Le diossine sono sostanze velenose, con cui l’uomo viene spesso in contatto a basse concentrazioni. Possono essere molto rischiose per la salute quando si diffondono nell’aria in grandi quantità. Quali sono i rischi e quanto permangono nel corpo?
Le diossine sono inquinanti ambientali. Appartengono alla cosiddetta "sporca dozzina", un gruppo di sostanze chimiche pericolose note come inquinanti organici persistenti (POP), caratterizzate da un potenziale altamente tossico. Le diossine più comuni sono le policlorodibenzodiossine, i policlorodibenzofurani, e alcuni policlorobifenili anche conosciuti con le rispettive sigle: PCDD, PCDF e DL-PCB. Sono stati identificati circa 419 tipi di composti correlati alla diossina, ma solo circa 30 di questi sono considerati avere una tossicità significativa e il TCDD che è il più tossico.
Le diossine sono principalmente sottoprodotti di processi industriali, ma possono anche derivare da processi naturali, come eruzioni vulcaniche e incendi boschivi. In termini di rilascio di diossina nell'ambiente, gli inceneritori di rifiuti incontrollati (rifiuti solidi e rifiuti ospedalieri) sono spesso i peggiori colpevoli, a causa della combustione incompleta. Oggi, per fortuna, è disponibile una tecnologia che consente l'incenerimento controllato dei rifiuti con basse emissioni di diossina.
Sebbene la formazione di diossine sia locale, la distribuzione ambientale è globale. Si trovano in tutto il mondo nell'ambiente, soprattutto nei suoli, sedimenti e alimenti, in particolare latticini, carne, pesce e crostacei. Livelli molto bassi sono tipici di piante, acqua e aria. Le principali fonti sono:
L'esposizione alle diossine può avvenire attraverso:
I rischi per la salute sono tanti e davvero molto gravi. L'esposizione a breve termine ad alti livelli di diossine può causare lesioni cutanee, come cloracne e iperpigmentazione a chiazze della pelle, e alterazione della funzionalità epatica. L'esposizione a lungo termine è legata alla compromissione del sistema immunitario, del sistema nervoso in via di sviluppo, del sistema endocrino e delle funzioni riproduttive. Possiamo quindi distinguere in:
Esiste poi un rischio cancro per alcuni policlorodibenzodiossine, policlorodibenzofurani e tutti i policlorobifenili. Possono infatti determinare tumori del tessuto linfatico, tumori del tessuto emopoietico, diverse forme di leucemia, linfomi non-Hodgkin e tumore al seno.
A causa dell'onnipresenza delle diossine, tutte le persone hanno un'esposizione di fondo e un certo livello di diossine nel corpo, portando al cosiddetto carico corporeo.
L’avvelenamento è raro, fai però attenzione ad alcuni sintomi e ricorda che questa grave malattia della pelle produce lesioni simili all'acne, principalmente sul viso e sulla parte superiore del corpo. La cloracne può verificarsi se si verifica un incidente o un evento di contaminazione significativo.
Una volta che le diossine entrano nel corpo, durano a lungo a causa della loro stabilità chimica e della loro capacità di essere assorbite dal tessuto adiposo, dove vengono poi immagazzinate nel corpo. La loro emivita nel corpo è stimata tra 7 e 11 anni.
Fonte | ISS