Un passo alla volta, ma ben deciso. Così il sistema sanitario sta cercando di rafforzare l’ormai rallentato processo di tracing e per riuscirci sta coinvolgendo i cittadini, mettendo direttamente nelle loro mani tutti gli strumenti giusti. E allora ecco che dopo la provincia autonoma di Trento e il Piemonte, anche nelle farmacie della regione Lazio arrivano i test antigenici rapidi per la diagnosi del Covid-19. Ovvero quei kit che nel giro di 15-20 minuti sono in grado di rilevare la presenza di Sars-Cov-2 con un’affidabilità che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, si traduce in un 70-86% di sensibilità e in un 95-97% di specificità. Nell’accordo firmato tra la regione e i rappresentanti delle farmacie si legge che accanto ai test antigenici saranno disponibili anche i test sierologici per la ricerca degli anticorpi IgG e IgM che, come ci aveva spiegato il professor Clementi, permettono di individuare se un individuo è entrato in contatto con il virus oppure no.
Ci saranno due modalità per l’esecuzione dei test sierologici e antigenici: a domicilio o in farmacia. In base alle necessità del paziente, la farmacia potrà infatti organizzare anche un servizio a casa altrimenti tutto avverrà “in loco”. Nel senso che i due test potranno essere effettuati all'interno della farmacia stessa se, però, vi è uno spazio dedicato, separato da quelli in cui si raccolgono i clienti per l’acquisto dei farmaci e organizzato con percorsi di ingresso e uscita separati.
Nelle ore successive alla proposta del ministro della Salute Speranza di portare i test rapidi nelle farmacie, una delle criticità messa sotto la lente d’ingrandimento dai professionisti erano proprio gli spazi. Ce l’avevano raccontato sia la dottoressa Silvera Ballerini, presidente della Associazione Nazionale Professionale Farmacisti Non Titolari sia la dottoressa Anna Rosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia. Per bypassare questo potenziale problema, la regione Lazio prevede che se la farmacia non dovesse avere un ambiente idoneo da dedicare ai test sierologici e antigenici, il tampone potrà:
In tutti i casi, e soprattutto nell’eventualità in cui si dovesse effettuare il test fuori dalla farmacia, il tutto avverrà con modalità che garantiscano la sicurezza sia per il cliente sia per il personale sanitario e della farmacia.
A proposito di criticità e dubbi, anche tu come già avevano fatto gli stessi farmacisti alle prime parole del ministro, ti starai chiedendo chi dovrà effettuare i due test. In Lazio funzionerà così: il test sierologico potrai eseguirlo in autonomia, seguendo le istruzioni dell’operatore sanitario. Il kit infatti è molto simile al pungidito per il controllo del la glicemia in caso di diabete, quindi è di facile esecuzione: basterà poi inserire la goccia di sangue sul dispositivo e la combinazione con il reagente darà il risultato.
Il test rapido invece verrà effettuato da un operatore sanitario individuato dalla farmacia e che, protetto con tutti i DPI adeguati, dalla mascherina FFP2 ai guanti fino al camice monouso e alla protezione per gli occhi, effettuerà il prelievo di materiale dalle cavità nasali e dalla bocca.
Una volta che avrai completato i test, potrai richiedere l’invio dell’esito direttamente sul tuo indirizzo email oppure puoi aspettare fuori dalla farmacia dove ti verrà consegnato il risultato che, sia nel caso del sierologico che dell’antigenico, ha un tempo di refertazione di circa 15-20 minuti.
Come ti ho accennato all’inizio, il test antigenico rapido ha un alto grado di affidabilità ma ad oggi il gold standard per la diagnosi di infezione da Sars-Cov-2 è ancora il tampone molecolare. Perciò se dovessi risultare positivo, così come nel caso del sierologico, dovrai dunque sottoporti al tampone per confermare o meno il risultato
Le farmacie laziali potranno dunque aderire alla possibilità di fare test sierologici e antigenici su base volontaria: un’opportunità che, nei prossimi mesi, può far gola anche ad altre regioni italiane.
Fonti |Federfarma; Ordine dei farmacisti di Roma