Donazioni del sangue, la Francia cancella le discriminazioni: basta regole ad hoc in base all’orientamento sessuale

Gli uomini che hanno avuto rapporti omosessuali non dovranno più osservare un periodo di astinenza di quattro mesi, che doveva essere dichiarato nei questionari, e potranno attenersi solamente ai criteri già in vigore per tutti gli altri donatori, necessari ad accertarne la salute.
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Martina Alfieri 18 Marzo 2022
* ultima modifica il 18/03/2022

Donare il proprio sangue è un gesto importante, e sicuramente carico di responsabilità. Chi decide di donare, infatti, deve garantire il più possibile di essere in buone condizioni di salute, in modo da non costituire un’ulteriore minaccia per le persone che riceveranno il suo sangue. In Francia, però, fino ad alcuni giorni fa, non tutti i donatori dovevano sottostare alle stesse regole: gli uomini che avevano avuto rapporti omosessuali, in particolare, nei questionari necessari per poter donare erano costretti a dichiarare di avere osservato un periodo di astinenza di almeno quattro mesi. Dal 16 marzo 2022, finalmente, questa regola discriminatoria fa parte del passato.

Tutti i francesi, qualunque sia il loro orientamento sessuale, potranno donare il loro sangue! Mettiamo fine a una diseguaglianza che non era più giustificabile”, ha dichiarato tramite Twitter il ministro della Salute Olivier Véran.

Questo criterio di esclusione trova la sua origine negli anni Ottanta, in relazione alla scoperta del virus dell’HIV e alla diffusione della sindrome dell’AIDS. Visti gli alti rischi di trasmissione in quegli anni, nel 1983 la Francia decise di abolire del tutto per gli uomini che praticavano rapporti omosessuali la possibilità di donare il sangue. Anche se l’avanzamento della ricerca e delle conoscenze in merito all’HIV e all’AIDS da tempo non giustificano più limitazioni di questo tipo, il divieto per i francesi è rimasto in vigore per oltre 30 anni. Solo nel 2016 è stato di nuovo esteso a tutti il diritto di aiutare altre persone donando il proprio sangue.

Oggi la Francia compie finalmente un ulteriore passo avanti: non saranno più chieste nei questionari informazioni personali riguardanti l’orientamento sessuale, mentre rimarranno le domande relative a eventuali cure sostenute per l’HIV, e ad attività sessuali recenti. Questo tipo di domande, volte ad accertare lo stato di salute del donatore, sono d’altronde previste anche in paesi – come l’Italia – che da anni consentono a tutti di donare il sangue, indipendentemente dall’orientamento sessuale.

Fonte | Service-Public.fr

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