Dopo il lockdown si ritorna in spiaggia: ecco le misure di sicurezza da rispettare

Con l’ingresso nella cosiddetta fase 3 riprendono anche le attività degli stabilimenti balneari, ma bisognerà andare in spiaggia in tutta sicurezza dal momento che il coronavirus SARS-CoV-2 è ancora tra noi. Sono state pubblicate delle linee guida nazionali, che poi ogni Regione può integrare con ordinanze ad hoc. Evitare gli assembramenti rimane il punto fondamentale.
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Federico Turrisi 4 Giugno 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

Estate significa innanzitutto voglia di mare. C'è però da considerare l'incognita Covid-19: l'emergenza sanitaria non è ancora rientrata completamente. Alla domanda "andremo in vacanza?", la risposta è sì, potremo andare in vacanza. Ma solo in sicurezza, per evitare che il contagio riprenda in maniera incontrollata. Nelle nuove linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive pubblicate dal governo insieme alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, un capitolo è dedicato specificamente agli stabilimenti balneari e alle spiagge. Le parole chiave saranno sempre cura dell'igiene, distanziamento fisico e divieto di assembramento.

Spiagge attrezzate

I gestori degli stabilimenti balneari e gli avventori dovranno attenersi a una serie di regole. Nelle linee guida nazionali sono inserite anche quelle che potremmo definire raccomandazioni, quindi non delle imposizioni rigide. Molto sta alla responsabilità individuale. Nel dettaglio:

  • Occorre predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, comprensibile anche per i clienti di altre nazionalità. Si promuove, a tal proposito, l’accompagnamento all’ombrellone da parte di personale dello stabilimento adeguatamente preparato (steward di spiaggia) che illustri ai clienti le misure di prevenzione da rispettare;
  • Va privilegiato l’accesso agli stabilimenti tramite prenotazione e bisogna mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni, al fine di rintracciare le persone che entreranno eventualmente in contatto con casi positivi;
  • Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5°C;
  • È necessario rendere disponibili prodotti per l’igiene delle mani per i clienti e per il personale in più punti dell’impianto;
  • Occorre riorganizzare gli spazi per garantire l’accesso allo stabilimento in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita;
  • La postazione dedicata alla cassa può essere dotata di barriere fisiche (per esempio schermi protettivi). In alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione soluzione idroalcolica per l’igiene delle mani. In ogni caso, bisogna favorire modalità di pagamento elettroniche, eventualmente in fase di prenotazione;
  • Occorre favorire, per quanto possibile, l’ampliamento delle zone d’ombra per prevenire gli assembramenti, soprattutto durante le ore più calde della giornata;
  • Bisogna assicurare il distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni ombrellone;
  • Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sedie a sdraio) deve essere garantita una distanza di almeno 1,5 metri;
  • Le aree comuni, gli spogliatoi, le cabine, le docce, i servizi igienici eccetera devono essere sottoposti a frequente pulizia e disinfezione, che vanno comunque assicurate dopo la chiusura dell’impianto;
  • Le attrezzature vanno disinfettate ad ogni cambio di persona o nucleo familiare, e in ogni caso ad ogni fine giornata.

Spiagge libere

Il discorso relativo alle spiagge libere non è poi così diverso da quello per le spiagge attrezzate. Anche in questo caso, infatti, il posizionamento degli ombrelloni dovrà rispettare le indicazioni di cui abbiamo parlato sopra. In particolare, nelle linee guida si ribadisce anche per le spiagge libere l’importanza dell’informazione e della responsabilizzazione individuale nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di prevenzione. Per assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione dei servizi eventualmente presenti, si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza.

Sport

Per quanto riguarda invece gli sport, le linee guida stabiliscono il divieto di praticare attività ludico-sportive di gruppo che possono creare assembramenti (per esempio beach volley o beach soccer). Gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (per esempio racchettoni) o in acqua (nuoto, surf, windsurf, eccetera) possono invece essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale.

Le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità

L'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un rapporto in cui si analizzano gli elementi di rischio correlati alle attività di balneazione, in relazione alla pandemia Covid-19. Il documento è destinato alle autorità regionali ambientali e sanitarie e agli enti territoriali, ma è utile anche per bagnanti e gestori di stabilimenti balneari, in quanto indica alcuni comportamenti da seguire per scongiurare il rischio di contagio.

In larga parte vengono riprese le linee guida fornite dal governo e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L'Iss sottolinea l'importanza di disinnescare le occasioni di assembramento in spiaggia, ritenendo significativo "il rischio dovuto a eventi pericolosi di affollamento, vicinanza e contatto tra persone, in condizioni di promiscuità ed elevata frequentazione tipici delle attività di balneazione".  Propone dunque alcuni interventi di mitigazione del rischio, come per esempio la raccomandazione di prenotare l'accesso agli stabilimenti, anche per fasce orarie, in modo da prevenire gli assembramenti.

Inoltre, si raccomanda "una adeguata comunicazione sulla conoscenza e il rispetto delle rigorose norme che caratterizzeranno questa stagione balneare" che, come puoi capire, sarà diversa rispetto al passato. L'Iss, infine, ribadisce che è trascurabile il rischio correlato "alla potenziale contaminazione delle acque da reflui o da escreti infetti presenti a monte dell’area di balneazione o diffusi da imbarcazioni". Insomma, non ci dovrebbe essere alcun pericolo di contrarre il virus facendo il bagno.

Le decisioni Regione per Regione

Liguria

Con l’ordinanza n. 30/2020 la Regione Liguria ha fissato le norme di contenimento sanitario da seguire negli stabilimenti balneari e nelle spiagge libere per evitare il contagio da coronavirus SARS-CoV-2, limitandosi all'applicazione delle linee guida elaborate dalla Conferenza delle Regioni con il via libera del governo.

Veneto

Come si può leggere dall'Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 48 del 17 maggio 2020 "Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni", le linee guida della Regione Veneto ricalcano le disposizioni nazionali.

Friuli Venezia Giulia

Per il Friuli Venezia Giulia bisogna fare riferimento all'Ordinanza contingibile e urgente n. 16/PC "Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19", firmata dal presidente Massimiliano Fedriga lo scorso 3 giugno, in cui si richimano esplicitamente le linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Emilia-Romagna

Il testo di riferimento da consultare è l'ordinanza balneare straordinaria per il contenimento degli effetti del coronavirus, che va a integrare l'ordinanza balneare 1/2019 approvata con determinazione dirigenziale n 4234/2019. Il governatore Stefano Bonaccini ha voluto introdurre misure più stringenti rispetto alle linee guida nazionali. La superficie minima per ogni ombrellone è stata portata, per esempio, a 12 metri quadrati.

Toscana

Con l'ordinanza n. 60 del 27 maggio 2020 e poi con un'integrazione sulle spiagge libere contenuta nell'ordinanza n.61 del 30 maggio 2020, anche Regione Toscana si è dotata di un suo protocollo per quanto riguarda le misure di contenimento contro il Covid-19 nelle spiagge e negli stabilimenti balneari.

Marche

Regione Marche, con la deliberazione della giunta regionale n. 568 del 15 maggio 2020, ha emanato un protocollo ufficiale con le sue linee guida operative "per la prevenzione, gestione, contrasto e controllo dell'emergenza Covid-19 nelle strutture ricettive, stabilimenti balneari e spiagge libere". Il governatore Luca Ceriscioli ha imposto un’area minima di 10,5 metri quadrati per ombrellone, mezzo metro in più rispetto alle linee guida nazionali.

Lazio

Regione Lazio ha recepito, senza l'aggiunta di ulteriori restrizioni, le linee guida nazionali con l’ordinanza n. 42/2020, firmata dal presidente Nicola Zingaretti il 19 maggio scorso.

Abruzzo

Come altre regioni, anche l'Abruzzo ha varato un suo "Protocollo di sicurezza per l’esercizio delle attività ricreative di balneazione e in spiaggia", adottando misure più restrittive rispetto alle linee guida nazionali. È possibile leggerlo in allegato all'ordinanza n. 59/2020.

Molise

Con l'articolo 5 dell'ordinanza balneare n. 1/2020 anche il Molise integra le misure per contrastare la diffusione del coronavirus negli stabilimenti balneari, in conformità alle linee guida nazionali.

Campania

Le misure adottate dalla Regione Campania, in linea con le disposizioni nazionali, sono contenute nel "Protocollo di sicurezza anti-diffusione SARS-CoV-2 per attività ricreative di balneazione e in spiaggia", pubblicato in allegato all’ordinanza n. 50 del 22 maggio 2020.

Puglia

Tra i vari provvedimenti contenuti nella nuova Ordinanza Balneare con determinazione n. 249 del 21 maggio 2020 della sezione Demanio e Patrimonio trovano spazio anche le misure di prevenzione dal contagio da Covid-19: in particolare, si ribadisce la necessità di esporre su cartellonistica informativa le regole di comportamento da seguire e la possibilità per i Comuni di svolgere attività di sorveglianza su siti specifici.

Basilicata

Con l’ordinanza n. 25 del 1 giugno 2020 riguardante ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, la regione Basilicata regolamenta l'attività degli stabilimenti balneari e consente l’accesso alle spiagge libere e agli arenili, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e delle linee guida nazionali.

Calabria

Anche la Calabria ha recepito le linee guida elaborate dal governo e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome con l'ordinanza n. 43 del 17 maggio 2020.

Sicilia

Nell'articolo 4 dell'ordinanza n. 21 del 17 maggio 2020 si legge che "è consentita la possibilità di locare per periodi stagionali le cabine a più persone anche non appartenenti allo stesso nucleo familiare, purché sia garantito il rispetto delle norme di igiene necessarie alla sanificazione dei locali chiusi e con l’ingresso di non più di una persona alla volta, ad eccezione di minori e persone non autosufficienti". Per il resto, si invita ad applicare le misure contenute nelle linee guida nazionali.

Sardegna

Arriviamo infine alla Regione Sardegna. Anche qui valgono le linee guida nazionali, come ribadisce l'ordinanza n.23 del 17 maggio 2020.

Fonte | "Linee guida per la riapertura della attività economiche e produttive", pubblicato da Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 25 maggio 2020.

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