Se l’acqua arriva a comporre circa il 70% del tuo peso corporeo, una percentuale che può variare a seconda dell’età, è perché l’organismo ne ha un assoluto bisogno per svolgere diverse funzioni che ci tengono in vita. Di fatto, se non assumi liquidi, potrai sopravvivere al massimo per pochi giorni. Durante le varie fasi della vita, la quantità d'acqua presente ne tuo organismo può variare leggermente, andando dall'80% quando sei ancora bambino, fino al 50% quando diventi anziano, sempre inteso in riferimento al peso corporeo.
La disidratazione è una carenza di acqua che rompe il cosiddetto equilibrio idrico del tuo corpo: in altre parole, significa che i liquidi persi diventano di più di quelli assunti. Te ne accorgerai prima di tutto a causa della sensazione di sete, ma se lo squilibrio aumenterà rischierai che tutti i processi del tuo corpo che dipendono dall'acqua vengano scombussolati, mettendo in difficoltà tessuti e cellule.
Nella maggior parte dei casi ti basterà reintegrare acqua a piccoli sorsi e mangiare qualche alimento idratante per ristabilire gli equilibri nel tuo organismo, ma fai attenzione a non sottovalutare il problema: se la mancanza di acqua si protrae nel tempo e peggiora, alcuni organi come fegato, reni e cervello potrebbero subire gravi danni.
L’intensa sudorazione dovuta al grande caldo estivo, ad esempio, così come la diarrea o il vomito prolungati, rientrano tra le possibili cause della disidratazione, condizione, tra l'altro, più comune nei bambini e negli anziani.
I bambini rischiano di disidratarsi più facilmente poiché gli episodi di diarrea o vomito, soprattutto nei neonati, possono causare una perdita di liquidi maggiore rispetto a quella che si verifica normalmente negli adulti.
Per gli anziani, invece, i principali problemi sono dati da eventuali stati confusionali o disturbi che rendono più difficile l’assunzione di acqua e da una riduzione della sensazione di sete che, come ti dicevo, rappresenta normalmente il primo campanello d’allarme con cui il tuo corpo cerca di segnalarti la carenza di liquidi.
Devi sapere infatti che l’organismo riesce solitamente a bilanciare il contenuto dei liquidi con due semplici meccanismi: l’introduzione e la fuoriuscita. Nel primo caso, in particolare, la sensazione di sete svolge un ruolo determinante, poiché si presenta proprio per farti capire che il corpo ha bisogno di acqua.
L’eliminazione di liquidi avviene invece ogni giorno attraverso l’urina (tra 1000 e 1500 millilitri al giorno), la respirazione (500-700 ml al giorno), il sudore (200 ml al giorno) e le feci (150 ml al giorno). Questa quantità può però aumentare a causa di diversi fattori o disturbi, oppure semplicemente potresti non bere abbastanza da reintegrare l’acqua che perdi, un errore che si commette più facilmente in estate. Proprio in base alle cause scatenanti, la disidratazione può essere definita ipertonica, isotonica o ipotonica.
Si possono, cioè, distinguere tre tipi diversi di disidratazione:
Parlandoti della disidratazione ti ho già descritto alcune delle possibili cause in grado di modificare l’equilibrio idrico del tuo corpo, ma è bene che tu abbia un’idea più precisa di tutti i motivi che possono portare il tuo organismo a eliminare più liquidi di quelli assunti. Eccoti quindi una lista più dettagliata:
Tra i sintomi della disidratazione la sete è probabilmente il più ovvio, poiché è il primo modo che il tuo corpo ha per avvertirti del bisogno di acqua. C'è però un particolare che dovrai tenere presente: questa sensazione potrebbe non aumentare con il peggioramento della situazione e quindi non può essere considerata un indice per valutare la gravità del problema.
Se la disidratazione è lieve o moderata, questi sono gli altri segnali a cui dovresti fare attenzione:
In caso di disidratazione grave, anche i sintomi si faranno più seri: la tua pressione arteriosa potrebbe abbassarsi, aumentando il rischio di vertigini o svenimento. Se rimani disidratato a lungo la carenza d’acqua può danneggiare organi come fegato, reni e cervello. In particolare, lo stato di confusione viene considerato un importante campanello d’allarme che segnala la gravità della disidratazione negli adulti. Molto raramente la mancanza di liquidi può portare al coma o al decesso: sto parlando dei casi in cui, dopo la comparsa dei sintomi che ti ho descritto, non viene reintegrata acqua nell’organismo e il disturbo peggiora ulteriormente.
Devi sapere che a volte la disidratazione può non dipendere semplicemente da una giornata molto calda o in cui ti sei scordato di bere a sufficienza. Potrebbe infatti trattarsi di un vero e proprio disturbo cronico, che non deve essere sottovalutato perché può avere diverse conseguenze, come l'aumento del rischio di infiammazioni o malattie neurodegenerative. Te ne dovresti accorgere da un mal di testa molto frequente, che si accompagna a disturbi della digestione e a una sensazione di affaticamento con possibili crampi muscolari.
I bambini e gli anziani rientrano tra i soggetti più a rischio di disidratazione poiché, in alcuni casi, i sintomi sono meno evidenti e più difficili da interpretare rispetto a quanto accade con gli adulti.
Se hai un figlio piccolo, però, ci sono alcuni segnali che possono aiutarti a scoprire se il suo corpo ha bisogno di liquidi. Ad esempio, un pianto senza lacrime, la mancata necessità di urinare o l’infossamento della fontanella (il punto morbido in cima alla testa dei neonati) sono indizi a cui dovresti prestare attenzione. Se poi il tuo bambino porta ancora il pannolino, dovrebbe sembrarti strano non trovarlo bagnato per un tempo che supera le tre ore.
Negli anziani la percentuale d’acqua si riduce a circa il 55% del peso, visto che l’organismo ha una minore capacità di conservare i liquidi. Inoltre, una persona di una certa età può disidratarsi senza accorgersene, poiché con l'avanzare dell'età il centro della sete funziona meno bene e non riesce più a segnalare in modo efficiente il bisogno di acqua dell’organismo.
Per queste ragioni, è importante che tu sia attento a ogni piccolo cambiamento, proprio come faresti con tuo figlio. Quando sei insieme a una persona anziana e ti accorgi che la sua bocca appare piuttosto secca, che gli occhi non sono lubrificati a dovere o che non suda come ci si aspetterebbe, allora dovresti incoraggiarla a bere di più perché molto probabilmente inizia a essere disidratata.
Ricorda poi che l'acqua arriva fino a i vasi sanguigni. Un'eventuale carenza può quindi determinare un ematocrito alto e l'ipertensione, oppure la pressione bassa e i giramenti di testa. Se quindi quel tuo parente anziano ti sembra più pallido o meno reattivo rispetto al solito, la ragione potrebbe anche essere questa.
Se sei disidratato in maniera lieve ti sarà sufficiente bere molta acqua per riprenderti, meglio se a temperatura ambiente e a piccoli sorsi, dando il tempo al tuo corpo di assimilarla per bene. Quando invece la situazione è più grave, magari a causa di vomito o diarrea prolungati, dovresti reintegrare i liquidi bevendo una soluzione composta da acqua e sali minerali. Dimenticati invece le bibite gassate o quelle zuccherate come i succhi di frutta, che non aiuteranno affatto il tuo organismo a superare la disidratazione.
Ci sono poi alcuni alimenti che possono aiutarti a recuperare i liquidi persi, in particolare la frutta e la verdura fresca. In generale, in estate dovresti adottare una dieta ricca di vegetali, mentre in inverno possono essere utili piatti come il minestrone, ma anche spremute e frullati.
Per reidratare per bene il corpo di solito sono necessari circa 45 minuti. Questo significa che non dovrai bere una grande quantità d'acqua tutta in un colpo, perché rischi di ridurre il livello di sodio nel sangue e peggiorare la situazione. Meglio invece reintrodurre liquidi a piccoli sorsi per dare il tempo all'organismo di assimilarli e farli entrare in circolo correttamente.
Se tra i sintomi sono presenti anche confusione, vertigini o capogiri, dovresti andare in pronto soccorso. Soprattutto quando il problema riguarda un bambino molto piccolo o un anziano ci potrebbe infatti essere la necessità di ricorrere a una terapia reidratante, attraverso una flebo con una soluzione fisiologica.
Nella maggior parte dei casi, per diagnosticare la disidratazione sarà sufficiente una visita dal tuo medico, che si baserà direttamente sui sintomi che tu stesso descriverai. Se soffri già di altre patologie o assumi qualche farmaco, allora il medico potrebbe prescriverti degli esami del sangue per controllare i livelli dei sali minerali, in particolare di sodio e potassio. Se invece ha il sospetto che tu soffra di qualche problema ai reni o alle vie urinarie, potrebbe richiedere l’analisi delle urine.
Arrivati a questo punto, probabilmente ti sarai già fatto un’idea di qualche strategia di prevenzione efficace contro la disidratazione.
L’acqua è ovviamente l’elemento fondamentale e dovrai assumerne a sufficienza sia bevendo i famosi 2-3 litri al giorno che mangiando alimenti che ne contengono in buone quantità, come la frutta e la verdura.
Non devi dimenticarti che un’attività fisica prolungata e intensa, o semplicemente una giornata molto calda, aumentano il fabbisogno di acqua del tuo corpo, quindi in queste circostanze regolati di conseguenza e provvedi a reintegrare più liquidi, magari optando in alcuni casi per le bevande pensate appositamente per rimpiazzare gli elettroliti come sodio e potassio che si perdono facendo sport.
Se soffri di malattie che possono favorire la disidratazione, è importante curare queste patologie stabilendo un trattamento adeguato con il tuo medico.
Fonti| Humanitas; MSDManuals
(Scritto da Giulia Dallagiovanna il 22-07-2019; Modificato da Alessandro Bai il 15-7-2020; modificato da Giulia Dallagiovanna il 13-07-2023)