Nella maggior parte dei casi le ecchimosi sono dovute ad eventi come botte e contusioni, con la caratteristica formazione di quello che in gergo comune chiamiamo livido. Tuttavia la loro formazione potrebbe implicare complicazioni più importanti, soprattutto quando a causarle non sono stati eventi traumatici.
L'ecchimosi si verifica quando il trauma contusivo provoca la rottura dei vasi sanguigni superficiali e il successivo accumulo di sangue nella zona colpita; le dimensioni dei lividi dipendono anche dall'area interessata: se si tratta di una parte morbida è più difficile che compaiano, mentre se si tratta di zone in cui sono presenti ossa è più semplice, in quanto i vasi subiranno una pressione maggiore contro la superficie dura dell’osso.
Esistono dei soggetti più predisposti di altri nello sviluppare lividi, solitamente a causa di una maggiore fragilità capillare, in termini generici però le donne tendono a manifestare ecchimosi più degli uomini, e così anche le persone anziane: con l’avanzare dell’età infatti la pelle si assottiglia e perde il grasso, così come il collagene e l’elastina che sostengono i vasi sanguigni.
Il colore che assume la pelle a seguito della comparsa di ecchimosi riflette le sequenze fisiologiche di degradazione dell’emoglobina, pertanto il tessuto passa progressivamente da viola o nero e blu a un giallo/verde e infine ad una decolorazione brunastra.
I sintomi più comuni di ecchimosi sono:
Ecchimosi ed ematoma sono paragonabili, si tratta in entrambi i casi di una fuoriuscita di sangue in un tessuto. Spesso sono diagnosticati nella medesima circostanza, pertanto non è raro che un termine sia utilizzato al posto dell’altro, vista la similitudine tra le due situazioni.
Le differenze riscontrabili le possiamo riassumere in questo modo:
La causa più comune e banale di ecchimosi è quella contusiva, quindi un urto contro una superficie che provoca la formazione del livido. Il colpo o la caduta rompe i vasi sanguigni sotto la superficie della pelle, e quando quest'ultima non si lacera il sangue non può fuoriuscire e si accumula sotto di essa.
Altre cause di ecchimosi potrebbero essere:
Alcuni altri fattori che potrebbero agevolare la formazione di lividi sono:
La formazione di lividi nella maggior parte dei casi è un evento comune nella vita di tutti e raramente causa preoccupazione, soprattutto se non si presentano altre complicanze e il soggetto di sente bene.
In caso di ecchimosi causata da una lesione minore come una contusione, il livido dovrebbe risolversi da solo entro una o due settimane. In questo caso potrebbe aiutare apporre del ghiaccio avvolto in un panno sul livido per i primi giorni, per facilitare il risolversi dell’infiammazione e del gonfiore/dolore, soprattutto negli istanti subito dopo il trauma; è indicato anche sollevare la parte colpita per facilitare il riassorbimento del sangue fuoriuscito.
Il fatto che il livido non sia causato da una contusione ma da un problema che riguarda un disturbo emorragico, come ad esempio le difficoltà di coagulazione riportate sopra, potrebbe manifestarsi con alcuni segni che sarebbe importante notare:
A questo punto sarebbe opportuno far esaminare la pelle e i lividi da un medico, che valuterà la salute generale del paziente, le medicine che assume e la storia familiare di problemi di coagulazione e di emorragie. Se è l’assunzione di un farmaco il problema principale potrebbe essere necessario sospendere l’assunzione o cambiare medicinale: ad esempio si possono controindicare i FANS. Nel caso in cui la causa sia una carenza vitaminica, si possono somministrare vitamine.
Successivamente il medico potrà prescrivere una serie di esami iniziali che aiuteranno a capire le cause di ecchimosi:
In base ai risultati degli esami iniziali lo specialista valuterà se proseguire con gli accertamenti, ad esempio ulteriori esami del sangue se si sospetta un’infezione da HIV o epatite, o biopsia midollare in caso si pensi a malattie del midollo osseo. Nei casi di sanguinamenti interni è utile effettuare esami di diagnostica per immagini come la tomografia computerizzata (TC).