Diabete gestazionale: che cos’è e quali gravidanze sono più a rischio

Si può soffrire di diabete, ma c’è anche una forma che colpisce solo le donne: è il diabete gestazionale. È una forma tipica della gravidanza, che non deve far preoccupare ma deve essere tenuta sotto controllo perché ci sono dei rischi, tra cui il parto prematuro. È sufficiente controllare i valori e affidarsi a uno specialista per vivere il momento più dolce in spensieratezza.
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Maria Teresa Gasbarrone 29 Giugno 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Forse non hai mai sentito parlare di diabete gestazionale ma “solo” di diabete. Il diabete gestazionale è un disordine della regolazione del glucosio, che inizia o viene diagnosticato per la prima volta in gravidanza. La diagnosi non è immediata perché l’aumento della glicemia in gravidanza non provoca in genere sintomi.

Secondo i dati nazionali ed europei, circa il 6-7% di tutte le gravidanze è complicato da diabete: in Italia questa patologia interessa circa l'8-10% delle gravidanze, anche se si tratta di cifre solo stimate.

Nella maggior parte dei casi, si risolve poco dopo il parto, anche se potrebbe in alcuni casi ripresentarsi a distanza di anni come diabete di tipo 2. Scopriamo insieme qualcosa in più.

Che cos'è il diabete gestazionale e chi può svilupparlo

Con diabete gestazionale si intende una forma di disordine metabolico che ha come caratteristica principale una ridotta o scarsa tolleranza al glucosio e può interessare le donne durante il periodo della gravidanza.

Il fatto che si scopra durante i nove mesi di gestazione non può però escludere che la paziente ne soffrisse in modo lieve anche prima di restare incinta e che poi sia stato scoperto solo in seguito. Tra i rischi ci potrebbe essere il parto anticipato (o prematuro) dovuto a una presenza eccessiva di liquido amniotico.

I sintomi del diabete gestazionale

Spesso il diabete in gravidanza non dà sintomi evidenti, tanto che la diagnosi può essere fatta soltanto con un esame specifico, ovvero un carico orale di glucosio eseguito tra la 24° e 28° settimana di gravidanza.

Tuttavia, si potrebbero notare dei campanelli d'allarme, come:

  • aumento notevole e apparentemente ingiustificato della sete;
  • aumento della quantità di urina prodotta;
  • perdita di peso nausea e vomito, in questo caso sarà più difficile fare una diagnosi in quanto sono anche sintomi tipici di della gravidanza;
  • infezioni frequenti (come cistiti, candidosi, …);
  • disturbi della vista (tipici di valori particolarmente elevati di glicemia).

Fattori di rischio

Tutte le donne possono sviluppare diabete gestazionale durante la gravidanza, ma possono rappresentare fattori di rischio le seguenti condizioni:

  • Essere in sovrappeso o obese prima della gravidanza;
  • Età superiore ai 25 anni;
  • Familiarità di primo o secondo grado per diabete di tipo 2;
  • Forte aumento di peso durante la prima parte della gravidanza;
  • Aver avuto un diabete gestazionale in una precedente gravidanza e/o aver partorito bimbi di peso superiore ai 4 chili;
  • Aver avuto già aborti non altrimenti spiegabili;
  • Aver utilizzato tecniche di riproduzione assistita;
  • Gravidanza è multipla (gemellare o di più di due bimbi).

Come si effettua una diagnosi precoce del diabete gestazionale

In una donna incinta deve essere valutata sia l'eventuale presenza di diabete precedente la gravidanza che la possibilità che si presenti diabete gestazionale. Alla prima visita deve essere verificata la presenza di diabete con la misurazione della glicemia a digiuno e dell'emoglobina glicata.

Se risultano valori di glicemia a digiuno superiori a 126 mg/dl (milligrammi per decilitro), glicemia in altri momenti della giornata superiore a 200 mg/dl o emoglobina glicata superiore a 6,5% è necessario effettuare un secondo prelievo e, qualora venissero confermati i valori elevati, si fa una diagnosi di diabete.

Nel caso in cui non sia presente il diabete manifesto, lo screening del diabete gestazionale si effettua attraverso un test di tolleranza al glucosio orale OGTT – detto anche "test da carico orale di glucosio" – alla 24-28 settimana di gestazione. Soprattutto se ci sono questi fattori di rischio.

Lo screening del diabete gestazionale consiste nella somministrazione per bocca di 75 grammi di glucosio (OGTT) e nella misurazione della glicemia con un prelievo di sangue venoso a 0 (prima del carico), 60 e 120 minuti dopo il carico.

Per la diagnosi di diabete gestazionale è sufficiente che almeno una glicemia sia uguale o superiore ai valori soglia:

  • 92 mg/dl a digiuno;
  • 180 mg/dl a 60 minuti;
  • 153 mg/dl a 120 minuti.

Le donne a cui è stato diagnosticato il diabete gestazionale devono ripetere l'OGTT dopo almeno 6 settimane dal parto ed entro 6 mesi e ogni 3 anni.

Prevenzione e cura

È importante ricordare che molte donne affette da diabete gestazionale hanno gravidanze normali e figli sani perché molto attente nel seguire le indicazioni del medico. La cura andrebbe sempre fatta singolarmente e ad hoc ma ci sono semplici consigli generici che possono aiutare il progredire della gravidanza nonostante l’insorgenza del diabete gestazionale:

  • sapere qual è la propria glicemia e tenerla sotto controllo
  • seguire una dieta sana
  • fare attività fisica moderata ma regolare (il medico o il ginecologo potrà consigliare quale sia la migliore nel tuo caso)
  • mantenere il peso forma sia complessivo che settimanale
  • tenere un diario quotidiano in cui annotare cose fatte durante la giornata, i pasti e relativi valori di glicemia in modo da notare eventuali abitudini da cambiare.

La dieta è fondamentale per una vita sana e lo è ancora di più quando si soffre di patologie tra cui anche il diabete gestazionale. Ginecologo e dietologo sapranno darti consigli ad hoc, ma a cosa più importante è fare scelte che limitino sia il contenuto calorico che la quantità di carboidrati semplici assunti.

È molto importante assumere fibra attraverso verdura, legumi e cereali integrali. Sono invece ovviamente vietati tutti gli alimenti che contengono zuccheri come bibite o dolci o, ancora, alcolici mentre l’acqua va consumata in abbondanza.

Si può sviluppare il diabete di tipo 2 dopo aver avuto il diabete gestazionale

Le donne con diabete gestazionale hanno un aumentato rischio di sviluppare diabete di tipo 2 negli anni successivi alla gravidanza, soprattutto se in famiglia ci sono già casi di diabete o se si è fatto uso di insulina in gravidanza.

Nello specifico, il rischio di una donna che ha avuto il diabete gestazionale di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 dopo 5-10 anni dal parto è notevolmente superiore rispetto a una donna con una gravidanza non complicata da diabete.

Tuttavia, mantenere uno stile di vita sano, attraverso una dieta bilanciata ed esercizio fisico regolare (almeno 10.000 passi al giorno, se non si pratica un’attività sportiva), può essere un aiuto valido per rimuovere questa possibilità.

A scopo preventivo, può essere utile controllare la glicemia a digiuno almeno ogni due anni.

Quali sono i parametri da tenere sotto controllo

Durante la gravidanza si considerano valori ottimali, e quindi indice di assenza di diabete gestazionale, una glicemia inferiore ai 90 mg/dl a digiuno e inferiore ai 120 mg/dl dopo un'ora dal pasto.

Fonti| Istituto Superiore di Sanità, Humanitas; Ministero della Salute; Diabetes Research Institute

(Scritto da Valentina Danesi il 17 agosto 2020,
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 29 giugno 2023)

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