Siamo abituati a dormire in stanze che ormai non sono più del tutto buie. La spia del cellulare in carica, l'interruttore della multipresa a ciabatta che segnala la presenza di corrente, le luci della città che filtrano dalla finestra. Se in questa descrizione riconosci anche la tua camera da letto, devi sapere che secondo uno studio potrebbe non essere la soluzione migliore per la tua salute. La ricerca, pubblicata sulla rivista Oxford Academic SLEEP, ha mostrato un possibile legame tra l'esposizione alla luce durante le ore di sonno e l'aumento del rischio di alcune patologie come ipertensione, diabete e obesità.
I ricercatori della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago hanno deciso di osservare 552 partecipanti alla sperimentazione nel loro ambiente naturale, invece che in un laboratorio, e con le loro abitudini quotidiane. I volontari avevano tutti tra i 63 e gli 84 anni e per sette giorni hanno indossato un dispositivo da polso che registrava le ore effettive di sonno e il livello di luminosità all'interno della stanza.
E così hanno scoperto prima di tutto che la maggior parte di loro non dormiva in camere completamente buie per almeno 5 ore ogni notte. Una luce, sebbene soffusa era quasi sempre presente. Ma questa abitudine potrebbe non avere buone conseguenze sulla salute. Stando a quanto riporta lo studio, aumenterebbero del 74% le probabilità di sviluppare ipertensione, dell'82% quelle di diventare obesi e addirittura del 100% quelle di soffrire di diabete.
Ora bisogna dire che in questo scenario esistono altre variabili da tenere in considerazione, come l'età e lo stile di vita, che comunque è stato preso in considerazione anche dai ricercatori. Le percentuali sono piuttosto elevate e 100% è un risultato insolito. Per tutti questi motivo, è bene utilizzare queste informazioni più che altro come indicazioni generali: dormire al buio completo e spegnere del tutto i dispositivi elettronici prima di andare a dormire potrebbe avere un effetto migliore sulla tua salute.
Gli autori dello studio si sono chiesti il perché di questo collegamento e hanno formulato tre ipotesi:
Bisogna dire poi che il problema non è solo la luce in sé, ma anche il colore. A chi ha la necessità di avere un piccolo punto luminoso durante la notte, ad esempio in caso si alzi per andare in bagno, i ricercatori raccomandano di sceglierla sui toni del rosso/arancio. Tinte più fredde come il blu o il verde sono infatti a onde più brevi, che potrebbero interferire maggiormente con il tuo ritmo sonno-veglia.
Fonte| "Light at night in older age is associated with obesity, diabetes, and hypertension" pubblicato su Oxford Academic SLEEP il 22 giugno 2022;