È Covid-19 o influenza? Ecco come distinguere le due sintomatologie secondo il prof Pregliasco

La ripresa delle scuole in presenza, le attività lavorative tornate a ritmi normali e l’ampia copertura vaccinale hanno tolto quasi tutte le limitazioni rimettendo in movimento noi e l’influenza. E con la pandemia che continua la sua lenta ma costante crescita, c’è il rischio che la potenziale epidemia influenzale si sovrapponga a quella da Sars-CoV-2.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Novembre 2021
* ultima modifica il 11/11/2021
In collaborazione con il Prof. Fabrizio Pregliasco Virologo dell'Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano

Questa, ancora più della scorsa, è la stagione del grande dubbio: è influenza o Covid-19?

Se ci ripensi, l’autunno e l’inverno di 12 mesi fa erano totalmente diversi. L’Italia in un parziale lockdown aveva i bar e i ristoranti praticamente chiusi e le mascherine oltre ad altre misure di contenimento, distanze e zone rosse a farci da compagni di vita quotidiani. Quelle mosse per tenere lontano Sars-CoV-2 avevano funzionato.

Di fatto però sono servite pure a un altro scopo, a proteggerci cioè contro l’influenza. Come avevano raccontato i dati della rete Influnet, la stagione influenzale 2020-2021 praticamente non c’era stata: l’incidenza dell'infezione e delle sindromi para-influenzali era stata di 0,8 casi ogni mille assistiti e solo 2,4 milioni di italiani avevano contratto le classiche forme simil-influenzali contro i 7 milioni dell’anno precedente.

Oggi però le scuole hanno ripreso in presenza, le attività lavorative sono tornate a ritmi normali e l’ampia copertura vaccinale ha tolto quasi tutte le limitazioni rimettendo in moto non solo noi, ma anche i virus influenzali.

Oltre chiaramente alla pandemia. Che è tutt’altro che sparita e la risalita dei casi, come confermano i dati del bollettino giornaliero, seppur lenta è costante e continua, in questi mesi c’è dunque il rischio concreto che la potenziale epidemia di influenza si sovrapponga alla persistenza della pandemia.

Complici anche i primi sbalzi di temperatura, in queste settimane anche tu potresti esserti ritrovato a casa con un forte raffreddore, dolori in tutto il corpo e un grande sospetto su quale fosse realmente la causa, se l’influenza o il Covid-19.

Distinguere le due sintomatologie non è facile. Soprattutto vista la larga diffusione delle forme mutate di Sars-CoV-2. L’ha confermato anche il professor Fabrizio Pregliasco, Virologo dell'Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano: “Non è facile differenziare l’influenza dall’infezione da variante Delta perché questa forma ha eliminato la perdita dell’olfatto e del gusto, due tratti che contraddistinguevano invece il Covid-19”.

L’influenza, ha spiegato Pregliasco, si può riconoscere con un po’ più di certezza quando si presentano tre sintomi ben precisi ovvero “l'insorgenza brusca della febbre, almeno oltre i 38°, un sintomo generale come la presenza di dolori muscolari, e uno respiratorio. In presenza di queste manifestazioni è molto più probabile che ad averti colpito sia stato uno dei virus respiratori simil-influenzali.

Con la variante Delta non si ha più la perita di gusto e olfatto ed è più difficile distinguere il Covid-19 dall'influenza

Prof Fabrizio Pregliasco, virologo Università di Milano

Se però il dubbio persiste, a quel punto diventa necessario quello che il virologo chiama un “triage”. Bisogna insomma analizzare il contesto in cui si sono presentati i sintomi. Se per esempio “ci sono situazioni scolastiche o lavorative che possano dare informazioni in grado di chiarire un po’ di più le idee”. Contatti con positivi, se a scuola di tuo figlio c’è qualche bambino con il raffreddore, qualche collega di lavoro in isolamento. “Serve quindi una sorta di diagnosi differenziale”. 

In ogni caso, però, c’è solo un modo per sciogliere ogni dubbio: “ricorrere al tampone”. Discorso che vale sia per gli adulti che per i bambini, ha tenuto a specificare Pregliasco.

“Infettarsi allo stesso tempo di Sars-CoV-2 è possibile: più pericoloso ma rarissimo, bisogna essere davvero sfortunati”. Visto il contesto che ti ho descritto è chiaro quindi che le misure di prevenzione valide per il Covid restano ancora valide e indispensabili, sebbene nella stragrande maggioranza non siano più obbligatorie. C’è da seguire insomma quello che Pregliasco chiama il nuovo galateo, fatto di mascherina, igiene delle mani e distanziamento.

Parlare di prevenzione contro l’influenza significa parlare di vaccino. Come puoi osservare per il Covid, anche contro l’epidemia influenzale lo strumento più efficace e sicuro resta la vaccinazione, campagna tra l’altro già iniziata.

Per questo, ha ribadito il virologo, la raccomandazione rimane è sempre quella prendere il proprio appuntamento e farsi pungere. Anche perché le due vaccinazioni, antinfluenzale e anti-Covid si possono fare entrambe contemporaneamente: “io stesso le ho fatte l’altro ieri”. 

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