Due o tre caffè al giorno possono proteggere il tuo cuore e allungarti la vita: lo rivela la scienza

Secondo un nuovo studio australiano qualunque tipo di caffè, da quello macinato all’istantaneo fino al decaffeinato, sarebbe associato a una riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari e dunque di morte.
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Kevin Ben Alì Zinati 29 Ottobre 2022
* ultima modifica il 29/10/2022

“Bere modeste quantità di caffè di tutti i tipi non deve essere scoraggiato, ma può essere apprezzato come un comportamento salutare per il cuore. Secondo il professor Peter Kistler del Baker Heart and Diabetes Research Institute di Melbourne, Australia, però c’è di più: due o tre tazzine al giorno, infatti, possono davvero allungare la vita.

Il suo gruppo di ricerca ha scoperto che qualunque tipo di caffè, da quello macinato all’istantaneo fino al decaffeinato, sarebbe davvero associato a una riduzione dell'incidenza di malattie cardiovascolari e dunque di morte.

Attingendo ai dati della biobanca britannica, i ricercatori hanno reclutato 449.563 adulti con un’età media di 58 anni e liberi da aritmie o altre malattie cardiovascolari e hanno fatto compilare loro un questionario sulle proprie abitudini nell’assunzione giornaliera di caffè.

L’obiettivo era valutare il rapporto tra la caffeina e tutte la altre sostanze contenute nel caffè con l’insorgenza di patologie legate a carico del cuore come le aritmie incidenti, malattie coronariche, insufficienza cardiaca congestizia e ictus ischemico in un periodo di circa di 12 anni e mezzo.

I partecipanti allo studio sono stati successivamente raggruppati in sei categorie: chi non beveva alcun caffè, chi meno di una tazzina al giorno, poi quelli che ne consumavano da due a tre, poi da quattro a cinque e infine più di cinque tazze al giorno.

Circa 198mila persone (quindi il 44,1% dei casi) assumevano il caffè istantaneo, 82.575 (18,4%) quello macinato 68.416 (15,2%) quello decaffeinato.

I risultati descritti sull’European Journal of Preventive Cardiology hanno dimostrato che tutti i tipi di caffè sono stati associati a una riduzione dei decessi per qualsiasi causa (durante il follow-up sono decedute 27.809 persone).

La malattia cardiovascolare è stata diagnosticata in 43.173 (9,6%) partecipanti e anche qui ogni tipologia di caffè era legata a una riduzione del rischio: come nel caso della mortalità, anche qui il rischio più basso era strettamente connesso a un’assunzione di due o tre tazze al giorno.

Il caffè macinato e istantaneo, ma non decaffeinato, sono stati invece associata a una riduzione delle aritmie, inclusa la fibrillazione atriale. E i rischi più bassi, rispetto ai non bevitori, sono stati osservati con un consumo da quattro a cinque tazze al giorno per il caffè macinato e da due a tre tazze al giorno per quello istantaneo.

Fonte | European Journal of Preventive Cardiology 

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