Dipendenza tecnologica e malattie digitali: ecco come uscirne

Per la prima volta in Italia viene avviato un percorso per curare la dipendenza tecnologica. Il Digital Life Coaching, promosso da Cerba HealthCare Italia, è un servizio attivo in alcuni poliambulatori del gruppo, dove medici e psicologi sono a disposizione per educare a un corretto utilizzo di internet, social e videogames.
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Gaia Cortese 10 Dicembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

A ogni male il suo rimedio. E se la dipendenza dai videogiochi, ma anche da internet, è ormai catalogata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come un disturbo mentale, è giusto aspettarsi che se ne trovi una cura. Per gestire correttamente internet, i social network e i videogiochi bisogna imparare a farlo. E da oggi, per liberarsi da una dipendenza tecnologica, è possibile seguire un percorso specifico, che prende il nome di Digital Life Coaching.

A testare il terreno per la prima volta in Italia è la Cerba HealthCare Italia, che nei suoi poliambulatori ha messo a disposizione medici e psicologi che attivano un percorso di Digital Life Coaching rivolto sia agli adulti che ai bambini.

Forse c’è la tendenza a minimizzare il problema, ma è incredibile il panorama che si sta delineando legato alle patologie legate all’uso scorretto di internet e dei social network. Basti pensare alla sindrome da iperconnessione, alla paura di rimanere senza connessione mobile ("no mobile fobia"), alla paura di essere tagliati fuori dai social (FOMO o “fear of missing out”), alla pessima abitudine di chattare tutta la notte, alla tendenza a ignorare gli altri perché immersi nel proprio cellulare ("phubbing") o all’hikikomori, ossia all’uso esagerato della rete che porta i giovani a isolarsi tra le quattro mura della loro cameretta. Sono le nuove malattie digitali, vere e proprie dipendenze da cui guarire.

"Sono problemi di cui si parla ancora poco – ha spiegato la psicologa Maria Rosaria Montemurro -. Ma emerge sempre di più che l’abuso dei device digitali è correlato problemi come ansia, stress, depressione, appiattimento emotivo, decadimento cognitivo e alterazione del ritmo sonno-veglia, con conseguenze sulla salute psichica, fisica (problemi di postura e di vista, in casi gravi anche vertigini e tachicardia) e sui rapporti sociali. Per imparare a gestire al meglio il rapporto con la tecnologia occorre un vero e proprio percorso di coaching che permetta all’Individuo il recupero di Sé stesso, del suo rapporto con la gruppalità e del suo rapporto con nuove tecnologie. L’obiettivo, dunque, è quello di riappropriarsi globalmente di uno stile di vita sano ed equilibrato".

L'11,7% degli utenti internet dichiara di vivere con ansia un’eventuale mancanza di connessione.

Cosa comporta questa dipendenza incontrollata? Negli adulti è facile che si presentino dei disturbi del sonno, ma anche un aumento della stanchezza, dello stress e dell’impulsività. Gli effetti si riversano inevitabilmente sulla qualità della vita, nel campo lavorativo, ma anche in famiglia. Gli adolescenti rischiano invece di cadere nell'idealizzazione di influencer e youtuber della rete, e di isolarsi dal mondo esterno, per trascorrere più tempo possibile sui social network. Non sono esclusi dal rischio di cadere in una dipendenza da tablet e smartphone neppure i bambini, spesso lasciati a se stessi con un qualsiasi dispostivo elettronico in mano solo per “tenerli buoni”.

"In generale i ragazzi tendono a non ascoltare gli adulti che impongono loro limitazioni all’uso della rete – ha spiegato la dottoressa Montemurro -. Ma, allo stesso tempo, i genitori sono chiamati al “dovere educativo” nei confronti dei propri figli, e a usare la rete in maniera responsabile, con regole precise che anch’essi devono rispettare, in maniera coerente".

Un percorso di Digital Life Coaching dovrebbe aiutare proprio a ritrovare un equilibrio, aiutando a riconoscere e a interrompere quei meccanismi che creano dipendenza dalla tecnologia, e restituendo i giusti e necessari spazi per avere delle relazioni interpersonali.

Fonte | Rapporto Agi-Censis su Italiani e Internet

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.