Dolore al fegato: cause, rimedi e cosa mangiare

Il dolore al fegato, sebbene sia frequente, non è sempre sintomo di qualcosa di grave. Quando si manifesta è naturale preoccuparsi ma devi stare tranquillo, perché raramente la causa è di natura epatica.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Aprile 2023
* ultima modifica il 18/10/2023

Il male al fegato è un dolore comune e più frequente di quanto non si creda, anche se spesso la fitta localizzata all’altezza di questa ghiandola, ovvero nella regione addominale superiore destra, non ha origine epatica. E allora da che cosa dipende?

Cos'è il fegato

Il fegato è una ghiandola, molto grande, dalla forma ovale. Pesa circa 1-1,5 kg ed è lungo mediamente 25 cm (ovviamente negli uomini adulti può essere anche un po’ più grande).

Si trova nella parte più alta della cavità addominale, appena sotto il diaframma e vicino allo stomaco. È irrorato dal sangue trasportato dall’arteria epatica ed è connesso all’apparato digerente. Svolge numerose funzioni metaboliche, dalla produzione di bile alla digestione dei grassi, dalla produzione degli ormoni all’immagazzinamento del glicogeno, del ferro, del rame e della vitamina B12.

Nonostante sia così importante, sia per volume sia per ruolo, è una sorta di gigante buono, che si ammala facilmente. È molto sensibile alle infezioni virali e alle intossicazioni (fumo, farmaci, droghe, alcol ma anche junk food).

Le possibili cause del dolore al fegato

Le possibili cause del male al fegato, come ti ho anticipato, spesso non dipendono dal fegato, semplicemente la condizione dolorosa si riflette in quella zona dell’addome. Devi anche sapere che le malattie più gravi legate a questa ghiandola nella maggior parte dei casi si sviluppano senza sintomatologia dolorosa. Ecco quindi i principali fattori di rischio:

Dolore al fegato e alle vie biliari

Il dolore al fegato è quasi sempre collegato alle vie biliari e quindi alla presenza di calcoli, colecistiti acute o croniche, coledociti e papilliti. In caso di colica biliare potresti avvertire una sensazione dolorosa anche nella schiena, verso la scapola destra.

Dolore al fegato quando si respira

Ti sarà capitato di fare un respiro profondo e di provare dolore. Che cos’è? Se si trasforma in una costante, devi farti vedere da un medico, perché potresti avere un’infiammazione alla cistifellea.

Tumore al fegato

Il dolore al fegato può essere sintomo di tumore. Quando la ghiandola aumenta in modo esagerato di volume, accompagnato a una grave perdita di peso, può dare fastidio. Più che un mal di fegato, si può parlare di dolore addominale, che si manifesta nel 95% dei casi di neoplasia.

Cause extraepatiche

Le cause di questo disturbo sono soprattutto extraepatiche, ovvero non hanno nulla a che vedere con il fegato. Quali sono quindi? Potrebbe essere il sintomo di una colite acuta, di gastrite, duodenite, ulcere piloriche ma anche pancreatiti o tumori del pancreas.

Dolore al fegato e dieta

L’alimentazione gioca un ruolo importante sia sul funzionamento del fegato sia sulle sensazioni dolorose che possono manifestarsi nella zona addominale destra superiore. Le cause in questo caso possono essere l'eccessiva acidità gastrica o l’infiammazione del duodeno. La cosa importante è seguire una dieta leggera, evitando cibi grassi, alcolici o comunque alimenti difficili da digerire.

Dolore al fegato e sport

Fare sport fa bene alla salute, ma bisogna evitare di esagerare. Talvolta l’attività fisica può causare un dirottamento ematico dal sistema digerente a quello muscolare: un calo del sangue può favorire il male al fegato.

Sintomi iniziali

Il dolore al fegato è ovviamente un sintomo, ma molto spesso è accompagnato da altri fastidi che puoi distinguere in base al momento in cui compaiono. I sintomi iniziali possono comportare:

  • un forte senso di stanchezza e affaticamento
  • mancanza di appetito
  • perdita di peso
  • nausea e vomito
  • dolore nella parte superiore destra dell’addome

Sintomi avanzati

Più la situazione va avanti e peggiora, più i sintomi aumentano diventando via via più aggressivi. Sto parlando di:

  • sanguinamento
  • gonfiore dolore addominale
  • gonfiore a gambe e caviglie
  • ittero
  • prurito al corpo, soprattutto di notte e alle mani
  • ematomi
  • feci chiare
  • disturbi del sonno

Alimentazione sana e fegato

L’alimentazione è davvero molto importante per la salute del fegato, quindi esistono cibi da evitare per mantenerlo in buone condizioni e alimenti che, invece, possono migliorarne la funzionalità.

Gli alimenti più sani che possono aiutare il fegato sono:

  • vitamine: A, la C e la E
  • frutta
  • pesce
  • verdura
  • cereali integrali
  • uova
  • verdure come: broccoli, cavolfiori, zucca
  • aglio, cipolla, porro

Un'alimentazione eccessiva, al contrario, può rappresentare un nemico per la salute del tuo fegato perché ostacola le sue attività di detossificazione dell'organismo, sintesi ed elaborazione dei nutrienti veicolati attraverso il cibo. Inoltre ci sono degli alimenti specifici che sono proprio da evitare. Per esempio:

  • cibi fritti
  • grassi saturi
  • alcolici
  • junk food
  • salsicce
  • salumi
  • pancetta
  • formaggi
  • burro
  • tuorlo dell'uovo
  • zucchero
  • riso bianco
  • caffè
  • cioccolato

La diagnosi

La diagnosi può essere affrontata dal tuo medico di base, che dopo aver ascoltato i tuoi sintomi e averti visitato, potrebbe chiederti alcuni esami per controllare i livelli di bilirubina, enzimi epatici (transaminasi GPT e GOT) e alfa-feto-proteina; sono indicate anche le ecografie epatiche, l’endoscopia e la biopsia. Potrebbe poi decidere di consigliarti una visita specialistica con un epatologo, medico in genere specializzato in gastroenterologia con esperienza clinica.

La cura

La cura per il male al fegato dipende molto dalla causa. Se hai fatto troppo sport, basterà riposare un paio di giorni e riprendere con moderazione un’attività fisica a bassa intensità. In altri casi di natura patologica, ovviamente, sarà necessario un intervento mirato, talvolta chirurgico, soprattutto per rimuovere eventuali calcoli. Il tumore al fegato si affronta in base alla stadiazione, se localizzato potrebbe essere operabile, altrimenti si ricorre a terapie interventiste, quali la termoablazione, la chemioembolizzazione (TACE), la radioembolizzazione (TARE o SIRT) o il trapianto di fegato. Quello che sicuramente puoi fare tu è cercare di condurre una vita sana, mangiando bene, facendo un po’ di movimento, evitando di bere alcol o di fumare e soprattutto assumendo i farmaci solo sotto prescrizione medica.

Fonti | Mayo Clinic; NHS

(Scritto da Valentina Rorato il 2 marzo 2020
Modificato da Kevin Ben Alì Zinati l'11 aprile 2023)

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