Forse il modo più semplice e immediato al quale penserai quando si rompe qualche oggetto in casa tua: riattaccare i pezzi con il nastro adesivo. Al primo impatto farai fatica a crederci, ma al Mit di Boston hanno pensato di applicare lo stesso metodo anche per riparare gli organi e richiudere le ferite più gravi. Resistente e al contempo facile da mettere e togliere, i ricercatori si sono ispirati alle trame delle ragnatele per ottenere lo scotch perfetto. Dopo anni di sperimentazioni, arrivano finalmente i risultati descritti in uno studio pubblicato sulla rivista Pnas.
E ci è voluto tanto tempo perché ricreare qualcosa che si potesse attaccare ai tessuti interni del tuo corpo non è poi così semplice. Sono superfici umide, ricoperte da un sottile strato più acquoso, che rende difficile l'adesione di un banale cerotto. Ed è qui che entrano in gioco le abilità ingegneristiche dei ragni. Sì, perché, te ne accorgerai anche da solo, i fili di una ragnatela non smettono di rimanere incollati tra loro solo perché sta piovendo.
La soluzione quindi era ricreare un simile reticolo. Lo hanno fatto utilizzando l'acido poliacrilico, un composto che è in grado di assorbire velocemente le molecole d'acqua presenti sulle superfici sulle quali viene applicato. In gergo più tecnico si dice igroscopico. E peraltro, forse, lo hai giù usato: è lo stesso che si trova nei pannolini indossati da tuo figlio. A completare l'intreccio si sono anche alcol polivinilico e l'NHS (N-idrossisuccinimmide), che serve per formare legami con gli atomi di azoto e idrogeno presenti all'interno dei tessuti dai quali sono costituiti i tuoi organi. Ed ecco perché è sufficiente una leggera pressione della durata di 5 secondi per farlo aderire.
"È un sistema molto diverso dalle sostanze adesive che si usano oggi per i tessuti, dove l’effetto è ottenuto grazie alla solidificazione dei collanti. E funziona", ha commentato Hyunwoo Yuk, ricercatore del dipartimento di Ingegneria meccanica del Mit e coautore dello studio, in un'intervista a Repubblica.
Lo si può inoltre rimuovere senza problemi e senza alcun dolore per il paziente. Un'operazione da non dare per scontato, dal momento che i tessuti potrebbero rimarginarsi e quindi reggere senza altri aiuti, oppure, semplicemente, il chirurgo potrebbe sbagliare a collocarlo una prima volta e decidere di cambiargli posizione. Tutto ciò è possibile grazie al glutatione, sostanza prodotta anche dal tuo corpo, e che può spezzare quei legami chimici che si sono creati in un primo momento.
Insomma il futuro potrebbe essere questo. Niente punti di sutura che rischiano di saltare, lasciar filtrare del sangue e produrre cicatrici permanenti. Ma un nastro bioadesivo che renda anche più veloce la rimarginazione di una ferita.
Fonte| "Instant tough bioadhesive with triggerable benign detachment", pubblicato su Pnas il 23 giugno 2020