Dopo la fine dell’emergenza serve gradualità: se Wuhan riaprisse adesso ci sarebbe un altro picco in estate

A sostenerlo è uno studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine. Secondo gli esperti, togliendo le misure di distanziamento sociale e riaprendo le scuole a fine marzo, a Wuhan si assisterebbe a una nuova impennata di contagi. Prolungare le restrizioni significherebbe invece ritardare il nuovo picco e dare fiato al sistema sanitario.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 1 Aprile 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

L'emergenza coronavirus sta sconvolgendo le nostre vite e tutti ci stiamo chiedendo quando e come potremo tornare alla normalità. L'unica cosa che sappiamo è che si tratta di un processo molto lento: riaprire tutto subito rischia infatti di far ripartire il contagio e vanificare tutti gli sforzi.

I ricercatori della London School of Hygiene and Tropical Medicine hanno preso in esame il caso di Wuhan, la metropoli cinese da dove è partita la pandemia. Hanno stimato che se a fine marzo le restrizioni sociali dovessero essere eliminate e le scuole dovessero essere riaperte, arriverebbe una seconda ondata di infezioni con un nuovo picco previsto per agosto.

Se invece le misure di contenimento dovessero essere mantenute fino ad aprile, il nuovo picco epidemico verrebbe ritardato a ottobre, il che permetterebbe di alleggerire la pressione sul servizio sanitario. Al momento il governo cinese ha deciso di estendere il blocco della città (dove è consentito entrare, ma non uscire) fino all'8 aprile. Da giorni ormai i casi nel paese sono in forte diminuzione, e quasi tutti importati.

Mantenendo le misure di contenimento ancora per tutto il mese di aprile, il secondo picco sarà ritardato a ottobre, alleggerendo la pressione sul sistema sanitario.

Il modello di previsione degli esperti è stato applicato al contesto cinese, che in questo senso è esemplare, perché è il primo che ha sperimentato le conseguenze dell'epidemia da coronavirus SARS-CoV-2 ed è il primo che si può permettere adesso di allentare le misure di isolamento sociale (sempre però con la massima cautela, per prevenire il rischio dei contagi di ritorno); lo studio rappresenta comunque un avvertimento anche per i paesi europei, inclusa l'Italia. Il messaggio è chiaro: non esiste una strategia di uscita rapida dalla quarantena. L'unica strada percorribile pare essere quella di un riapertura progressiva.

Fonte | "The effect of control strategies to reduce social mixing on outcomes of the COVID-19 epidemic in Wuhan, China: a modelling study" pubblicato su The Lancet il 25 marzo 2020.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.