”

Il progetto Sanitary emergency urban air mobility, messo in piedi dalla Società Italiana Sistema 118, inizierà a breve la fase di sperimentazione con l’idea di entrare in funzione entro il 2023. Prevederà una “flotta” di droni che decolleranno dai tetti delle postazioni periferiche più vicine al luogo dell’arresto cardiaco e saranno telecomandati dalle centrali operative.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Giugno 2021
* ultima modifica il 25/06/2021
In collaborazione con il Dott. Mario Balzanelli Presidente Nazionale della Società Italiana Sistema 118

Tre, al massimo quattro minuti. È il tempo che impiegheranno i droni del 118 per decollare, sfrecciare nel cielo e trasportare un defibrillatore salvavita direttamente sul luogo dove è avvenuto un arresto cardiaco.

So che potresti averne visti sempre di più nelle piazze e agli angoli della strade ma ad oggi i defibrillatori purtroppo non sono ancora ovunque.

Non ne troverai uno ogni 100 metri e (anche) questo fa sì che la morte improvvisa resti la più grave e rilevante minaccia inattesa per la nostra vita.

Pensa che rappresenta la prima manifestazione clinica da cui dipende quasi il 50% della mortalità cardiovascolare, che a sua volta è la prima causa di morte in assoluto nell'uomo.

Nel caso di un arresto cardiaco il fattore tempo è decisivo e l’ultimo drammatico episodio che ha coinvolto il calciatore danese Christian Eriksen l'ha ribadito ad altissima voce (come se ne avessimo avuto bisogno).

Entro i primi 5 minuti dall’insorgenza dell’arresto deve essere effettuato un massaggio cardiaco ininterrotto, così come dev’essere erogata, quando indicata, la successiva scarica elettrica per far riprendere a battere il cuore.

Se queste operazioni avvenissero in tempistiche estremamente contenute, secondo il presidente nazionale della Società Italiana sistema 118 Mario Balzanelli, quasi 25mila dei 60mila italiani che muoiono all'improvviso ogni anno nel nostro paese avrebbero molte più possibilità di sopravvivere.

Il progetto Sanitary emergency urban air mobility della Sis118 è nato proprio per questo: “battere” sul tempo l’arresto cardiaco e rimpolpare la casellina degli interventi salvavita.

“L’aiuto può venire dal cielo con i droni. Questo sistema sarà in grado di portare un defibrillatore in 3-4 minuti sul luogo di un episodio di arresto cardiaco permettendo di erogare la preziosissima e indispensabile scarica e fare differenza tra la vita e la morte ci ha spiegato Balzanelli.

Se è vero che da diversi anni in diverse parti del mondo è già stata testata la capacità di trasportare un defibrillatore con un drone, la novità del progetto SEUAM sta nell’aver inserito la cardioprotezione aerea tempo dipendente in un contesto operativo pienamente integrato nelle dinamiche istituzionali di risposta tempo dipendente alle più elevate criticità cliniche erogata dal Sistema di Emergenza Territoriale 118.

Il presidente della Sis118 infatti, ci ha raccontato che i droni, caricati con il defibrillatore, decolleranno dai tetti delle postazioni periferiche più vicine al luogo dell’arresto cardiaco e saranno telecomandati dalle centrali operative del 118.

Il sistema potrebbe però ampliare ancora di più la propria utilità perché questa cardioprotezione aerea si associa anche al concetto di supporto aereo alla rianimazione per un paziente critico. Ogni drone, infatti, “potrebbe trasportare anche emoderivati, nello specifico sacche di plasma, in scenari di politraumi e shock emorragico o antidoti particolari in corso di intossicazioni acute potenzialmente mortali in brevissimo tempo”. 

Il presidente della Sis118 Mario Balzanelli

Piccoli congegni volatili che invadono i cieli e atterrano di fronte al paziente in grave difficoltà cardiaca scaricandogli accanto un defibrillatore salvavita potrebbe sembrarti uno scenario futuristico.

Invece è già quasi realtà. Il progetto SEUAM sta per iniziare la fase di sperimentazione e, nei piani del dottor Balzanelli, entro il 2023 potremmo davvero avere un alleato in più nei cieli: “Stiamo raccogliendo in queste ore le partnership e per ora il primo partner istituzionale che aderisce al progetto è il Coni Campania che ha messo a disposizione molti dei suoi impianti sportivi”.

Per Balzanelli presto avremo una vera rivoluzione del soccorso istituzionale del Sistema 118 al servizio della cittadinanza: “Per ottimizzare il presente stiamo anticipando il futuro mettendo in campo strategie innovative per salvare, quanto prima possibile, delle vite”. 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.