Diverticoli esofagei: come si formano e come si curano

Hai mai sentito parlare di sacche all’esofago? In gergo tecnico si chiamano diverticoli esofagei: vediamo come riconoscerli e qual è la cura per questo problema.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Danesi 28 Dicembre 2021
* ultima modifica il 10/01/2022

I diverticoli esofagei sono delle specie di sacche che si formano nella parete del tuo esofago, come il nome stesso suggerisce. Di solito insorgono a causa di un aumento di pressione proprio all'interno dell'organo, oppure perché compaiono punti più deboli e dove tendono a formarsi delle cicatrici. Le complicanze possono essere anche gravi, dal momento che possono favorire il rigurgito, ma anche infiammazioni e perforazioni del tratto. Proviamo allora a capire insieme come riconoscerli e come debbano essere curati.

Cos’è

I diverticoli sono appunto delle formazioni che portano un tratto della parete dell'esofago a dilatarsi verso l'esterno, creando così una sorta di tasca o di sacca. Al loro interno può finire per ristagnare il bolo, che è quella sorta di impasto che si crea in seguito alla masticazione del cibo e del suo mescolarsi con la tua saliva. Quando questo accade, possono aumentare gli episodi di rigurgito e di vomito, ma anche favorire l'insorgere di un'infiammazione e purtroppo, come già ti anticipavamo, di una perforazione.

Le cause e i fattori di rischio 

Le cause dei diverticoli esofagei possono essere diverse e proprio da questa distinzione dipende anche la loro classificazione. Vediamola insieme:

  • Diverticoli di tipo congenito: dovuti a un’alterazione durante lo sviluppo dell’esofago che era presente fin dalla nascita
  • Pseudodiverticoli: causati dalla dilatazione delle ghiandole della sottomucosa esofagea. Possono essere singoli oppure multipli
  • Diverticoli da pulsione: sono vere e proprie ernie della mucosa che riveste l'interno dell'organo e sono dovute a un aumento di pressione nell'esofago
  • Diverticoli da trazione: li puoi trovare lungo tutta la parete del tuo esofago e possono avere origini diverse. In alcuni casi, infatti, sono congeniti, mentre in altri derivano da formazioni cicatriziali, oppure sono le conseguenze di una patologia infiammatoria, come una broncopolmonite, o un problema ai linfonodi e altri organi sempre vicini all'esofago. 

I sintomi

Ti diciamo subito che i diverticoli esofagei possono anche risultare asintomatici. Ma in caso dessero origine a delle manifestazioni specifiche, ecco quali possono essere le più comuni:

  • Difficoltà a deglutire (disfagia)
  • rigurgito
  • alitosi
  • dolore al torace
  • dispnea nelle fasi avanzate, ovvero difficoltà a respirare per compressione della trachea
  • tumefazione palpabile sul collo
  • infezione nel caso il cibo ristagni nel diverticolo

Soprattutto quest’ultimo punto è molto importante perché può causare una serie di complicazioni molto serie quali, esofagite cronica, emorragia, polmonite da inalazione, perforazione delle viscere, giusto per fornirti qualche esempio.

La diagnosi 

Per diagnosticare la presenza di diverticoli esofagei, il tuo medico di famiglia o, meglio ancora, il tuo gastroenterologo potranno prescriverti una serie di esami. Vediamo quali:

  • Radiografia dell’esofago 
  • Esofagogastroduodenoscopia (EGDS) quindi l’osservazione della prima parte del tubo digerente
  • Manometria esofagea, che consiste nell’inserire una sonda per vedere lo stato dell’esofago e l’efficacia delle cure
  • pH-metria, un esame che registra per 24 ore la quantità di acido presente nell’esofago, nello stomaco o in entrambi con lo scopo di capire se ci sono segni di reflusso
  • TC con mezzo di contrasto orale

La cura 

Per quanto riguarda la cura dei diverticoli esofagei, possiamo tranquillizzarti dicendo che quando questi sono asintomatici o presentano sintomi leggeri non hanno bisogno di trattamenti. Se però la sacca si espande in modo eccessivo e le manifestazioni peggiorano, soprattutto per quanto riguarda la disfagia, allora potrebbe essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico per asportare il diverticolo.

Fonte| Università degli Studi di Napoli

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.