Dolore da emicrania e lombalgia? Il segreto per trattarlo sta nell’agopuntura

L’Istituto Superiore di Sanità ha dato ufficialmente luce verde alle linee guida per l’utilizzo dell’agopuntura nel trattamento del dolore da mal di testa e lombalgia. Questa antichissima pratica in molti casi è preferibili ai farmaci eppure, secondo il presidente della Fisa, servirà ancora tempo prima che queste raccomandazioni entrino davvero nella pratica clinica quotidiana.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Novembre 2022
* ultima modifica il 05/11/2022
In collaborazione con il Dott. Carlo Maria Giovanardi Presidente della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura

Il mal di testa, quello forte e doloroso che ti impedisce di tenere gli occhi aperti o anche semplicemente di lavorare di fronte a un computer. Oppure quel dolore alla schiena localizzato nella zona dorsale o dei lombi che arriva a prenderti pure la gamba.

L’emicrania e la lombalgia spesso finiscono per essere sottovalutati eppure rappresentano due dei disturbi più limitanti e comuni in cui puoi incappare nell’arco della tua giornata.

In Italia il mal di testa ha una prevalenza discretamente elevata, che si aggira intorno all’11,6%. E in moltissimi casi è pure una condizione estremamente invalidante: pensa che è considerato una delle prime cinque cause di disabilità al mondo.

Anche la lombalgia ha una presenza decisamente radicata nel nostro Paese. Colpisce circa 15 milioni di italiani e più dell’80% della popolazione avrebbe un elevato rischio di soffrire di episodio di forte mal di schiena nel corso della propria vita.

Per trattarle, però, non serve sempre ricorrere ai farmaci. Anzi: a volte per tenere a bada il dolore o evitare ricadute su collo e testa è meglio lasciare da parte i metodi farmacologici tradizionali e ricorrere a pratiche di medicina alternativa, come l’agopuntura.

Questa antichissima metodica, che consiste nell’inserimento di piccoli aghi in punti specifici del corpo al fine di riequilibrare le forze vitali, oggi è definitivamente riconosciuta come uno dei trattamenti del dolore nel campo dell’emicrania e della lombalgia cronica.

“Un risultato fondamentale che ne certifica una volta per tutte l’efficacia e l’utilità ha spiegato il dottor Carlo Maria Giovanardi, presidente della Federazione Italiana delle Società di Agopuntura, dopoché lo scorso luglio l’Istituto Superiore di Sanità ha dato ufficialmente luce verde alle linee guida per la sua pratica clinica.

Attraverso il «metodo grade», già utilizzato in letteratura scientifica per effettuare sintesi delle evidenze scientifiche per poi redarre delle linee guida, la Fisa ha confrontato i dati sull’utilità e l’efficacia dell’agopuntura con la terapia classica e dopo un lavoro lungo 3 anni ha dato vita a una sorta di manuale di istruzioni per il suo utilizzo contro il dolore contro la cefalea e la lombalgia cronica.

La revisione della letteratura scientifica, ha spiegato il dottor Giovanardi, ha dimostrato che “nel caso di una persona con un attacco di emicrania, ricorrere ai farmaci può essere una soluzione più immediata e costante nel risultato rispetto all’agopuntura ma gli aghi vincono nettamente nella prevenzione, che è la cosa più importante”.

Il trattamento del mal di testa, infatti, si fonda su due cardini: la cura, quindi una terapia contro il dolore che aiuti a star meglio chi sta soffrendo e poi, appunto, la prevenzione, cioè una strategia per limitare l'insorgenza di altri attacchi di emicrania.

“L’agopuntura – ha continuato il presidente della Fisa – si è dimostrata un po’ più efficace dei farmaci contro il dolore ma molto più sicura nel prevenire la cefalea nei pazienti. È un dato clinico molto importante se si pensa che un paziente con emicrania cronica costa allo stato 2500 euro in termini di giornate lavorative perse, farmaci, avventi avversi ed esami di laboratorio. E gli emicranici, in Italia, sono circa 6 milioni”. 

Dalla stesura delle linee guida è emerso poi che l’agopuntura è assai efficace rispetto all’usual care anche nel trattamento della lombalgia. “Il suo effetto si è dimostrato uguale o migliore dei trattamenti farmacologici o fisioterapici”.

Gli aghi vincono nettamente nella prevenzione dell'emicrania, che è la cosa più importante

Dott. Carlo Maria Giovanardi, presidente Fisa

Ma che cosa significa, questo, nel trattamento quotidiano della cefalea e della lombalgia? Come potrebbe cambiare, insomma, la vita di un paziente? “Teoricamente, se dovessimo applicare alla lettera le raccomandazioni, in un paziente emicranico la prima scelta di trattamento dovrebbe essere una percorso non farmacologico come l’agopuntura, per abbassare la frequenza delle crisi e l’intensità del dolore migliorando quindi la qualità di vita. Successivamente, poi, si potrebbero utilizzare i farmaci. Il problema però è che ci vorrà del tempo perché questa raccomandazione venga assorbita”.

Un ritardo che, secondo il dottor Giovanardi, dipenderebbe dal fatto che troppo spesso si finisce per identificare la medicina solo con i farmaci. Come se l'unica soluzione per qualsiasi problema di salute fosse sempre una sostanza chimica.

Se però si continua a non utilizzare i trattamenti non farmacologici quando è possibile farlo, si finisce per cadere in un circolo vizioso poco utile alla salute dei pazienti e alla lunga anche al sistema sanitario stesso. Con l’allungamento della vita viviamo molti più anni, è vero, ma ne affrontiamo anche molti di più con disabilità. Secondo l’Aifa, abbiamo circa 1 milione e mezzo di pazienti oltre i 65 anni che prendo almeno 7 farmaci al giorno, tra cui anche antinfiammatori per il dolore. Questi farmaci possono scatenare ipertensione, che si cura con un anti-ipertensivo o con diuretico che può scatenare a sua volta iperuricemia per cui serve un altro farmaco”. 

Il problema è che ci vorrà del tempo perché la raccomandazione sull'utilità dell'agopuntura venga assorbita

Dott. Carlo Maria Giovanardi, presidente Fisa

Un vortice dal quale l’agopuntura potrebbe seriamente aiutare ad uscire. Prima che cambi davvero il paradigma ci vorrà comunque del tempo, ha ammesso rassegnato il dottor Giovanardi: ormai è chiaro.

Il presidente della Fisa, tuttavia, è convinto che la «rivoluzione» comunque ci sarà. Anche perché sempre più evidenze scientifiche starebbero dimostrando l’efficacia dell’agopuntura pure nel campo oncologico. “L’Associazione Americana di Oncologia sta raccogliendo sempre più conferme sugli effetti positivi dell’agopuntura contro malattia neoplastiche: a volte si tratta di evidenze basse, ma pur sempre positive”.

Perché, si chiede dunque il dottor Giovanardi, non affidarsi a un trattamento non farmacologico come l’agopuntura, soprattutto quando c’è anche un’evidenza scientifica?

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