Fake news mediche e pseudoscienza stanno rischiando di prendere il sopravvento tra i cittadini italiani. Le cause? Poca informazione, troppo Internet, sfiducia generale nei confronti dei professionisti del settore. A te è mai capitato di fidarti di una notizia appresa in Rete senza verificarne il fondamento scientifico? Di prenderla per assodata senza neanche pensare che fosse necessario contattare un medico? Ecco, se non ti è mai successo, sappi che altre migliaia di persone lo fanno quasi quotidianamente. E a risentirne, ovviamente, è la salute dell’intera popolazione.
Per fortuna, ci sono professionisti che hanno deciso di non fermare la propria attività tra le mura di un ospedale o di un ambulatorio, ma hanno avviato progetti e campagne per accompagnare le persone in un percorso di consapevolezza riguardo l’importanza della vera informazione scientifica e, soprattutto, del valore della ricerca medica.
In prima linea, come sempre, l’immunologo Roberto Burioni, che dopo aver aperto il suo personale sito di lotta alle fake news, ha deciso di ampliare la sua campagna coinvolgendo altre persone come, ad esempio, personalità appartenenti al mondo politico, sottolineando l’importanza del loro ruolo nella consapevolezza e informazione dei cittadini. Matteo Renzi e Beppe Grillo sono solo due dei firmatari del Patto per la scienza proposto da Burioni, un documento trasversale finalizzato a sostenere la ricerca scientifica e contrastare la pseudo-medicina. Lo ha annunciato il virologo proprio sul suo portale Medical Facts, scrivendo che “ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci. La scienza deve fare parte di questa base. Perché non ascoltare la scienza significa non solo oscurantismo e superstizione, ma anche dolore, sofferenza e morte di esseri umani. (…) Oggi sono molto contento, perché due persone rivali e distanti sono d’accordo sul fatto che non possiamo permetterci di buttarla via.”
Questo patto trasversale, già firmato da decine di personalità politiche come i già citati Matteo Renzi e l’insospettabile Beppe Grillo, ma anche docenti universitari, avvocati, ricercatori, medici e attivisti, si articola in cinque punti fondamentali:
Naturalmente le reazioni più forti hanno coinvolto in modo particolare il fondatore del Movimento 5 Stelle, tra le cui fila la componente no-vax è decisamente consistente. Lo stesso Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha espresso la propria contrarietà non tanto sull’argomento vaccini, quanto più nei confronti del fatto che il Patto per la salute sia stato promosso dallo stesso Burioni. Beppe Grillo ha sottolineato, sul suo blog e sulla pagina Facebook, che lui non è contrario ai vaccini, bensì alla loro obbligatorietà. Questo non è bastato a placare l’ira dei suoi sostenitori.
La speranza è che azioni simboliche di questo genere possano portare maggior criticità e informazione tra i cittadini italiani, che l’attenzione alla ricerca medica e alla sanità in generale sia sempre crescente e consapevole (dato che al momento l’Italia vi dedica l’1,35% del Pil, secondo i dati Eurostat 2017), e che non venga mai permesso che notizie false o dannose per la popolazione vengano abbandonate a se stesse e lasciate in pasto a chi non ha voglia di informarsi.
Fonte| Medical Facts