La discalculia si riferisce alla difficoltà di una persona, di solito un ragazzino o una ragazzina in età scolare, di comprendere la matematica. Più nello specifico, si tratta della fatica nell'apprendere l'aritmetica e i calcoli di base.
Come fanno sapere anche dall'Istituto Superiore di Sanità, come tutti i disturbi dell'apprendimento la discalculia non corrisponde a una ridotta capacità di ragionamento o cognitiva, ma, anzi, è semplicemente una disfunzione del sistema nervoso centrale o neurodiversità che è "caratteristica specifica dell'individuo, così come altri aspetti del comportamento". La causa? Non è chiara, ma di certo non si tratta di fattori ambientali o psicologici. Piuttosto, una serie di concause (come l'ereditarietà) possono contribuire all'insorgere della discalculia.
Se hai un figlio che frequenta va ancora a scuola, potresti quindi aver già sentito parlare di compagni di classe disgrafici o, appunto, discalculici. Ma cosa significa per davvero e cosa comporta questa condizione? Approfondiamolo insieme.
La discalculia è una condizione neurodiversa, il che significa che le persone con questa difficoltà hanno modi diversi di elaborare le informazioni matematiche rispetto alla popolazione generale. Questa consapevolezza è essenziale per favorire una società inclusiva e garantire opportunità di apprendimento per tutti.
Chi è affetto da discalculia fatica a comprendere i concetti legati alla matematica e non riesce a cogliere appieno il senso di ogni numero. Questo non significa che il bambino o la bambina in questione abbia un deficit cognitivo. Al contrario, nella maggior parte dei casi il quoziente intellettivo è assolutamente nella norma.
Di solito, come tutti i DSA, anche la discalculia viene scoperta nell'età dello sviluppo, tra i 6 e i 18 anni, e in particolare bambini e bambine discalculici iniziano a fare fatica sin dai primi concetti matematici che imparano a scuola: addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni possono davvero gettare in una grande confusione. Per questo motivo, la discalculia rientra nella categoria dei disturbi specifici dell'apprendimento, tra i quali rientrano dislessia, disgrafia e disortografia.
Dunque, è una condizione congenita e permanente, che normalmente non compare fino alle scuole elementari o poco prima. Gli esperti spesso definiscono la discalculia come "la mancanza del senso per i numeri": una persona con questo disturbo dell'apprendimento, infatti, trova difficoltoso valutare una quantità, organizzare la cognizione numerica, eseguire un calcolo magari con le classiche operazioni in colonna e così via. Una grande stanza in disordine dove non vi sono cassetti nei quali riporre gli oggetti.
Le ultime ricerche tendono a trovare diversi sottotipi di discalculia, che si distinguono a seconda di quali siano le abilità compromesse (per esempio la cognizione numerica di base o le procedure di calcolo scritto). L'AIRIPA distingue così le tipologie di discalculia in quattro gruppi:
Le cause della discalculia devono ancora essere definite.
C’è chi sostiene che alla base ci siano fattori genetico-ereditari, altri che sia la conseguenza di particolari anomalie dell'anatomia cerebrale come il volume e lo spessore nelle aree di memorizzazione dei concetti matematici, altri ancora che sia il risultato di determinati fattori ambientali esterni, come per esempio alcuni comportamenti della gestante durante la gravidanza.
I sintomi della discalculia possono variare molto da soggetto a soggetto, di solito compaiono nei primi anni d’età, ma non si possono escludere segnali manifestazioni anche più in là negli anni. Ecco le differenze con l’avanzare dell’età in cui si scopre il problema e le difficoltà.
Si notano difficoltà in questi campi:
Le difficoltà aumentano perché più difficili sono i compiti che vengono assegnati:
Quando un bambino o una bambina diventa adolescente, la discalculia emerge chiaramente anche nella vita di tutti i giorni:
Un adulto discalculico si potrà riconoscere per alcuni comportamenti tipici:
Se genitori e tutori si accorgono di uno di questi sintomi sopraelencati – a prescindere dal momento della vita in cui si trova la persona con discalculia – è bene rivolgersi a qualche professionista, in modo da stabilire se si tratti effettivamente di neurodivergenza (non solo per individuare il problema, ma soprattutto per adattarsi in seguito e vivere un apprendimento e una quotidianità più semplici).
In genere, l'iter diagnostico per l'individuazione della discalculia coinvolge un team di professionisti multidisciplinare tra cui medici e mediche, logopedisti e logopediste, psichiatre e psichiatri, psicologi e psicologhe e in generale personale esperto in disturbi specifici dell'apprendimento. Prima di arrivare a un verdetto definitivo, bimbi e bimbe potrebbero passare attraverso tre tappe, che nell'ordine sono:
Dopodiché, lo specialista o la specialista provvederanno a sottoporre il sospetto caso di discalculia ad alcune specifiche prove psicometriche, per misurare le sue abilità matematiche, che possono aiutare a capire quali sono i problemi nello specifico grazie a:
Dall'esito di queste prove dipende gran parte della diagnosi definitiva. Una volta individuato il problema, si studierà insieme il percorso di supporto più adeguato per aiutare il bambino o la bambina a gestire questo disturbo.
Individuare la discalculia a livello professionale è davvero importante. La vita quotidiana risente profondamente della discalculia, in quanto quest'ultima influenza in negativo l'interazione sociale. I pazienti con discalculia si rendono conto delle proprie difficoltà che possono portare all'isolamento sociale, a bassa autostima e alla difficoltà nell'instaurare nuove amicizie e mantenere quelle già esistenti. La scolarizzazione e, successivamente, l'occupazione lavorativa.
Ma a quali errori nel processo di apprendimento matematico porta? Ad esempio, un bambino con discalculia potrebbe confondere i numeri, invertire le cifre o avere difficoltà nel ricordare le operazioni matematiche. Inoltre, potrebbero esserci problemi nell'organizzazione dei problemi matematici e nella comprensione dei passaggi necessari per risolverli correttamente. Questi errori possono influenzare il rendimento accademico del bambino e contribuire a sentimenti di frustrazione e bassa autostima.
È importante specificare la discalculia è una disabilità permanente e non una malattia. In ogni caso con il sostegno ad hoc si può aiutare la persona nel calcolo e nella comprensione dei concetti matematici e aritmetici. Gli interventi educativi e scolastici sono strategie d'insegnamento particolari, che prevedono:
Un trattamento comune è poi il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS) sviluppato da Reuven Feuerstein. Questo programma mira a sviluppare le abilità cognitive di base, come l'attenzione, la memoria e la pianificazione, che possono avere un impatto positivo sull'apprendimento matematico.
A occuparsi dei cosiddetti interventi educativi, sono insegnanti con una preparazione specifica nei disturbi dell’apprendimento e hanno a che fare con uno studente per volta per far sì che l’insegnamento sia personalizzato. In ultimo non si deve dimenticare che anche le tecnologie danno grande sostegno e includono software/dispositivi per PC, tavole pitagoriche, calcolatrici e registratori vocali.
Se a tua figlia o tuo figlio è stata diagnosticata la discalculia, ci sono diverse strategie che puoi adottare per supportarlo/a nel suo percorso di apprendimento. Ecco alcuni consigli utili:
Fonti| Airipas | ISS | Fatebenefratelli | Humanitas
(Scritto da Valentina Danesi il 17 dicembre 2020; modificato da Sara Polotti il 7 luglio 2023)